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mercoledì 4 maggio 2016

Probabilmente state guardando i film di SCREAM nel modo sbagliato


di William Bibbiani

C'è qualcosa di cui non parliamo quando parliamo riguardo a SCREAM, e di sicuro sembra che ne parliamo un sacco di SCREAM, no? (E siate avvertiti: stiamo per parlare di SPOILER.)

Originariamente rilasciato nel 1996, lo slasher classico dallo scomparso maestro dell'horror Wes Craven ha da allora sviluppato una duratura reputazione basata sul suo intelligente finale a sorpresa, il suo perverso senso dell'umorismo e la sua allora rivoluzionaria rappresentazione della cultura degli adolescenti contemporanea che era era formata più dai film che guardavano che dalle vite che vivevano concretamente. È famoso. È brillante. È un classico.

SCREAM certamente ha inaugurato un era di film consapevoli di sé lungo molteplici generi, e a oggi riceve molto del suo credito per essere "meta" come non mai. Ma questo non è quello di cui gli SCREAM parlano in realtà, no? Questi costanti riferimenti ad altri film sono solo il linguaggio che Wes Craven e lo sceneggiatore Kevin Williamson (e in seguito lo sceneggiatore Ehren Krueger) usano per raccontare una storia riguardo a un tema molto diverso tutto sommato, e benché quel tema venga discusso in grande dettaglio attraverso la trilogia originale è stato da allora ignorato in favore di questa continua discussione sulla consapevolezza di sé del franchise. 


Se vi state grattando la testa adesso, fatevi una domanda: di che cosa parlano in realtà i film di SCREAM? Perché non parlano di film, questo è sicuro. Questi film semplicemente capita che includano personaggi a cui è semplicemente capitato di guardare altri film. Dopo tutto, quando Billy Loomis rivela la sua motivazione per commettere omicidio di massa alla fine del film originale, lui notoriamente dichiara " I film non creano gli psicopatici, li rendono solo più creativi."

Quindi rimane solo da pensare, allora, che la vera domanda che tutti dovremmo porci è, nel mondo di SCREAM, cosa CREA gli psicopatici? Ma non rompetevi la testa al riguardo perché la risposta è semplice. In SCREAM, il vero nemico è il perbenismo.

Non dimenticate che ogni singolo omicidio nella trilogia originale di SCREAM, per progettazione o per delega, nasce da una palese reazione spropositata alla promiscuità - o l'originale violazione sessuale - della madre di Sidney Prescott, Maureen Prescott. Nel film originale, Billy Loomis incolpa l'infedeltà di Maureen Prescott per la rottura del matrimonio dei suoi genitori, e la uccide per questo, e poi va avanti manipolando la figlia di Maureen Sidney per farle fare sesso con lui.

E perché lo fa? Perché Billy impone lo stesso giudizio sulle donne che i banali registi horror imponevano negli anni 80. Rifiuta di uccidere Sidney fino a che prova di essere una “troia” (l'esatte parole di Billy) tanto quanto lo era la madre. Una donna rompe un codice conservatore di valori familiari, e per questo - per i cattivi della serie SCREAM - merita di morire. E quel che c'è di più, il suo peccato relativamente innocuo fu usato come una scusa per assassinare più di una dozzina di altre persone.



In seguito, in SCREAM 2, quando la mente criminale si rivela essere la madre di Billy, Miss Loomis, anche lei incolpa Maureen Prescott. Mrs. Loomis sostiene che Maureen Prescott fu responsabile per la dissoluzione del suo matrimonio e inoltre incolpa Sidney dell'uccisione di suo figlo alla fine di SCREAM. Non importa, ovviamente, che Maureen fosse soltanto un'adultera, e Billy fosse un assassino. “Vuoi incolpare qualcuno?” Miss. Loomis chiede Sidney puntandole la pistola. “Perché non incolpare tua madre! Lei è stata quella che ha rubato mio marito e distrutto la mia famiglia. E poi tu ti sei presa mio figlio!”

E poi ovviamente c'è il cattivo di SCREAM 3, Roman Bridger, il figlio avuto da Maureen Prescott dopo il suo stupro da parte del produttore John Milton. Maureen Prescott commise "l'errore" di inseguire il suo sogno a Hollywood, e poi fu stuprata in gruppo da una stanza piena di cineasti. Quindi lei scelse di portare a termine la gravidanza e dare il bambino in adozione, ma in qualche modo, solo perché Maureen non l'accolse a braccia aperte quando Roman è comparso all'improvviso quasi due decenni più tardi, Roman si considera la vera vittima. Mostrò a Billy Loomis semplicemente quanto Maureen Prescott fosse una donna in disgrazia, e spronò il ragazzo a commettere omicidi.

D'accordo, ci sono Mickey e Stu, i complici in SCREAM e SCREAM 2. Le motivazioni non hanno niente a che fare direttamente con Maureen Prescott, ma sono spronati alla violenza da coloro che usano la sua promiscuità come una scusa. E anche se Mickey espresse il desiderio di usare i film come una scusa per i suoi omicidi, è tempestivamente ucciso da Miss Loomis, che butta nella cacca l'intera nozione che gli eventi della serie di SCREAM siano mai stati riguardo ai film: "Mickey era un bravo ragazzo, ma, mio dio, quel vecchio movente 'incolpa i film'". L'hai bevuta per un secondo? Povero ragazzo era completamente fuori di testa.”


Forse anche il pubblico lo è. Il punto del originale film SCREAM ha davvero poco a che fare con la sua forma metatestuale e molto più a che fare con i personaggi in esso. I cattivi stanno preservando violentemente l'obsoleto codice morale di una generazione precedente, e l'eroe per una nuova generazione non solo salva la sua vita, ripetutamente, ma inoltre ripetutamente sconfigge coloro che giudicavano sua madre per non aver vissuto conformandosi ai loro irrealistici standard di docile femminilità.  Maureen Prescott non era la moglie o la madre perfetta. Chi lo è? Era una persona vera (vera tanto quanto chiunque possa esserlo nella fiction, comunque) la cui costante disumanizzazione e l'essere vittima del perbenismo suscitò molti maniaci a punire una nuova generazione di donne, personificata da Sidney Prescott.

In SCREAM 4, Sidney Prescott ha scritto un libro motivazionale riguardo a come lei rifiutò di essere vista come una vittima, e come si è tirata fuori da quella mentalità. Uno spera che lei inoltre abbia dedicato molteplici capitoli a sua madre, la quale l'originale trilogia di SCREAM trasformò in una martire per il femminismo moderno, ma il cui significato difficilmente sembra essere discusso da qualcuno. I film SCREAM non parlano della consapevolezza di sé, e non riguardano il genere horror. Riguardano una donna la cui difficile condizione è stata largamente ignorata troppo a lungo.


TRADUZIONE a CURA di DAVIDE SCHIANO DI COSCIA
ARTICOLO ORIGINALE:blumhouse.com

martedì 3 maggio 2016

Horror Splatstick Showdown: La CASA 2 vs. SPLATTER - Gli SCHIZZACERVELLI!



Il vostro dilemma: siete in una piccola stanza chiusa con le due sole stampe di due film — uno è LA CASA 2 di Sam Raimi; l'altro è SPLATTER - gli SCHIZZACERVELLI di Peter Jackson (conosciuto come BRAINDEAD fuori dagli USA (ndt. e come DEAD ALIVE entro i loro confini)). Avete fra le mani una scatola di fiammiferi e una piccola tanica di kerosene. Dovete bruciare una delle due pellicole. Quando lo farete, sarà dimenticata per sempre. L'altra sarà preservata. Quale film distruggete, e quale scegliete di tenere?

Questa è, ovviamente, una "Scelta di Sophie"di enorme portata. Non riesco a immaginare un mondo in cui sia scomparso uno di questi film, in quanto sono entrambi due dei miei - e probabilmente due dei vostri - film horror preferiti. Ma se doveste canonizzarne uno, e rifiutare l'altro, come lo capireste? Tirereste una moneta, o ne discutereste? C'è un evidente vincitore nella vostra mente? Perché, riflettendoci, non sembra esserci un film nettamente superiore tra i due. Il momento è giunto, cari lettori, di riflettere seriamente sulle due più grandi commedie horror splatstick di tutti i tempi.  

La CASA 2, diretto dal venerabile e giocoso Sam Raimi, uscì nel 1987. SPLATTER fu rilasciato nel 1992, e fu diretto dall'allora esilarante Peter Jackson, che era devoto, all'epoca, a scioccare e a cult movie meravigliosamente stomachevoli. Entrambi furono realizzati da registi che iniziarono nel reame dei film di genere a basso budget, e sono diventati meno interessanti come autori man mano che i loro budget crescevano. Entrambi i registi sono reduci da per-niente-buoni miniere d'oro in CGI. Entrambi includono alcuni eccellenti effetti gore, e mostrano alcuni dei più grandi esempi di cinema slapstick (Li comparerei, senza esitazione, entrambi a cartoon classici della Warner Bros degli anni 40.) c. Se vedete entrambi i film da adolescenti, ne diventerete decisamente ossessoinati. Il giocoso, irriverente, sfrenato atteggiamento di entrambi soddisfa direttamente uno sciocco, menefreghista rifiuto della morte che segna gli anni adolescenziali della maggior parte delle persone.

Ma possiamo tenerne solo uno. Quale sarà?


Iniziamo con LA CASA 2, forse uno dei film nella top 10 dei film cult di tutti i tempi. LA CASA 2 - famigerato più come un semi-remake de LA CASA piuttosto che un sequel - è su di una coppia di amanti ventenni che scappano in un remoto capanno nei boschi per un weekend per legare sentimentalmente. I boschi attorno il capanno sono popolati da invisibili creature in agguato. Il giovane uomo, Ash (Bruce Campbell), trova un registratore nella cantina contenente un vecchio scienziato che legge un antico libro maledetto chiamato Necronomicon.   Quando lui ascolta il nastro, le creature all'esterno si risvegliano e assediano il capanno, possedendo la ragazza di Ash Linda (Denise Bixler). Ash decapita Linda, la seppellisce, e quindi deve respingere comicamente le bizzarre macchinazioni dei demoni (chiamati Deqditi), inclusa una creatura nella cantina interpretata da Ted Raimi, e altre forze invisibili. Alla fine altre persone si aggiungono al cast per aiutare Ash nella sua lotta.

Descrivere la storia de LA CASA 2 è in realtà una esperienza bizzarra in un certo modo, in quanto la storia non è per nulla il fulcro del film.  LA CASA 2 è sorprendentemente parco quando si parla della storia, e la maggior parte del film è dedicato semplicemente a comicità elaborata e impeccabilmente messa in scena e a elaborate sequenze Horror. Ovviamente, direi che un buon terzo del film non è nient'altro che scene mute di Campbell, da solo in una stanza, che combatte effetti speciali. In una scena, affronta il suo riflesso in uno specchio. In un altra, viene buttato dal capanno in una pozza di fango, dopodiché gli spunta una faccia mostruosa, solo per perderla di nuovo quando spunta il sole. In una terza scena, ride a crepapelle assieme a una lampada sghignazzante e una testa di alce mutata. In ancora un'altra - in quella che forse è la sequenza del film più divertente - combatte con la sua stessa mano posseduta, tagliandola alla fine con una motosega.



Da una prospettiva strutturale, LA CASA 2 è un casino. Incorre in tutte le trappole di un classico B-movie a basso costo, fino in fondo allo script spartano e classici esempi di riempimento del plot.  Anche se, a esser corretti, sembra come un classico B-movie, perché è un classico B-movie. Certo, per molti, LA CASA 2 fu la prima esposizione del pubblico all'energico cinema a basso budget; so di parecchi registi amatoriali che hanno scelto di esplorare la regia dopo che hanno visto LA CASA 2. Sam Raimi fu in grado di spremere così tanto dal suo basso budget che LA CASA 2 è diventato un oggetto di ispirazione.

Esattamente cosa spremette Raimi da questo basso budget? Riuscì a sfoggiare — con brio, energia, e non poco ammontare di giocoso atteggiamento punk fai da te — uno stile unico. Raimi non stava semplicemente rendendo omaggio agli scadenti, film horror grindhouse della sua gioventù, ma si stava annunciando come un regista di cui tener conto. Con LA CASA 2, Raimi mostrò la sua abilità come regista, e dichiarò di avere una voce. Alcuni registi impiegano molti anni per trovare uno stile particolare (viene in mente Wes Craven), ma Raimi aveva il suo stile azzeccato dagli inizi, persino lavorando entro un piccolo budget. I suoi film più recenti come DRAG ME TO HELL e SPIDER-MAN 3 ancora portano questo stampo.



Qual è lo stile di Raimi, quindi? Sebbene lavori nell'ambiente dell'horror, lui chiaramente prende le sue immagini e il ritmo dal reame della commedia. LA CASA 2 potrà anche indossare la pelle dell'horror, ma è, al suo cuore, un cartone animato. Il talento di Raimi è mettere assieme una scena dal vivo, ma girandola e montandola in un tale stile ipercinetico che si riesce a malapena a credere che stia filmando persone vere su di un vero set. È interessato negli estremi. Non solo nel contenuto - ovviamente, il contenuto può sembrare un po' addomesticato a un coriaceo veterano dell'horror - ma nella realizzazione dei film. Raimi non è solo interessato ai mostri; è interessato al mestiere — e i suoi progenitori sono persone come Chuck Jones e Bob Clampett.

La giustapposizione di stile e sostanza è dove il genio inizia. Horror mira a suscitare paura; la commedia suscita risate. I due sono così distanti nello spettro emotivo, che ficcandoli così meravigliosamente insieme, Raimi sta realizzando un brillante commento sull'horror.  È divertente, sostiene, essere spaventati. Ma non ti spaventerò. Userò cose di cui solitamente hai paura per farti ridere. Gore estremo, viene sostenuto alla fine, può essere anche divertente.


Ma è solo questo attorno cui ruota LA CASA 2? È solo un commento sul genere? Che cosa dire riguardo qualcosa che è davvero nel film? Bene, quando si tratta di temi ed emozioni e ogni altra convenzionale punto di forza drammaturgico, LA CASA 2 è in svantaggio. Sto cercando di pensare a quale sia il messaggio centrale de LA CASA 2, e sono un po' perplesso. È una storia d'amore? Non proprio. Riguarda i pericoli della solitudine? Direi di no. Qual è l'arco narrativo di Ash? Nessuno in realtà. Inizia come uno stramboide angariato, e finisce con una motosega attaccata al suo moncherino. È un dramma soddisfacente? Vedere un tizio anonimo trasformarsi in un "duro?” Per alcuni, si, ma difficilmente è una cosa profonda. È fico, ma è trascurabile. LA CASA 2 è, allora, tutto riguardo all'essere cool. Ma “cool” è, emotivamente parlando, una debole nozione adolescenziale.

In breve, LA CASA 2 è un film con un sacco di stile fantastico, e poca sostanza.


A paragone, SPLATTER di Peter Jackson è in realtà piuttosto robusto, e possiede una più tradizionale - e in molti modi, più soddisfacente - struttura drammatica. SPLATTER para di un giovanotto intimidito di nome Lionel (Timothy Balme), che vive ancora con la sua tirannica madre (Elizabeth Moody), che lo insulta e lo tratta come uno schiavo. Lionel diventa l'interesse romantico di un'amante dell'astrologia di nome Paquita (Diana Peñalver) che gli offre la sua prima possibilità di scappare. Allo stesso tempo, comunque, sua madre viene morsa da un'esotica scimmia ratto di Sumatra, e diventa uno zombi marcescente. Non solo Lionel deve badare alla sua madre zombi, ma deve iniziare a nascondere tutte le persone che morde (che includono un'infermiera, un teppista, un prete, e , cosa più spassosa, un bambino).

Ma c'è di più: Lionel inoltre scopre dei segreti riguardo al suo defunto padre, venendo a sapere di una vecchia storia d'amore, tiene lontano l'appropriazione indebita del suo zio libidinoso, e viene a conoscenza di una scorta segreta di pornografia di famiglia.   Lionel è un tristone, e possiamo capire il suo dramma. Sembra essere buono e possedere un buon senso dell'umorismo, ma, come tutti noi, non sembra lasciare andare le meschine responsabilità della vita.


Di già, abbiamo un film che ha qualcosa simile a un tema. SPLATTER parla della relazione di un giovanotto con sua madre, e come i giovanotti debbano alla fine diventare più grandi dei loro genitori e andarsene di casa.  Riguarda come una madre possa usare la scusa della connessione familiare per abusare emotivamente dei suoi figli, quando sta solo vendicandosi del padre. Ci sono vere relazioni in questo film, e possiamo comprenderle e identificarci.

Ma non fraintendetemi… SPLATTER non è un ponderoso dramma assolutamente. Questo è un film che incluede un colon vivente che scoreggia e strangola il nostro eroe con un appiccicoso filamento di budella. Questo è un film che include una scena in cui il nostro eroe capovolge una falciatrice e la spinge attraverso un mare di zombi, strappando i loro arti, e coprendosi di spessi, appiccicosi, vischiosi strati di schifezza rosé. SPLATTER è notevole meno per il suo dramma che per il suo gore estremo. Certo, definirei questo uno dei più sanguinosi, se non il film più sanguinoso di tutti i tempi. È semplicemente che SPLATTER si prende la briga di avere uno scheletro dal cui pende la sua carne.  LA CASA 2, in confronto, ha solo scheletri sullo schermo.



SPLATTER inoltre ha lo stesso senso dell'umorismo malato de LA CASA 2. La giustapposizione di horror e slapstick è pronunciata allo stesso modo qui, solo con un montaggio più veloce e più sangue. SPLATTER offre di più nel gioco iniziato da LA CASA 2. C'è una scena in un cimitero in cui gli zombi iniziano ad assediare il nostro eroe. Il prete locale vede gli zombi e sa esattamente cosa fare: pestarli con il kung-fu a morte. La sua battuta immortale “Qui ci vuole il Ninja di Dio!” è uno dei picchi della pellicola.

Certo, inoltre i dialoghi sono migliori in SPLATTER, e include alcune delle battute migliori che sono divertenti da ripetere.  Io amo "Tua madre si è mangiata il mio cane!" con la risposta, "Non tutto..."

Ma, alla fine, dobbiamo fare i conti con quello che i critici letterari chiamano come L'Angoscia dell'Influenza. SPLATTER è indubbiamente il più forte dei due film in termine di dramma, struttura, effetti, e estremismo. LA CASA 2 può essere il film superiore per la commedia, ma viene superato dal suo figlioccio. Ma ci congratuliamo con il figlio o con il padre? SPLATTER, vedete, non esisterebbe senza LA CASA 2. Peter Jackson ha una voce unica, di sicuro - non sta certamente imitando Raimi - ma parlando culturalmente, prende posto in una stanza la cui porta è stata aperta da LA CASA 2. Jackson probabilmente ha visto LA CASA 2 prima di realizzare SPLATTER.


Ma forse questo era semplicemente l'epoca della cultura horror per tali film splatstick per sorgere. Jackson e Raimi sono contemporanei (uno è nato nel 1961, l'altro nel 1959), e stavano semplicemente lavorando in un ambiente generale… il che significa che Jackson realizzò il film migliore.

Quindi, per quanto mi addolori dire ciò, penso che terrei in vita SPLATTER, e getterei LA CASA 2 nelle fiamme. Piangerei, soffrirei, odierei doverlo fare. Ma se devo conservare il film migliore, il film più divertente, e il film più splatter... dannazione, sarebbe SPLATTER. Questa è la mia scelta definitiva sull'argomento, e so che sarà una scelta impopolare. Adoro ancora LA CASA 2 — l'adoro oltre ragione — e terrò eternamente accesa una candela per il suo trapasso. Ma conserverei SPLATTER.

Quale dei due conservereste...e perché lo conservereste?

TRADUZIONE a CURA di DAVIDE SCHIANO DI COSCIA
ARTICOLO ORIGINALE:blumhouse.com/

venerdì 29 aprile 2016

Il meraviglioso orrore di BEGOTTEN



Se vi piacciono sangue e budella, allora molti film horror vi possono soddisfare. Se vi piacciono i brividi d'atmosfera e il terrore senza splatter, allora sarete inoltre probabilmente in una buona posizione in quanto i film delle case stregate sono davvero molto in voga adesso. (Avete già visto THE BOY?  Diamo una mano a THE BOY). Ma se vi interessano gli oscuri, impenetrabili, horror d'essai, allora potreste trovarvi a corto di scorte. Certo, ci sono solo un certo numero di volte in cui uno può riguardare ERASERHEAD prima di diventare insensibile agli orrori da incubo, simili a macchine in esso contenuti.

A voi cercatori dell'estremo, offro una scoperta vecchia di 26 anni chiamata BEGOTTEN.

BEGOTTEN è diretto dal regista sperimentale Brooklynese chiamato E. Elias Merhige, un nome che potreste conoscere per l'eccellente L'OMBRA DEL VAMPIRO e per il raramente notato thriller di serial killer SUSPECT ZERO. Merhige è un riflessivo, spiritualmente incline artista di altissimo livello. Non è un semplice regista contento di raccontare storie, ma un artista che si occupa del mito, del posto della razza umana nell'universo, e altre filosofie elevate. Nonostante abbia diretto film per gli studios principali e persino realizzato molti video per artisti come Danzig e Marylin Manson, si può facilmente vedere è che è pià felice di vivere in collettivi di artisti concettuali, affrontando le persone aggressivamente con il suoi acuti film astratti.

Merhige realizzò corti artistici lungo tutti gli anni 80, e ottenere copie di questi primi film si è rivelato sfuggente. Merhige, comunque, a quanto si dice iniziò a lavorare su BEGOTTEN fin dal 1984, e originariamente lo aveva programmato come parte di una trilogia astratta di pezzi di danza teatrali. Merhige aveva solo 22 anni all'epoca, direttamente quando le influenze filosofiche infiammano la mente dopo il college, e la sceneggiatura originale era influenzata da gente come Friederich Nietzsche e il poeta francese Antoine Artaud. Attraverso i suoi molti anni di sviluppo, BEGOTTEN alla fine divenne un progetto filmico che prese tre anni per essere filmato.


BEGOTTEN era uno dei capolavori del cinema cult underground, e uno dei più singolari, strani, terrificanti, e potenti film in cui possiate imbattervi. È inoltre incredibilmente difficile e potrebbe scoraggiare molti spettatori casuali impreparati alla sua obliquità.  Il film lascia un marchio sulla mente e nell'anima dei suoi spettatori, dando una stretta emotiva, una scossa spirituale, e un brivido intellettivo. Pochi film persino considerano di provare ciò che questo film fa con entrambe le mani.

BEGOTTEN inizia con un poema (“Come una fiamma che brucia nelle tenebre, la vita in carne e ossa che si contorce sul terreno”) e va avanti senza dialoghi e solo pochi brevi momenti di musica sullo stile della fuga. La scena iniziale include una figura mascherata, tremando come se per una malattia, che si sventra scrupolosamente con un rasoio. Più tardi apprenderemo dai titoli di coda che questo è Dio (Brian Salzberg). Dalle viscere di Dio emerge una donna mezza nuda. Questa è Madre Natura (Donna Dempsey). Madre Natura feconda se stessa usando i fluidi raccolti da corpo di DIO e alla fine fa nascere un tremolante essere bimbo scheletrico. Questo è il Figlio della Terra (Stephen Charles Barry). I due attraverseranno lentamente un desolato, pericoloso panorama post-apocalittico popolato da adepti senza volto.


Gli adepti incontrano Il Figlio della Terra, e lui vomita.. Gli adepti trattano il vomito come un dono, e lo bruciano con il fuoco. Loro inoltre violentano la Natura a morte. Gli adepti poi fanno a pezzi sia Il Figlio della Terra e Natura e li piantano sottoterra il che alla fine porta alla crescita di una foresta lussureggiante.

BEGOTTEN è affascinante e da incubo. Fu filmato usando una forma di fotografia molto contrastata, in bianco e nero chiamata dot chiaroscuro, costantemente scivolando in immagini a mala pena riconoscibili.  Ha l'aspetto e da le sensazioni di un test vivente di Rorschach, stuzzicando con una solidità che è costantemente semplicemente fuori portata. BEGOTTEN invita gli occhi con un amorfo puzzle visivo che lo spettatore deve costantemente sbloccare. Se quello suona difficile, è pensato per esserlo. Cinema può fare più di quanto spesso si pensi possa fare.

 BEGOTTEN è spesso raggruppato con i film horror, in quanto quello è il genere che emula più strettamente. Questa è chiaramente una storia - nonostante "storia" è una parola piccola per descrivere cosa sta succedendo. Forse "mito" - di sangue, violenza, e morte. Il livello di gore è eguagliato solo da alcuni dei più duri film di cannibali exploitation degli anni 70, e solo i fan dell'horror potrebbero essere temprati a sufficienza per consumarlo. Ma persino loro sperimenteranno un livello di orrore estremo raramente visto al cinema.


Ma non ci vuole uno studente di cinema davvero sofisticato per vedere che questo non è un film exploitation. Questo è chiaramente un pozzo profondo di pensiero umano. Esito a offrire un interpretazione, in quanto il film non sembra equipaggiato per sopportate il futile peso adolescenziale dell'intelletualismo simbolico individuale. Questo è un film che deve essere sperimentato, sopportato, e combattuto.  Evoca immagini religiose, tradizioni teatrali, e altre forme mitiche, e andrebbe bene citare le ispirazioni, ma l'arte di Merhige è come molta arte dovrebbe essere: diretto al punto di astrazione. Tra le emozioni da cui scapperete ci sono paura, meraviglia, frustrazione, disgusto, e una strana elevazione.

Ho fatto sembrare il film inguardabile? Forse lo è. Forse questa è una tale sfida, ogni spettatore casuale sarebbe spaventato, con facilità ansioso di trovare un film che sia piacevole, spaventoso, e di intrattenimento.  Potrei dire che voi, cari lettori - voi che siete già dei fan dell'horror - siate specialmente vaccinati per sperimentare un orrendo, meraviglioso film come BEGOTTEN. L'intero film può essere visto su YouTubo, ed è inoltre disponibile in DVD qui e lì. Cercate la bellezza. Cercate la paura. Cercate la sfida. I piaceri possono solo essere nuovi.



TRADUZIONE a CURA di DAVIDE SCHIANO DI COSCIA
ARTICOLO ORIGINALE:blumhouse.com/

domenica 24 aprile 2016

I film meravigliosamente perversi di Frank Henenlotter


di WitneySeibold

Conoscere Frank Henenlotter significa amarlo. Se pensate di avere un amore per i film horror, un senso dell'umorismo leggermente perverso, e un profondo costante amore per tutte le cose grindhouse, allora Frank Henenlotter è un regista con cui dovreste entrare istantaneamente in intimità (e se lo leggete in maniera sessuale, sono sicuro che a lui non dispiacerebbe) . Noi appassionati dell'horror abbiamo tutti familiarità con i classici, ed è probabile che qualsiasi lettore abbia visto, o cercato di vedere, i film importanti che assicurano il nostro status di persone che amano il gore e ben educati amanti del cinema di paura. Ma i fan hardcore cercano il vanto dell'obliquo, del bizzarro, dell'estremo, dell'eccentrico. Frank Henenlotter guida la carica di questa avanguardia.

Nato nel 1950 a New York, e formato da infinite escursioni ai sudici cinema grindhouse della 42esima strda degli anni 60 e 70, Frank Henenlotter diventò ossessionato dai film in giovanissima età.  Cosi come Quentin Tarantino fu influenzato dai film di kung fu e dagli spaghetti western, Henenlotter diventò il figlio dei film d'exploitation di cattivo gusto dell'epoca. I suoi film hanno tutti una qualità seminale, e il sesso è piuttosto alla ribalta in ognuno di essi (specialmente in BAD BIOLOGY) Lui è una combinazione del maestro del gore Herschell Gordon Lewis, lo strambo R. Crumb, il bizzarro Ralph Bakshi, ma con un più colorato, energetico, taglio da Cartoon del sabato mattina. I suoi film sono come classici film di mostri pompati a zucchero e caffeina. Non si vede come un regista horror, comunque, e i suoi film possono essere più accuratamente descritti come commedie horror, o semplicemente film exploitation.

Henenlotter si prese una lunga pausa dal cinema a un certo punto per curare e lavorare con Something Weird Video di Mike Varney e ha portato qualche film notevole alla ribalta. Inoltre venera Herschell Gordon Lewis, e non posso pensare a nessun altro con una tale persistente ammirazione per quell'uomo.

Ha diretto solo sei film, ma ognuno è un classico degno di nota a pieno titolo. Ecco la vostra chance per guardarli tutti.


BASKET CASE (1982)

In BASKET CASE, Kevin Van Hentenryck interpreta un angariato pazzoide chiamtato Duane che viaggia nelle viscere di New York portando un ampio cestino per la lavanderia coperto - e chiuso con un lucchetto. Qui è dove tiene il suo fratello gemello Belial, un'ottusa creatura che è poco più di una testa, un paio di braccia, e delle massicce mascelle. I due fratelli non sopportando di esser stati separati chirurgicamente anni prima, e sono tornati in città per strappare vendetta. Duane, comunque, scopre che può simulare una normale relazione, il che fa infuriare Belial. Belial è come l'anti coscienza di Duane, usando grida e influenza psichica per convincerlo a fare cose immorali. Chiamerei BASKET CASE un sottile studio psicologico dell'id, ma è più uno show horror pieno di porcate. 

BASKET CASE fu chiaramente girato al risparmio, anche se la fotografia low- fi e i goffi effetti speciali lo rendono ancor più affascinante.  Henenlotter, mentre stava ancora affinando i suoi strumenti, sta già lavorando con le idee a cui si atterrà per la sua intera carriera. Belial è un mostro immorale, ovviamente, ma ci viene costantemente chiesto di capirlo, di vedere il mondo dalla sua prospettiva. Per vedere i gemelli meno come mostri e più come semplici emarginati. Henenlotter, come i migliori registi exploitation (John Waters in special modo), ha un affetto genuino per i suoi freak.


BRAIN DAMAGE (1988)

Continuando il tema di Henenlotter di influenza immorale da parte di un freak mostruoso emarginato, abbiamo BRAIN DAMAGE, una perversa favola sessuale che coinvolge uno sfortunato ragazzo bianco (Rick Hearst) e un malvagio parassita del cervello simile a una lumaca con viscida pelle nera e una voce simile a quella di un venditore di auto usate . Il lumacone, chiamato Aylmer (registrazione horror del luminare John Zacherle) può iniettare un potente allucinogeno direttamente nel cervello di Brian, ma richiede vittime umane in cambio. Non so se Henenlotter abbia mai combattuto la dipendenza, ma questa è una metafora piuttosto adatta per il modo in cui una sostanza può influenzare. Ma inclusa in un film che vanta una scena dove una donna è costretta a fare una fellazio con un mostro lumacone.

Dei film di Henenlotter, BRAIN DAMAGE sembra essere il più intimo. Ma non confondetevi. È comunque una celebrazione di tutte le cose schifose e viscide.


BASKET CASE 2 (1990)

Lavorando con un budget più grande e delle idee più grandi, Henenlotter ritorno al pozzo dell'espettorato con BASKET CASE 2, una versione migliore e più furbetta del primo che potrebbe essere considerato uno dei migliori cult movie di sempre. Sul serio, BASKET CASE 2 ha bisogno che si parli a riguardo nello stesso modo in cui parliamo de La Casa 2 o di qualsiasi altra grande commedia horror. BASKET CASE 2, nonostante sia realizzato otto anni più tardi, prende posto immediatamente dopo il primo in quanto Duane e Belial vengono portati all'ospedale. Sono, comunque, presi dall'ospedale da una vecchia signora gentile chiamata Ruth (annie Ross) che gestisce una casa per freak orfani fuori della città.

Il design delle creature sui freak è infinitamente creativo, e le scene domestiche di questi mostri che cenano insieme sono surreali e grandiose.  Belial inoltre trova una donna sgorbio della sua taglia, mentre Duane inizia a flirtare con la nipote carina di Ruth. Questa volta, è Duane che è geloso. Il messaggio qui è forse più sovversivo rispetto al primo film. Forse quel mostro dentro di voi in realtà ha ragione, e la sua influenza su di voi porterebbe solo a un mondo positivo di emarginati. Questo è un film sulla famiglia. Completo di due creature mostruose che ci danno dentro.


FRANKENHOOKER (1990)

1990 fu un anno eccellente per Henenlotter, in quanto non realizzò solo il quasi perfetto BASKET CASE 2, ma anche questo blockbuster cult. Nonostante spesso sia notato soltanto per il suo titolo divertente (Bill Murray una volta lo definì il miglior film dell'anni, anche se dubito che l'abbia visto), FRANKENHOOKER è semplicemente sfrenato tanto quanto i due lavori prcedenti di Henenlotter. Il film vede Jeremy Lorenz come uno scienziato pazzo la cui ragazza è uccisa in uno strambo incidente con una falciatrice. Prosegue a rintanarsi nel suo laboratorio, arrivando alla fine a escogitare un piano per riscostruire la sua amata usando parti raccolte fra le passeggiatrici di New York. Per rimanere sano, si fa dei buchi nella testa. Il che mi sembra controintuitivo.

FRANKENHOOKER potrà parlare della pazzia a cui ci può condurre l'amore, ed è ancora una volta su di un influenza ultraterrena (anche se questa volta è la pazzia), ma più di tutto, è una lettera d'amore al ventre molle di New York.  Henenlotter vide un sacco di arte nella metropolitana, crebbe nei cinema grindhouse, e voleva mostrare che c'è un perverso carnevale di sanguinosa celebrazione in atto. Inoltre, Patty Mullen in quanto mostro del titolo è piuttosto stupefacente nell'apice del film.


BASKET CASE 3: THE PROGENY (1991)

Malgrado sia stato realizzato un anno dopo, sembra che ci sia stato un distinto calo del budget e della libertà questa volta. Lo spirito di Frank Henenlotter è ancora vivo, comunque, persino se questo film non ha la sciatteria o il malessere della precedente maratona di classici. In BASKET CASE 3, Duane è ai ferri corti con Belial (che lo ha chiuso fuori) e con la covata di Ruth. Duane è diventato la cosa peggiore in una comunità di freak: un tipo di ragazzo normale. Apprezzo il messaggio che essere normali viene visto come un handicap, mentre essere freak e deformi è un superpotere.

Nonostante qualche meraviglia - la scena della nascita è spettacolare, come anche il violento climax nella stazione di polizia - BASKET CASE 3 sembra messo assieme frettolosamente. Il primo BASKET CASE era affascinante per la sua trascuratezza. Parte 3 sembra come un deterioramento. Nonostante ciò, è un film piuttosto fico, e io ho ridacchiato come una scolaretta imbrattata di sangue la prima volta che l'ho visto.


BAD BIOLOGY (2008)

Perché ci sono voluti 17 anni a Henenlotter per realizzare il suo film successivo? Beh, era distratto dall'archiviare e il curare per Something Weird durante questo periodo. Lui è tornato all'oggetto del suo amore, e ha iniziato il suo tentativo più sincero di legittimare i suoi film gore e sordidi preferiti.  Non è mai arrivato a raccogliere alcune uscite cinematografiche nazionali, ma riuscì a curare Something Weird per un po' lì,

Un film di Henenlotter riuscì quasi a decollare durante questo periodo, incluso SICK IN THE HEAD, che doveva essere prodotto da Fangoria, ma che collassò per via di problemi di soldi. La sua risposta fu di realizzare BAD BIOLOGY, un film di mostri intriso di sesso che avrebbe potuto essere fatto per un budget estremamente basso. Saranno stati anche 17 anni, ma la bizzarria di Henenlotter era ancora intatta, persino se il budget basso si vede.

BAD BIOLOGY parla di una giovane donna assetata di sesso (Charlee Danielson) con un numero sconosciuto di clitoridi che tende a uccidere accidentalmente gli uomini con cui dorme. Inoltre rimane incinta molto facilmente, e da luce a poche ore dopo il fatto, portando a una strana serie di mostri bambini che uccide costantemente. Lei è destinata a incontrare un giovane uomo (Anthony Sneed) che si è iniettato steroidi nel pene per anni, e ha un incontrollabile mostro dove dovrebbero essere i suoi genitali. Ci vuole molto tempo perché si incontrino, ma quando succede, è piuttosto esplosivo.

Da BAD BILOGY, Henenlotter è apparso in qualche documentario, incluso uno su Herschell Gordon Lewis, e un tributo all'importanza della cultura delle VHS negli anni 80 e 90 intitolato REWIND THIS! Ha completato un film chiamato CHASING BANSKY, che è un film più personale sulle lotte del mondo dell'arte di New York. Quel film non è stato ancora rilasciato in quanto io non sono stato ancora in grado di trovarlo.

Henenlotter potrebbe essersi consumato negli anni 90. o, forse fare film di mostri bizzarri con un budget decente è semplicemente impossibile di questi tempi. Io so solo che, dovessi trovarmi a decidere di una quantità enorme di milioni, io certamente ne lascerei un po' in eredità al mio regista cult preferito che ha avuto problemi a trovare dei finanziamenti. Il pensiero che Henenlotter lavori incondizionato, con un budget illimitato, mi fa accapponare la pelle.  Forse verrà il giorno in cui scioccherà il mondo nuovamente. Forse i giorni del suo tipo di surreali film cartooneschi di mostri sono passati. Ovunque egli sia, comunque, ha lasciato sei film che vi entreranno sotto la pelle. Guardateli.

TRADUZIONE a CURA di DAVIDE SCHIANO DI COSCIA
ARTICOLO ORIGINALE: blumhouse.com

giovedì 21 aprile 2016

Video Game Mind Control: La Leggenda selvaggia e la storia vera del gioco POLYBIUS


di RebekahMcKendry

POLYBIUS è una delle più grandi leggende uscite dagli anni 80. Ha tutto ciò di cui una grande storia anni 80 ha bisogno: videogame da sala giochi, controllo mentale, messaggi subliminali, uomini in nero del governo, e abbastanza grafica vettoriale provocante amnesia da far dimenticare a un'intera generazione di videogiocatori di averci mai giocato. Poche settimane fa, Blumhouse.com ha pubblicato un articolo su parecchi ipotetici videogiochi maledetti che includeva il famigerato POLYBIUS nella lista. Diamo uno sguardo più da vicino al gioco, alla misteriosa leggenda, e alla storia vera.

Il Background e la leggenda:

Attorno alla fine degli anni 90, qualcuno su di un forum per videogiocatori tirò fuori un gioco che ricordavano dai primi anni 80 apparentemente chiamato POLYBIUS. Il videogiocatore ricordava di averci giocato nell'area di Portland. Poi scomparve poco dopo successivamente. Alcuni sostennero persino di avere un immagine ROM dal gioco originale (anche se non furono mai postate o viste). Questa persona inoltre sosteneva che il gioco fosse stato realizzato da una compagnia chiamata Sinneslöschen nel 1981. E così ebbe inizio la leggenda metropolitana. Altre persone ricordarono di aver visto delle code che facevano il giro dell'isolato per giocare a questo gioco. Le persone sarebbero rimaste in fila per ore con risse che scoppiavano per chi avrebbe dovuto giocare in seguito. I giocatori diventarono dipendenti e ossessionati.


Molti sperimentarono problemi di saluto dopo aver giocato incluso vomito, intensi mal di testa, e convulsioni. Alcuni si sono lamentati di tempo perso o persino di essere svenuti mentre giocavano, dimenticando di aver persino giocato a quel gioco. Quindi mentre l'hype iniziò a diffondersi riguardo alle caratteristiche di dipendenza di POLYBIUS e i gravi effetti collaterali del giocarci, cose persino più strane iniziarono ad accadere. Alcune sale giochi riportarono uomini in nero presentarsi e prendere dati dal gioco. Alla fine, gli uomini in nero ritornarono e portarono via i cabinati. Non furono mai visti, e a un intero gruppo di videogiocatori furono lasciato vaghi ricordi di POLYBIUS.

Secondo la leggenda, il gioco in realtà fu realizzato dal governo come parte di una cospirazione per valutare la fattibilità del controllo mentale e della cancellazione della mente nell'elettronica. Quando il pubblico iniziò a capire, il governo piombò e cancellò l'esperimento. Tutti i cabinati furono apparentemente distrutti.

La maggior parte delle discussioni sull'ipotetica cospirazione inoltre includevano un dibattito su come fosse il gioco. Molte persone concordano che fosse una serie di pezzi di puzzle in forme geometriche non diverso da Tetris, ma con più triangoli. Comunque, ho trovato delle testimonianze che dicono che fosse un gioco di combattimento spaziale come alcune che sostenevano che fosse un gioco labirinto con visuale in prima persona. La maggior parte delle persone collegavano i cabinati all'area di Portland, anche se alcuni sostenevano di averci giocato anche altrove.

Mentre la leggenda cresceva su internet con molti che investigavano sulla storia autonomamente, cercando di provare l'esistenza del gioco, nuovi articoli iniziarono a occuparsene, nessuno provando mai che il gioco sia esistito. Alla fine, battute su POLYBIUS fecero strada nella cultura pop come I SIMPSONS, THE GOLDBERGS, e il fumetto HACK/SLASH in quanto "occhiolino, occhiolino" battute per videogiocatori.

E per lungo tempo, varie teorie e "vere storie" riguardo POLYBIUS circolarono. Ho persino trovato un articolo in un libro dei fatti di BATHROOM READER del 2006 che sosteneva che POLYLBIUS fosse di fatto un gioco vero che causava convulsioni. Il libro citava un ragazzo di 13 anni come vittima di POLYBIUS, dichiarando che le sue convulsioni provocò il ritiro di tutti i cabinati da parte della compagnia e questo è il motivo per cui scomparve così velocemente.


La Verità dietro la Leggenda:

Anche se rende una storia del diavolo, la storia di POLYBIUS non è  proprio la bomba di verità incisiva di cospirazione governativa che sembra essere. Nessuno è mai stato in grado di provare l'esistenza del gioco. Quello che sembra essere successo è una serie di eventi reali che sono stati mischiati nel tempo e cambiati un po', quindi producendo questa stupefacente leggenda.


  •  Alcuni credono che il gioco in questione sia infatti TEMPEST, che è un gioco reale. Davvero causò nausee in una manciata di giocatori.
  • In aggiunta, (e questa potrebbe essere la connessione con Portland), due giocatori si sentirono male nello stesso giorno a Portland nel 1981. Ma non a causa del fatto che stessero giocando al misterioso POLYBIUS. Uno stava giocando a TEMPEST, e l'altro stava cercando di infrangere il record mondiale per la più lunga sessione di ASTEROIDS e avvertì nausee dopo 28 ore filate di gioco.
  • Nello stesso tempo, alcune sale giochi di Portland in base alle notizie erano sotto investigazione per gioco d'azzardo. In qualche modo, si credeva che i proprietari delle sale giochi stessero truccando le macchine così che altri potessero scommettere su di loro. L'FBI stava tenendo d'occhio da vicino le sale giochi, i cabinati, e in special modo i punteggi più alti come parte della loro indagine.
  • I misteriosi uomini in nero che apparentemente percorrevano le sale giochi di Portland raccogliendo i dati di POLYBIUS e rimuovendo i cabinati erano probabilmente solo o i produttori che ritiravano i giochi di TEMPESR o l'FBI che indagava il racket delle scommesse dei Videogiochi.
  • Inoltre ho trovato alcune affermazioni prive di fondamento che qualcuno chiamato Ed Rottberg, che molti sostengono abbia creato POLYBIUS, in realtà era il creatore di un gioco chiamato BATTLEZONE che fu davvero utilizzato per addestrare le truppe statunitensi. Questo non è stato verificato ma potrebbe dimostrare ulteriormente un legame tra la leggenda e la pretesa cospirazione del governo USA.
  • In aggiunta, i nomi delle presunte compagnie sembrano un po' troppo ovvi, persino per il governo USA. Il nome POLYBIUS viene da un filosofo Greco che scrisse molti libri, molti dei quali sono persi. Uno di questi principi fondamentali era la credenza che la storia è soggettiva e può essere verificata soltanto da coloro che hanno sperimentato davvero gli eventi. In aggiunta, il nome della compagnia che in teoria ha creato il gioco, Sinneslöschen, è a quanto pare una frase in rozzo tedesco che significherebbe "deprivazione sensoriale". Tutto questo suono un po' troppo ovvio persino per il Governo Statunitense. Se stavano cercando di ingannare le masse, dubito che avrebbero scelto dei nomi che indicavano cospirazione e controllo mentale.



  • Questa leggenda inoltre è in linea con molto dell'intrattenimento a tematica videoludica che stava uscendo attorno alla stessa epoca. Il film GIOCHI STELLARI comprendeva un personaggio che viene addestrato a combattere attraverso un video gioco, e viene in mente anche il segmento finale del film horror antologico NIGHTMARES - INCUBI. 
  • Questa leggenda inoltre coincide con le infinite altre leggende degli anni 80 sulla paura della tecnologia, il controllo mentale, e il Governo Statunitense, i russi, o persino i Satanisti che usano messaggi subliminali per farci fare il loro volere.

L'eredità:

A oggi, nessuno è stato in grado di provare l'esistenza di POLYBIUS. Ci sono infinite versioni del gioco prodotte dai fan disponibili online. Nonostante alcuni sostengano che siano quello reale, ci sono sempre molti fan dei videogiochi pronti a smontare tutte le pretese. Malgrado tutto, ha generato alcune storie stupefacenti e thread CreepyPasta, tutte contribuendo a una incredibile leggenda contemporanea!


TRADUZIONE a CURA di DAVIDE SCHIANO DI COSCIA
ARTICOLO ORIGINALE:blumhouse.com

giovedì 31 marzo 2016

L'ALBA DEI MORTI DEMENTI Vs QUELLA CASA NEL BOSCO


di Witney Seibold

Il tempo è giunto per un altra resa dei conti. Siete in una stanza chiusa e senza finestre. L'unica cosa con voi nella stanza sono due pizze cinematografiche. Una scatola contiene L'ALBA DEI MORTI DEMENTI di Edgar Wright. L'altra contiene QUELLA CASA NEL BOSCO di Drew Goddard. Avete una scatola di fiammiferi tra le mani. Dovete bruciare una delle due pellicole. Una volta che l'avrete fatto, il film bruciato svanirà dalla storia del cinema per sempre. All'altro sarà consentito di sopravvivere. Quale scegliereste?

Siamo sempre in un momento rinfrescante quando una nuova voce entra nel canone horror. Tutti ricordiamo dove eravamo la prima volta che abbiamo visto, per citare qualche esempio recente, THE HOUSE OF THE DEVIL di Ti West, o persino IT FOLLOWS dell'anno scorso. Horror, nonostante la sua reputazione per la ripetitività e la banalità, incoraggia più creatività rispetto a ogni altro genere, e noi stiamo vivendo felicemente in un epoca di esplosiva creatività horror.

Una delle più recenti voci canonizzate nella comunità del genere horror è stato un regista britannico di nome Edgar Wright, un ipercinetico ed entusiasta regista nerd, e un sicuro accolito di Sam Raimi. Wright fu dichiarato all'epoca essere la nuova avanguardia della commedia horror, ed è andato avanti dirigendo qualche colorato pezzo d'intrattenimento davvero buono (e qualcuno appena passabile) Si stava apprestando persino a dirigere un film di supereroi di alto profilo, fino a che non ha realizzato che le voci davvero creative non sono ammesse nei grandi film prodotti dagli studio. La sua rivelazione avvenne nel 2004 con l'uscita de L'ALBA DEI MORTI DEMENTI.


Un altra voce principale che ancora sembra essere nel bel mezzo della canonizzazione è Drew Goddard, un frequente collaboratore con l'insopportabile divinità nerd Joss Whedon, e scrittore di recenti amate serie tv come BUFFY l'AMMAZZAVAMPIRI, ALIAS e LOST. Lui era uno dei produttori esecutivi della serie tv DAREDEVIL. Inoltre è l'amato sceneggiatore di film che ha lavorato su film acclamati come THE MARTIAN - SOPRAVVISSUTO. A oggi, ha diretto solo un film. QUELLA CASA NEL BOSCO del 2012, un intelligente commedia decostruzionista che riposiziona il punto di vista in film horror come LA CASA. Quando uscì (dopo aver passato qualche anno sugli scaffali), i fan impazzirono, e per qualche mese, sembrava che avessimo Il Più Importante Film Mai Fatto.


Visto che la provocazione è divertente, abbiamo deciso di prendere queste due voci nella presa in giro dell'horror, e di metterle l'una contro l'altra. Qual è il film che merita di sopravvivere nella coscienza dell'horror, e quale può essere cancellato dalla Storia? Che il dibattito cominci. Inizieremo con il film più vecchio.

L'ALBA DEI MORTI VIVENTI del 2004, è una commedia romantica assolutamente divertente su di un pigro uomo immaturo chiamato Shaun (Simon Pegg) - un uomo che, nei suoi 30 anni, è ancora incastrato a lavorare come commesso, felicemente non condizionato dall'ambizione - e dei suoi scarsi tentativi di riconquistarsi l'affetto della sua ragazza in-procinto-di-andare-avanti. Shaun è un personaggio che sembra essere visto sempre di più nei film recenti, in quanto il maschio ossessionato dai media, perpetuamente arenato, avverso alla maturità è il personaggio che definisce sia la generazione nata tra i primi anni 80 e il 2000 sia quelli nati negli anni 2000. 


Mentre ci sono innumerevoli film comici che si inseriscono in questo recente zeitgeist, L'ALBA DEI MORTI DEMENTI è particolarmente scaltro riguardo al modo in cui la maturità si è arrestata nelle recenti generazioni. Sembra essere la piaga di queste generazioni di rimanere bloccati in una mentalità infantile. Le cose dell'infanzia non vengono messe via, e una beata pigrizia è più visibile di quanto fosse mai stata. L'ALBA DEI MORTI DEMENTI sottolinea il lato oscuro del rimanere immaturi. Ci piace Shaun. è un tipo divertente. Ma apertamente riconosciamo che è bloccato in una routine. una reale donna adulta non sarebbe interessata in questo sciattone poco ambizioso, e lei glielo dice in faccia.

Shaun, nel frattempo, è a un bivio. Lui ha raggiunto l'età in cui non aver messo a posto la sua vita inizia a diventare inappropriato. Si darà da fare, si troverà un nuovo lavoro, farà degli sforzi più maturi per tenersi la sua ragazza, e finalmente muoverà i primi passi - un decennio troppo tardi- nell'età adulta? O continuerà con la la sua confortante, meravigliosa terra delle meraviglie dei vent'anni consistente nel giocare ai videogame e bere al suo pub preferito con i suoi ugualmente bloccati, ma davvero affettuosi, amici?

L'azione in L'ALBA DEI MORTI DEMENTI ha una svolta quando appaiono gli zombi. La battuta più intelligente nel film è che gli zombi appaiono, e Shaun è così isolato che non se ne accorge. Gli zombi inoltre sono una metafora per la stagnazione. Se sei bloccato in un lavoro monotono, seguendo la stessa infantile routine per il resto della tua vita, potresti anche essere uno zombi. Shaun scopre che è all'altezza del compito di combattere gli zombi, e - come tutti gli uomini che non-così-segretamente covano fantasie apocalittiche - scopre che può diventare il signore delle terre desolate degli zombi. Si mette alla testa dei suoi amici, e comunque si dirige al suo pub preferito.


Pensate a tutte le fantasie che L'ALBA DEI MORTI DEMENTI realizza per il maschio in crisi post adolescenziale. In primis, rende valido il vostro interesse per gli zombi; studiando i film di zombi per tutti quegli anni, siete improvvisamente degli esperto. La vostra vita non è stata sprecata guardando film. Era tutto in preparazione per questo momento. L'apocalisse zombi inoltre da a Shaun la possibilità di spiegarsi ai suoi genitori delusi, una fantasia che probabilmente molti giovani uomini hanno. Mamma, papà, io sono davvero a posto, e posso essere affidabile. Ho solo bisogno di qualcosa di straordinario per provarlo.

Analogamente, a Shaun è consentito di mettersi in mostra per il suo amore, provando che possiede una vera mascolinità. Questo è un altro aspetto del maschio bloccato; non sono visti come particolarmente uomini. La mancanza di machismo tradizionale, portata solo dalla pigrizia, neutralizza molti uomini, e loro hanno bisogno di esercitare le proprie fantasie mascoline in altri modi. Alla fine, comunque, Shaun inevitabilmente dovrà crescere, e il simbolismo degli zombi cambia. Loro sono l'invasione dell'età adulta. Alla fine dovete abbandonare gli atteggiamenti infantili.

Quindi L'ALBA DEI MORTI DEMENTI è una brillante polemica sulla maturità e sulla mascolinità. Che cosa offre QUELLA CASA NEL BOSCO?

In comparazione, molto meno, vien fuori. QUELLA CASA NEL BOSCO parla di un team di insoliti tecnici che manipolano la realtà che agiscono in una sala controllo in stile NASA in una località sconosciuta. I tecnici usano un equipaggiamento da spie ad alta tecnologia, un holodeck grande quanto una città, e droghe che alterano la mente per attirare ragazzi del college ne - in pratica - LA CASA. Una volta che i ragazzi sono nell'holodeck, i tecnici dispongono le circostanze per rassomigliare a un film dell'horror, fino a battute di dialogo, scene di sesso, personaggi archetipali, e mostri sotterranei (i tecnici hanno accesso a una libreria di mostri reali). Il film, quindi, è sugli sforzi che questi tecnici devono fare per far si che la realtà rassomigli a un film da quattro soldi in stile LA CASA.


Il simbolismo è facilmente interpretabile. I tecnici chiaramente rappresentano i registi che forzano personaggi archetipali attraverso situazioni stereotipate più e più volte. In un mondo dove la maggior parte dei giovani sono intimamente familiari con i cliché dei film horror, perché dovrebbero andare deliberatamente in quella che molto chiaramente è una situazione da film horror? Perché i ragazzi in questi film horror si comportano tutti allo stesso modo? Chiaramente, sono manipolati da forze invisibili.

E perché i tecnici voglio ripetutamente uccidere questi gli avatar di questi giovani sullo schermo? Nella mitologia del film, questi ragazzi sono sacrificati a una vendicativa divinità assetata di sangue, che richiede i cliché dei film slasher come suo rituale sacrificale preferito. Il dio rabbioso è il chiaro simbolo per il pubblico. Noi, QUELLA CASA NEL BOSCO argomenta, chiediamo queste morti per appagare la nostra passiva ma infinita sete di sangue e pruriginosa exploitation horror. La formula non può essere deviata a causa di ciò che noi, come membri del pubblico, ci siamo abituati ad aspettarci. L'originalità sia dannata, abbiamo bisogno dei nostri agnelli sacrificali.

Quindi la funzione definitiva di QUELLA CASA NEL BOSCO è di critica cinematografica. Guarda ai cliché dei film horror a basso budget, e cerca di aggiungerci una certa, folle logica fantascientifica. In quanto critica e simbolismo, QUELLA CASA NEL BOSCO è rinfrescante, mediamente intelligente, e quasi certamente unico.

Il problema con QUELLA CASA NEL BOSCO è che non funziona davvero come film aldilà del suo simbolismo. I personaggi sono scialbi in modo deludente (forse di proposito), e il film presume che voi simpatizziate con i personaggi dei ragazzi, quando loro sono chiaramente secondari rispetto ai tecnici; Io sono più interessato nelle motivazioni e le meccaniche dei tecnici rispetto a quanto lo sia nel fato dei ragazzi. Semplicemente come in molti film slasher, è facile sacrificare empatia per personaggi che presumete essere condannati.

Alla fine, i ragazzi irrompono nel laboratorio dei tecnici - è una svolta narrativa meta piuttosto divertente - e scatenano i mostri sui "cineasti". Alla fine i tecnici sono distrutti dalla loro crudeltà indifferente. Le scene del massacro dei mostri sono sanguinose e divertenti. Quando i ragazzi non sono tradizionalmente sacrificati, gli irosi dei evadono dal loro reame divino e alla fine causano la fine del mondo.

Questo è meno audace di quanto suoni. Un film che in precedenza stava funzionano benino in quanto simbolismo si perde nelle sue stesse regole nel film molto meno interessanti. La sua mitologia è, quando tutto è spiegato, sia scialbo che facile da seguire. Persino pensando che il film finisca con l'apocalisse, sembra che QUELLA CASA NEL BOSCO perda il suo coraggio. Proprio quando stava diventando davvero metafisico, ritorna alla sua facilmente comprensibile mitologia di finzione da fumetto. Il film si stava presentando come un commento sul raccontare storie, e alla fine si trasforma proprio nel tipo di storia che stava cercando di disfare. QUELLA CASA NEL BOSCO non aveva bisogno di un'apocalisse metaforica alla fine. Sapevamo cosa stava succedendo. Avevamo bisogno di qualcosa davvero bizzarro e audace.


In più, QUELLA CASA NEL BOSCO è soffuso dello spiacevole tono sfacciato di Joss Whedon. Whedon ha sempre scritto come un ambizioso diciassettenne, facendo l'idiota in situazioni di fantasia con una buona dose di battute sagaci, ma mai disturbandosi di creare personaggi che rimangano impressi o situazioni che trascendano. C'è uno strano, ineffabile, aggressività che si trova alla base di QUELLA CASA NEL BOSCO. Si tratta di un film che, affidandoci a un vecchio modo di dire critico,  un po' troppo compiaciuto della sua stessa furbizia. Dovrebbe sembrare capovolgente, ma sembra solo invadente.

Come trattato, QUELLA CASA NEL BOSCO è una divertente discussione metafisica su vuoti cliché dei film horror. è la conversazione che tieni al college mentre fumi erba e ti godi un dimenticabile film horror nella tua stanza nel dormitorio. E se fossimo più del pubblico di un film, amico? E se quelle vittime degli slasher fossero i nostri agnelli sacrificali? Questa è roba profonda, fratello. In quanto film, comunque, il film perde coesione. La storia se la gioca al sicuro nell'esatto momento in cui ha bisogno di fare marcia indietro e rovinare se stessa. In ultima analisi, è piuttosto buono, ma non grande.

Quindi tra il film che è un commento saliente sul modo in cui la maturità funziona nella generazione attuale, e un ambiziosa, ma non interamente riuscita discussione sui cliché dei film horror, questo autore propone di salvare il primo. Mentre i film consapevoli sono il pane quotidiano del medium, QUELLA CASA NEL BOSCO non si spinge abbastanza in là. L'ALBA DEI MORTI DEMENTI, nel frattempo, è completo. Ha dei personaggi più interessanti, un messaggio più completo, e non per tirare corto, è semplicemente più divertente

TRADUZIONE a CURA di: DAVIDE SCHIANO DI COSCIA
ARTICOLO ORIGINALE:blumhouse.com/

giovedì 24 marzo 2016

Il SEME DELLA FOLLIA è il film più spaventoso degli anni 90?


di WITNEY SEIBOLD

SE uno dovesse fare un'ampia generalizzazione sulla maggior parte dei film di genere, i film horror tendono a essere sulla paura del dolore e della morte, di solito ricorrendo a mezzi violenti. In quanto membri del pubblico tutti possiamo immedesimarci, a livello viscerale, alla paura di essere pugnalati da un altro essere umano. Pertanto, non ci vuole molto - in termini di regia - per raffigurare quella paura nei dettaglio più crudi. Se uno dovesse godersi i film horror al loro livello più superficiale, c'è ancora qualcosa di universale.

Ma un grande film dell'orrore farà qualcosa un po' più in profondità. A un livello, il pubblico si immedesimerà con le vittime e con il loro destino, vivendo il loro panico e il loro dolore. Ma, simultaneamente, i registi ci offrono un amico cinematografico stranamente catartico nel killer. Un grande film horror ci farà notare che anche il killer è una figura in cui immedesimarsi, e che noi, forse, abbiamo il bisogno di provocare morte e distruzione nelle profondità delle nostre anime. E riconoscere quell'orrenda universalità è più spaventoso e disturbante dell'essere semplicemente presi e polverizzati. Non importa quale film horror stiate guardando, il killer sarà attraente.

Sto sollevando la questione per distinguere i grandi film horror da quelli meramente buoni. Un buon film horror minaccerà il vostro corpo. Un grande film horror minaccerà la vostra mente. Venire mutilati è orripilante, certo, ma in termini di più grandi, più oscure, più universali paure, nulla può battere la nozione che la vostra mente stia sfuggendo al vostro controllo. Un grande film horror farà notare che c'è ben poca distanza tra voi e i folli, e che voi - presumibilmente sani - siate a una singola convincente, pericolosa idea di distanza dall'essere dei mostri.

Questo è il motivo per cui il film del 1995 di John Carpenter IL SEME DELLA FOLLIA è il film più spaventoso degli anni 90.


Parlando personalmente, IL SEME DELLA FOLLIA fu un momento cruciale nel mio personale viaggio nel consumo di film. Il film, mentre forse maldestro e impreciso, colpì la mia mente di sedicenne come qualcosa di ineffabilmente profondo, raffigurando la nozione summenzionata - che la pazzia è la paura definitiva, e che l'essere semplicemente introdotto in filosofie pericolose può trasformarvi in una creatura - come la più impressionate, nuova, impossibile idea che avessi mai visto prima. Questo fu il film che vidi semplicemente all'età adatta, e me lo sono portato appresso da allora. Non SHINING, non L'ESORCISTA, nessun altro fantastico classico. Questo non-molto-apprezzato film della metà degli anni 90.

Ma, dopo molte rivisitazioni, posso dire che IL SEME DELLA FOLLIA non solo resiste, ma ha si è solo rivelato essere rilevante universalmente, visivamente creativo, e infinitamente spaventoso. Esploriamo.

Il SEME DELLA FOLLIA parla di un agente assicurativo chiamato John Trent (Sam Neill), un tipo burbero, con i piedi per terra, cinico. Come molti poliziotti e investigatori, Trent è stato esposto a più disonesta che onesta, e ha perso molto tempo fa la fede nell'umanità. “Se tu puoi pensarlo,” dichiara “loro l'hanno fatto.” Un compagno evidenzia che questa sua filosofia non lascia molto in cui credere. Lui concorda, ma ribatte che non lascia nemmeno molto di cui essere delusi. C'è sempre un angolo, una debolezza umana, una spiegazione razionale. Abbiamo visto questo personaggio in molti film. Le sue qualità archetipiche sono in realtà una forza drammatica, che capiremo. In modo gradevole, comunque, Trent è un uomo di classe. Non è un grigio alcolizzato o un bruto non rasato.

Trent racconta il film da dentro un manicomio, quindi sappiamo che le cose non si metteranno bene per lui.


Trent è assunto da una casa editrice(gestita da, di tutte le persone Charlton Heston) per rintracciare un autore scomparso chiamato Sutter Cane. Sutter Cane degli autori più di successo del mondo, chiaramente modellato su Stephen King per popolarità e aspetto, ma molto più simile a H.P. Lovecraft nello stile. Il prossimo romanzo di Cane, NELLE FAUCI DELLA FOLLIA non è arrivato alla data prevista all'editore, e i suoi fa iniziano a diventare irrequieti (ndt. in originale sia il film che il romanzo si intitolano IN THE MOUTH OF MADNESS). Viene inoltre detto che il lavoro di Cane sta avendo...un effetto...sui suoi lettori. Le persone non stanno semplicemente schiumando per l'eccitazione. Sembrano stare diventando letteralmente pazzi.

Trent legge i libri di Cane, scopre una mappa nascosta nelle copertine dei libri, e si dirige a una piccola cittadina del New England per trovare Cane, accompagnato da un editor di nome Linda (Julie Carmen). Linda soccomberà alla follia per prima.

La piccola cittadina del New England, iniziamo lentamente a realizzare, non è interamente reale. Le persone che la abitano assomigliano a personaggi dai libri di Cane, e le situazioni sono simili ad altre scene dai libri di Cane. Trent, un realista, si trova di fronte al fatto reale che sta fronteggiando qualcosa che è in qualche modo reale e di finzione. Cane è diventato così influente, che può alterare la realtà con la scrittura.

Quando leggi un buon libro, voi svanite in esso in un certo modo. Negli stati più alti del rapimento letterario, potete sentire come se il vostro corpo svanisca, e che la finzione ha soppiantato il mondo "reale". Per chiunque sia stato così profondamente emozionato da un lubro, è facile immaginare un lavoro letterario alterare drasticamente la vostra mente al punto di trasformare. Questo è ciò di cui i romanzi di Cane sono capaci — disfare la mente al punto della metamorfosi. Se uno guarda alla questione correttamente, non è ciò che fa tutta la grande arte? Entrare nella vostra testa e cambiare il modo in cui vedete le cose?

E se il mondo è cambiato dalla vostra prospettiva, e un autore può cambiare la vostra prospettiva, allora è una terrificante nozione reale che un lavoro letterario possa introdurre nella vera apocalisse.


IL SEME DELLA FOLLIA parla di quella sfida cognitiva. Vedere qualcosa così audace — e tuttavia così convincente — che il mondo deflagra nel caos. Nei migliori casi d'influenza letteraria, il lettore può evolvere, e lo scrittore sta provando a cambiare le menti in meglio.

Sutter Cane (interpretato da Jurgen Prochnow), comunque, non ha una tale benevolenza. Sta operando sotto l'influenza di antiche divinità malvagie che sono così antiche e così aliene che il solo posare lo sguardo su di loro causa la rottura della mente umana. Cane non vuole mettere a posto il mondo. Vuole forzarlo a tornare allo strano e indescrivibile caos antidiluviano degli antichi. Un caos così esasperante, che niente può fermarlo. Solo contemplare le motivazioni di Cane è terrificante.

IL SEME DELLA FOLLIA evidenzia che qualsiasi ordine vediamo nel mondo non è nient'altro che un illusione temporanea. Ordine e sanità sono solo finzioni. Opinioni popolari. Nozioni malleabili che possono essere disfatte da una buona storia. Il mondo non funzionerà per i realisti duri e puri come Trent, perché è confrontato con cose che non si incastrano nella sua visione del mondo. Il film è, più o meno, la storia di come un ateo duro e puro è improvvisamente messo a confronto con il Diavolo. Lui è impreparato per ciò che vede, lo combatte, e fallisce.

Il film va fuori dai binari? Certo che lo fa. In termini di struttura del film, IL SEME DELLA FOLLIA si dissolve nella sua seconda metà. Scopriamo a metà del film che la missione di Trent per rimanere sano e salvare il mondo dal romanzo apocalittico di Cane è destinata a fallire. Il romanzo verrà pubblicato, farà impazzire la popolazione, causerà la mutazione e il declino dell'umanità (oh si, e per quelli che non leggono, c'è anche un adattamento filmico presto in uscita) Queste cose stanno per succedere. Di conseguenza, i 30 minuti finali del film sono essenzialmente una serie di vignette connesse a casaccio di Trent che incontra Cane e la sua roba magica.  Questo è esasperante per i fan della struttura filmica tradizionale, ed è la critica più saliente de IL SEME DELLA FOLLIA.


Ma alla fine, si è così avvolti nell'estremismo concettuale del film, che non importa. Lo ammetto, imbattersi in queste nozioni all'età di 16 anni le fa sembrare, forse, più complesse e piene di significato di quanto sarebbero per qualcuno nei suoi trentanni. Ma le nozioni sono, penso, ancora terrificanti. Queste nozioni avrebbero potuto esser esplorate in modo più sofisticato da un un regista più abile, ma in quel modo non sarebbe stato così visceralmente eccitante. John Carpenter è un grande esperto dell'arte del cinema, e la sua disinvoltura dietro la macchina da presa dispone per un film immensamente godibile.

IL SEME DELLA FOLLIA bilancia eccellente immaginario horror, alcuni fantastici effetti speciali di creature (ottenuti da Stan Winston), un teso tono da thriller, e qualche terrificante nozione per creare uno dei più inquietanti film del decennio.

TRADUZIONE a CURA di: DAVIDE SCHIANO DI COSCIA
ARTICOLO ORIGINALE:blumhouse.com

mercoledì 23 marzo 2016

ABARAT di Clive Barker: l'epico film Disney che non ci fu mai


di WITNEY SEIBOLD

15 anni fa, le librerie erano un po' meno complicate. Potevi entrare, trovare il genere o l'argomento che volevi, e curiosare senza fine. Oggigiorno, comunque, le librerie sono diventate quasi infinitamente compartimentalizzate. Questo è vero in special modo quando si ha a che fare con i romanzi Young Adult. Le librerie non solo hanno una sezione YA, ma adesso ci sono interi scaffali dedicati esclusivamente dedicate a storie fantasy epiche di più episodi su teenager valorosi  e adolescenti che usano super poteri magici recentemente scoperti (o tecnologie se è il caso) per combattere mostri, streghe, demoni, e cose simili. La qualità e l'influenza positiva di questo immensamente ampio sottogenere è materia di discussione. La sua popolarità e ubiquità è inevitabile.

L'ampiezza di questo genere è legata alla popolarità dei romanzi di HARRY POTTER, che iniziarono la loro vita editoriale nel 1997, approdarono negli Stati Uniti nel 1998, e, dal 2001, diventarono un fenomeno globale. La storia di un ragazzo mago introdotto in un magico e oscuro mondo di vendetta ispirò centinaia di altri autori, e non ci volle molto prima che miriadi di imitatori iniziassero a invadere il mercato, alcuni dei quali divennero piuttosto popolari a loro volta. Divenne il fenomeno letterario del momento, e le storie fantasy a più episodi rimangono il formato più popolare per la narrativa YA.


Il  2001 inoltre vide l'uscita del primo film basato su di un romanzo di HARRY POTTER. Fu, prevedibilmente, un grande successo. Ma, più di quello, annunciò una nuova etica ai realizzatori dei blockbuster Hollywoodiani . Precedentemente, Hollywood si sarebbe impegnata nei sequel solo dopo che il primo film si sarebbe rivelato essere redditizio. Con HARRY POTTER, la Warner Bros. annuncio che sarebbero andati avanti e avrebbero realizzato sette film basati sui sette romanzi (alcuni dei quali non erano nemmeno stati scritti all'epoca). All'improvviso, divenne finanziariamente vantaggioso catturare una fanbase accertata e pianificare un'intera serie tutta in una volta. I registi non erano più autori. Adesso, erano gli executive degli studio che pensavano a lunga scadenza. Grazie al successo del modello HARRY POTTER cui si aggiunse il simultaneo successo dei film de IL SIGNORE DEGLI ANELLI di Peter Jackson, adesso abbiamo un mondo di gigantesche serie di film pianificate nell'infinito futuro. 


Ma prima che Disney comprasse Marvel e STAR WARS, e mettesse in atto il suo modello super franchise di ultra successo, posero le loro ambizioni su di una serie fantasy di cui pochi parlano ancora - ARABAT di Clive Barker.

Nei primi anni 2000, il pittore/autore Clive Barker decise che avrebbe fatto un tentativo con una sua serie  di romanzi epici fantasy per young adults. Barker non era estraneo a mondi ampi e immaginativi di magia e mistero. In passato, aveva scritto libri come IL MONDO IN UN TAPPETO, APOCALYPSE - IL GRANDE SPETTACOLO SEGRETO, e la sua opera magna di 100 pagine IMAGICA. Non essendo mai stato uno da tirarsi indietro di fronte al gigantismo creativo, Barker era quasi idealmente tagliato per entrare nel mondo della narrativa YA.


ABARAT ha luogo in un mistico arcipelago di 24 isole in cui ognuna delle isole è congelata in una particolare ora del giorno. Su Yzil, è sempre mezzogiorno, e su Gorgossium, è sempre mezzanotte. La nostra eroina è un'adolescente chiamata Candy Quackenbush, che per puro caso capita nelle isole di Arabat e deve respingere la violenza di un ghoul mangia incubi di nome Christopher Carrion. Centinaia di altri personaggi e complicazioni, ovviamente, si manifestano.

I libri (tre pubblicati fino a questo momento) sono immaginifici e complessi. Sono un grande esempio della più grande forza di Clive Baker come scrittore - l'abilità di inventare e popolare mitologie interamente originali. Il primo ABARAT uscì nel 2002. Il secondo, GIORNI DI MAGIA E NOTTI DI GUERRA uscì nel 2004. Il Terzo, ASSOLUTA MEZZANOTTE, non sarebbe uscito fino al 2011.


I libri di ABARAT non erano meramente un esercizio estetico e intellettuale per Barker, comunque. Nel 2000, persino prima che ABARAT fosse finito, Barker stava parlando con la Disney riguardo all'adattarlo in un film. La Disney voleva trasformare i libri di ABARAT in una lunga serie di film fantasy ad alto budget, forse la più grande all'epoca. Più grande di HARRY POTTER, più grande de IL SIGNORE DEGLI ANELLI. ABARAT avrebbe dovuto essere per la Disney ciò che Marvel e Star Wars avrebbero finito per essere. Avrebbe dovuto avere serie tv collegate, attrazioni nei parchi giochi dedicate, e videogiochi collegati alla storia. Questo era il nuovo universo espanso che avremmo dovuto memorizzare e amare.

Inoltre, Barker era pronto alla sfida. Il suo mondo era sapientemente costruito, e le 24 isole in esso erano posti pienamente realizzati. Barker dipinse centinaia di dipinti, imponendo il colore e l'aspetto dell' ABARAT, e non vedrete dipinti più vibranti da nessuna parte. Barker non aveva mai lavorato in un ambiente così pieno di soldi prima, ma era ansioso di fare un tentativo. La Disney mise un enorme quantità di fede in questo eccentrico, oscuro, surreale autore horror, e lui stava al gioco al meglio di quanto potesse. Tutto era pronto per partire.


ABARAT non è mai partito. Nonostante fosse stato specialmente selezionato, caricato, e agghindato da una delle più grandi corporazioni per l'intrattenimento del mondo, l'epica fantasy di Clive Barker era destinata a rimanere incompleta e ancorata alla pagina. Cosa gli successe?

In parte probabilmente ha a che fare con il cattivo tempismo e tabelle di marcia affrettate. Il primo libra fu solo un modesto successo, e Disney voleva scivolare direttamente in un alto, assicurando che ABARAT rimanesse nella mente delle persone. Barker, comunque, scrisse il secondo libro, e poi scartò l'intera stesura quando fu scontento di essa, iniziando di nuovo da zero. Questo potrebbe essere stato un ritardo di cui la Disney era scontenta. Barker è una autore che lavora duramente i cui libri richiedono un enorme sforzo fisico ed emotivo e lavorare con una struttura corporativa potrebbe essere stato meramente una brutta accoppiata. Barker inoltre lavora in un modo davvero specifico (ha scritto tutti i suoi romanzi a mano, per esempio), e probabilmente risentiva la pressione degli studio a fornire qualcosa di particolare. Come abbiamo imparato da persone come Joss Whedon e Edgar Wright, lavorare nella macchina Disney può essere frustrante per una persona creativa. Barker iniziò ad avere il più classico dei problemi di Hollywood: Divergenze Creative.


Inoltre è probabile che lo studio iniziasse a percepire il rischio che avrebbe potuto rappresentare. C'era una proprietà incontrollata su cui stavano per investire in maniera molto pesante, e forse la Disney si fece capricciosa sul rischio. C'era una premessa piena di personaggi selvaggi e irriconoscibili, e piena di una forma di magia e fantasia che non era ancora stata vista prima. Forse questo era semplicemente troppo folle per fare un tentativo. Pensate a qualcosa come JOHN CARTER o JUPITER ASCENDING. Immaginativo, costoso, originale, divertente… e un completo fallimento al botteghino. Disney potrebbe aver visto le scritte sui muri con ABARAT. Era semplicemente troppo grande, troppo immaginativo, troppo bizzarro per il suo stesso bene.

Inoltre, perché prendersi un rischio su di una proprietà per bambini creata da un uomo i cui libri sono famosi per contenere gore estremo, sesso copioso, e una non piccola quantità di fluidi corporei? Clive Barker è un autore davvero viscerale, e i suoi romanzi dell'orrore tendono a essere sessualmente e violentemente estremi. Questo è il tipo di HELLRAISER, dopo tutto. è porbabile che Disney non volesse associate un prodotto per bambini con Barker. Non fa nulla che la Dimension Films della Disney fece uscire HELLRAISER: LA STIRPE MALEDETTA.


La colpa potrebbe risiedere in Barker stesso. Persino anche se ha un talento nel costruire elaborati e affascinanti mondi e mitologie, è sempre stato notoriamente debole con i suoi protagonisti. Candy è, in teoria, un'anima avventurosa, ma in pratica, è un po' un pallone gonfiato. è probabile che Barker fosse incapace di creare un'eroina con cui le persone si sarebbero immedesimate. Inoltre, il suo primo libro era in qualche modo basico, ma i sequel diventavano esponenzialmente complessi molto velocemente, al punto di essere opprimenti. Immaginate la complessità e la densità di personaggi dei romanzi di HARRY POTTER condensati in due libri, piuttosto che essere distribuiti su sette.

Barker inoltre ha la tendenza a lasciare i progetti non finiti. Negli anni 80 e nei primi anni 90, Barker espresse il desiderio di scrivere un terzo libro nella serie che era iniziata con APOCALYPSE - IL GRANDE SPETTACOLO SEGRETO e con il suo sequel EVERVILLE che non è mai uscito. Ci fu un lungo periodo in cui il suo libro LA CASA DELLE VACANZA stava per essere adattato in un film animato in stop motion, ma venne preso nell'inferno dello sviluppo.

In più, tutti stiamo ancora aspettando il nuovo remake di HELLRAISER che Barker ha scritto e dovrebbe dirigere. Quello sembra essere su di un eterna graticola. Sto aspettando l'estemismo di TORTURED SOULS che non sembra stare procedendo. Nonostante il cuore fiacco di Barker (polipi alla gola) potrebbe averlo distolto dai suoi progetti più recenti, è probabile che che lui abbia solo sfortuna e che gli manchi il senso pratico per gli affari quando si arriva a realizzare finalmente la sua roba.

Quindi Barker espanse la sua serie di ABARAT a cinque libri, ma ha, al momento, completato solo tre di essi. Forse nessuno fu paziente abbastanza da aspettare che Barker ideasse questa serie di cinque libri da solo. Realizzare una serie incompleta di libri in un progetto di film condensati non era fattibile per nessuno.

Questo è un peccato. Possiamo solo immaginare l'esplosione di stranezza originale, colorata e stupefacente che una versione filmica ad alto budget di ABARAT avrebbe consegnato al mondo. Come la versione di Jodorowsky di DUNE, era un epica di genere che avrebbe messo fine a tutte le epiche di genere, e nessuno era interessato a mettere fine a tutte le epiche di genere. Leggere il libro ci da la storia, e guardare ai dipinti ci fa solo venire l'acquolina in bocca per ciò che avrebbe potuto essere.

ABARAT, tristemente, non era destinato a essere.

TRADUZIONE a CURA di: DAVIDE SCHIANO DI COSCIA
ARTICOLO ORIGINALE:blumhouse.com