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mercoledì 23 marzo 2016

ABARAT di Clive Barker: l'epico film Disney che non ci fu mai


di WITNEY SEIBOLD

15 anni fa, le librerie erano un po' meno complicate. Potevi entrare, trovare il genere o l'argomento che volevi, e curiosare senza fine. Oggigiorno, comunque, le librerie sono diventate quasi infinitamente compartimentalizzate. Questo è vero in special modo quando si ha a che fare con i romanzi Young Adult. Le librerie non solo hanno una sezione YA, ma adesso ci sono interi scaffali dedicati esclusivamente dedicate a storie fantasy epiche di più episodi su teenager valorosi  e adolescenti che usano super poteri magici recentemente scoperti (o tecnologie se è il caso) per combattere mostri, streghe, demoni, e cose simili. La qualità e l'influenza positiva di questo immensamente ampio sottogenere è materia di discussione. La sua popolarità e ubiquità è inevitabile.

L'ampiezza di questo genere è legata alla popolarità dei romanzi di HARRY POTTER, che iniziarono la loro vita editoriale nel 1997, approdarono negli Stati Uniti nel 1998, e, dal 2001, diventarono un fenomeno globale. La storia di un ragazzo mago introdotto in un magico e oscuro mondo di vendetta ispirò centinaia di altri autori, e non ci volle molto prima che miriadi di imitatori iniziassero a invadere il mercato, alcuni dei quali divennero piuttosto popolari a loro volta. Divenne il fenomeno letterario del momento, e le storie fantasy a più episodi rimangono il formato più popolare per la narrativa YA.


Il  2001 inoltre vide l'uscita del primo film basato su di un romanzo di HARRY POTTER. Fu, prevedibilmente, un grande successo. Ma, più di quello, annunciò una nuova etica ai realizzatori dei blockbuster Hollywoodiani . Precedentemente, Hollywood si sarebbe impegnata nei sequel solo dopo che il primo film si sarebbe rivelato essere redditizio. Con HARRY POTTER, la Warner Bros. annuncio che sarebbero andati avanti e avrebbero realizzato sette film basati sui sette romanzi (alcuni dei quali non erano nemmeno stati scritti all'epoca). All'improvviso, divenne finanziariamente vantaggioso catturare una fanbase accertata e pianificare un'intera serie tutta in una volta. I registi non erano più autori. Adesso, erano gli executive degli studio che pensavano a lunga scadenza. Grazie al successo del modello HARRY POTTER cui si aggiunse il simultaneo successo dei film de IL SIGNORE DEGLI ANELLI di Peter Jackson, adesso abbiamo un mondo di gigantesche serie di film pianificate nell'infinito futuro. 


Ma prima che Disney comprasse Marvel e STAR WARS, e mettesse in atto il suo modello super franchise di ultra successo, posero le loro ambizioni su di una serie fantasy di cui pochi parlano ancora - ARABAT di Clive Barker.

Nei primi anni 2000, il pittore/autore Clive Barker decise che avrebbe fatto un tentativo con una sua serie  di romanzi epici fantasy per young adults. Barker non era estraneo a mondi ampi e immaginativi di magia e mistero. In passato, aveva scritto libri come IL MONDO IN UN TAPPETO, APOCALYPSE - IL GRANDE SPETTACOLO SEGRETO, e la sua opera magna di 100 pagine IMAGICA. Non essendo mai stato uno da tirarsi indietro di fronte al gigantismo creativo, Barker era quasi idealmente tagliato per entrare nel mondo della narrativa YA.


ABARAT ha luogo in un mistico arcipelago di 24 isole in cui ognuna delle isole è congelata in una particolare ora del giorno. Su Yzil, è sempre mezzogiorno, e su Gorgossium, è sempre mezzanotte. La nostra eroina è un'adolescente chiamata Candy Quackenbush, che per puro caso capita nelle isole di Arabat e deve respingere la violenza di un ghoul mangia incubi di nome Christopher Carrion. Centinaia di altri personaggi e complicazioni, ovviamente, si manifestano.

I libri (tre pubblicati fino a questo momento) sono immaginifici e complessi. Sono un grande esempio della più grande forza di Clive Baker come scrittore - l'abilità di inventare e popolare mitologie interamente originali. Il primo ABARAT uscì nel 2002. Il secondo, GIORNI DI MAGIA E NOTTI DI GUERRA uscì nel 2004. Il Terzo, ASSOLUTA MEZZANOTTE, non sarebbe uscito fino al 2011.


I libri di ABARAT non erano meramente un esercizio estetico e intellettuale per Barker, comunque. Nel 2000, persino prima che ABARAT fosse finito, Barker stava parlando con la Disney riguardo all'adattarlo in un film. La Disney voleva trasformare i libri di ABARAT in una lunga serie di film fantasy ad alto budget, forse la più grande all'epoca. Più grande di HARRY POTTER, più grande de IL SIGNORE DEGLI ANELLI. ABARAT avrebbe dovuto essere per la Disney ciò che Marvel e Star Wars avrebbero finito per essere. Avrebbe dovuto avere serie tv collegate, attrazioni nei parchi giochi dedicate, e videogiochi collegati alla storia. Questo era il nuovo universo espanso che avremmo dovuto memorizzare e amare.

Inoltre, Barker era pronto alla sfida. Il suo mondo era sapientemente costruito, e le 24 isole in esso erano posti pienamente realizzati. Barker dipinse centinaia di dipinti, imponendo il colore e l'aspetto dell' ABARAT, e non vedrete dipinti più vibranti da nessuna parte. Barker non aveva mai lavorato in un ambiente così pieno di soldi prima, ma era ansioso di fare un tentativo. La Disney mise un enorme quantità di fede in questo eccentrico, oscuro, surreale autore horror, e lui stava al gioco al meglio di quanto potesse. Tutto era pronto per partire.


ABARAT non è mai partito. Nonostante fosse stato specialmente selezionato, caricato, e agghindato da una delle più grandi corporazioni per l'intrattenimento del mondo, l'epica fantasy di Clive Barker era destinata a rimanere incompleta e ancorata alla pagina. Cosa gli successe?

In parte probabilmente ha a che fare con il cattivo tempismo e tabelle di marcia affrettate. Il primo libra fu solo un modesto successo, e Disney voleva scivolare direttamente in un alto, assicurando che ABARAT rimanesse nella mente delle persone. Barker, comunque, scrisse il secondo libro, e poi scartò l'intera stesura quando fu scontento di essa, iniziando di nuovo da zero. Questo potrebbe essere stato un ritardo di cui la Disney era scontenta. Barker è una autore che lavora duramente i cui libri richiedono un enorme sforzo fisico ed emotivo e lavorare con una struttura corporativa potrebbe essere stato meramente una brutta accoppiata. Barker inoltre lavora in un modo davvero specifico (ha scritto tutti i suoi romanzi a mano, per esempio), e probabilmente risentiva la pressione degli studio a fornire qualcosa di particolare. Come abbiamo imparato da persone come Joss Whedon e Edgar Wright, lavorare nella macchina Disney può essere frustrante per una persona creativa. Barker iniziò ad avere il più classico dei problemi di Hollywood: Divergenze Creative.


Inoltre è probabile che lo studio iniziasse a percepire il rischio che avrebbe potuto rappresentare. C'era una proprietà incontrollata su cui stavano per investire in maniera molto pesante, e forse la Disney si fece capricciosa sul rischio. C'era una premessa piena di personaggi selvaggi e irriconoscibili, e piena di una forma di magia e fantasia che non era ancora stata vista prima. Forse questo era semplicemente troppo folle per fare un tentativo. Pensate a qualcosa come JOHN CARTER o JUPITER ASCENDING. Immaginativo, costoso, originale, divertente… e un completo fallimento al botteghino. Disney potrebbe aver visto le scritte sui muri con ABARAT. Era semplicemente troppo grande, troppo immaginativo, troppo bizzarro per il suo stesso bene.

Inoltre, perché prendersi un rischio su di una proprietà per bambini creata da un uomo i cui libri sono famosi per contenere gore estremo, sesso copioso, e una non piccola quantità di fluidi corporei? Clive Barker è un autore davvero viscerale, e i suoi romanzi dell'orrore tendono a essere sessualmente e violentemente estremi. Questo è il tipo di HELLRAISER, dopo tutto. è porbabile che Disney non volesse associate un prodotto per bambini con Barker. Non fa nulla che la Dimension Films della Disney fece uscire HELLRAISER: LA STIRPE MALEDETTA.


La colpa potrebbe risiedere in Barker stesso. Persino anche se ha un talento nel costruire elaborati e affascinanti mondi e mitologie, è sempre stato notoriamente debole con i suoi protagonisti. Candy è, in teoria, un'anima avventurosa, ma in pratica, è un po' un pallone gonfiato. è probabile che Barker fosse incapace di creare un'eroina con cui le persone si sarebbero immedesimate. Inoltre, il suo primo libro era in qualche modo basico, ma i sequel diventavano esponenzialmente complessi molto velocemente, al punto di essere opprimenti. Immaginate la complessità e la densità di personaggi dei romanzi di HARRY POTTER condensati in due libri, piuttosto che essere distribuiti su sette.

Barker inoltre ha la tendenza a lasciare i progetti non finiti. Negli anni 80 e nei primi anni 90, Barker espresse il desiderio di scrivere un terzo libro nella serie che era iniziata con APOCALYPSE - IL GRANDE SPETTACOLO SEGRETO e con il suo sequel EVERVILLE che non è mai uscito. Ci fu un lungo periodo in cui il suo libro LA CASA DELLE VACANZA stava per essere adattato in un film animato in stop motion, ma venne preso nell'inferno dello sviluppo.

In più, tutti stiamo ancora aspettando il nuovo remake di HELLRAISER che Barker ha scritto e dovrebbe dirigere. Quello sembra essere su di un eterna graticola. Sto aspettando l'estemismo di TORTURED SOULS che non sembra stare procedendo. Nonostante il cuore fiacco di Barker (polipi alla gola) potrebbe averlo distolto dai suoi progetti più recenti, è probabile che che lui abbia solo sfortuna e che gli manchi il senso pratico per gli affari quando si arriva a realizzare finalmente la sua roba.

Quindi Barker espanse la sua serie di ABARAT a cinque libri, ma ha, al momento, completato solo tre di essi. Forse nessuno fu paziente abbastanza da aspettare che Barker ideasse questa serie di cinque libri da solo. Realizzare una serie incompleta di libri in un progetto di film condensati non era fattibile per nessuno.

Questo è un peccato. Possiamo solo immaginare l'esplosione di stranezza originale, colorata e stupefacente che una versione filmica ad alto budget di ABARAT avrebbe consegnato al mondo. Come la versione di Jodorowsky di DUNE, era un epica di genere che avrebbe messo fine a tutte le epiche di genere, e nessuno era interessato a mettere fine a tutte le epiche di genere. Leggere il libro ci da la storia, e guardare ai dipinti ci fa solo venire l'acquolina in bocca per ciò che avrebbe potuto essere.

ABARAT, tristemente, non era destinato a essere.

TRADUZIONE a CURA di: DAVIDE SCHIANO DI COSCIA
ARTICOLO ORIGINALE:blumhouse.com

sabato 5 marzo 2016

L'HALLOWEEN di Donald Pleasence/Christopher Lee che avrebbe potuto esistere


Di Robert Galluzzo

Come fan dell'horror, amiamo sentire storie di film che sono stati quasi fatti; i progetti che sono stati quasi realizzati; i talenti che quasi hanno unito le loro forze per ciò che avrebbe potuto essere, al meno, un momento memorabile nel cinema di genere.

Ci sono stato un giro di documentari usciti negli ultimi anni mostrando i "E se?" (What if) di certi progetti proposti come in JODOROWSKY’S DUNE. E persino le storie sussurrate riguardo AMERICAN PSYCHO di Stuart Gordon o IL RITORNO DELLO JEDI di David Lynch sono tutte diventate folklore. Eccone uno che sarebbe stato così epico, che mi fa male ogni volta pensare cosa sarebbe potuto essere.


Non è un segreto adesso in retrospettiva che HALLOWEEN: LA MALEDIZIONE DI MICHAEL MYERS (alias HALLOWEEN 666: THE ORIGIN OF MICHAEL MYERS) fu funestato da tantissimi problemi produttivi, una prima "producers cut" che il pubblico di prova non apprezzò e scene rigirate dopo che la star principale, Donald Pleasence, morì. Dopo anni di versioni di contrabbando e infinite discussioni riguardo 2 versioni del sequel, entrambe adesso disponibili in alta definizione su Blu-ray per i fan da comparare, mettere a contrasto e godersi.


L'idea dell' “Uomo vestito di nero” con il tatuaggio della spina fu introdotto in HALLOWEEN 5: LA VENDETTA DI MICHAEL MYERS senza alcun piano concreto riguardo chi fosse o cosa stesse facendo. Questo stava allo sceneggiatore della PART 6 Dan Farrands. E Farrands, un fan sfegatato della serie originale, fece tutto quello che poteva per essere sicuro che il suo script rendesse onore ciò che era venuto prima e rispondesse a molte delle trame lasciate aperte dai precedenti episodi. Voleva che “l'Uomo vestito di nero” fosse il Dr. Wynn dal film originale. E difatti appare nel film, interpretato funzionalmente dall'attore Mitchell Ryan. Ma mentre stendeva la sceneggiatura, Farrands aveva qualcun altro in mente.

In questa intervista del 2005 per Icons Of Fright, Farrands spiegò. "la mia idea è sempre stata di chiudere il film con questa incredibile battaglia per l'anima di Michael Myers tra il buon dottore e il dottore malvagio e questo era ciò che davvero stava montando nello script. Avevo scritto la parte del Dr. Wynn con l'idea di scritturare qualcuno davvero alla pari con Donald. Avevo implorato i produttori di offrirla all'attore che avevo in mente mentre stavo scrivendo... In realtà scrissi la parte per Christopher Lee. Questo è perfetto perché si hanno due incredibili veterani caratteristi dell'orrore. Due giganti in un unico film.”


Una delle famose notizie dall'originale HALLOWEEN è che John Carpenter offrì il ruolo del dottore di Michael Myers e sua arcinemesi Sam Loomis a Christopher Lee e Lee rifiutò! Qualcosa di cui l'attore ha detto pubblicamente si è pentito successivamente. Questo sarebbe stato un modo incredibile per correggere tutto quello.

“Ve lo immaginate venire rivelato come l'uomo vestito di nero? Aveva il personaggio giusto e la giusta corporatura. E quei tratti scarni, glaciali. Era semplicemente la persona perfetta da mettere contro Donald. Immaginate vedere questi due insieme in un film...in che cosa si tarebbe trasformata l'ultima apparizione sullo schermo di Donald? Sarebbe stato pazzesco. Per gli amanti dei film dell'orrore e tutti i film fino a quelli della Hammer. Tutti quei film magnifici che entrambi hanno realizzato. Avrebbero portato questo film in un posto dove nessun film di HALLOWEEN era mai stato prima.”

Ricordate, era il 1995 – un momento in cui Lee non era nemmeno lontanamente attivo o conosciuto come quanto lo era stato in precedenza. E il "potere che decideva" disse allo scrittore che “a nessuno importa. Nessuno se lo ricorda.” Pochi anni dopo, Lee avrebbe fatto un ritorno in pompa magna apparendo sia nella trilogia prequel di STAR WARS sia nella trilogia de IL SIGNORE DEGLI ANELLI di Peter Jackson.

“Donald Pleasence, per me, meritava di stare sullo schermo con un suo contemporaneo” disse Farrands. “Questa era semplicemente un'altra cosa che ricordo venire buttata giù e stavo lì pensando " non potete dire sul serio!" Sapendo nel profondo che questa era il modo assolutamente giusto di farlo. Ed era stato reso molto chiaro che io non ero io quello che prendeva le decisioni.”


Donald Pleasence e Christopher Lee condivisero una breve scena insieme in un film horror. Apparvero entrambi nel cult classico di Gary Sherman del 1972, NON PRENDETE QUEL METRò, rilasciato negli Stati Uniti con il titolo di RAW MEAT. In un intervista del 2006 che ho avuto con Sherman in Icons of Fright, notò che la più grande sfida per queste due grandi leggende condividendo lo schermo era la loro differenza di altezza!

“Dovetti pensare come mettere questi due faccia a faccia," ci disse Sherman in quell'occasione. “Ciò determinò il modo in cui girai. All'inizio, Donald era il personaggio dominante, quindi inziai con un primo piano di Donald e un totale di Christopher e mentre Christopher acquisiva padronanaza nella scena, la camera continuava ad avvicinarsi a lui e ad allontanarsi sempre di più da Donald. Fino a che Christopher non si sedette loro non eran mai insieme nell'inquadratura.” Guardate un po'.


Quanto era fico? Ve li sareste immaginati questi due insieme in un film di HALLOWEEN?!


TRADUZIONE a CURA di: DAVIDE SCHIANO DI COSCIA
ARTICOLO ORIGINALE: blumhouse.com/

mercoledì 23 ottobre 2013

Mortacci Nostri: Splatters - gli schizzacervelli




La Trama
Il giovane Lionel (Timothy Balme), ragazzo chiuso e immaturo, vive con la tirannica madre (Elizabeth Moody).
Il prode Lionel
A salvarlo da sua madre arriverà Paquita (Diane Penalver), cassiera di una botteguccia convinta che Lionel sia il cavaliere visto nei tarocchi da sua nonna sensitiva.
Mentre segue di nascosto Paquita e Lionel, la madre di quest'ultimo verrà morsa da una scimmia ratto, portatrice di una terribile maledizione.
Dopo poco la madre di Lionel si trasformerà in un voracissimo zombie e inizierà a spargere il morbo. Toccherà al timido e insicuro Lionel fermare quest'invasione, in un crescendo di sangue e assurdità.




Il regista
un giovine Peter Jackson sul set
Peter Jackson è noto al grande pubblico per la grandiosa trasposizione su grande schermo della trilogia fantasy de Il Signore degli Anelli. Il fantastico insieme all'orrore sono generi a cui il regista è stato sempre legato, fin dall'inizio della sua carriera. L'esordio di Jackson, Bad Taste, è un tripudio di splatter e umorismo demenziale. Jackson s'inserisce in quel filone horror che mescola splatter e slapstick, filone iniziato da Sam Raimi con La Casa 2. La vena umoristica viene a galla anche con il film successivo, Meet the Feebles, una versione dei Muppets irriverente e politicamente scorretta. Lo splatter ritorna con il film seguente, Splatters – gli schizzacervelli in cui Jackson non si pone alcun freno e il film è un trionfo di umorismo demenziale ed effetti splatter. Con Creature del Cielo il regista coglie di sorpreso tutti coloro che si aspettavano un altro capolavoro dell'eccesso: storia drammatica dell'amicizia fra due ragazze, Creature del Cielo è un film immaginifico, delicato e crudo allo stesso tempo. Jackson successivamente tenta un genere nuovo, il mockumentary cioè il finto documentario con Forgotten Silver, storia (fittizia) del pioniere cinematografico neozeolandese Colin McKenzie. In Sospesi nel tempo, Jackson rimescola di nuovo le carte immergendo lo spettatore in una vicenda grottesca a base di spettri, truffatori e tirando in ballo persino la triste mietitrice in "persona". Il regista neozelandese, vistosi rifiutato il progetto per un remake di King kong, suo film preferito fin dall'infanzia, propone agli studios l'adattamento di un altra delle sue passioni di gioventù, Il Signore degli Anelli. La trilogia fantasy ha un successo strepitoso e permette al regista, finora considerato di culto entro una nicchia di appassionati, di essere conosciuto dal grande pubblico. Con il successo del Signore degli Anelli arriva anche la possibilità per Jackson di realizzare il suo vecchio sogno, dirigere un remake di King Kong. Il sogno si concretizza e King kong approda sugli schermi cinematografici di tutto il mondo riscuotendo un enorme successo.
Jackson, che ha abituato i suoi fan a continui cambiamenti di tono e di registro da un film all'altro, fa seguire all'opulento e roboante King Kong un film quasi intimista, Amabili Resti, storia di una ragazzina assassinata che da un limbo segue le vicende della sua famiglia e del suo assassino.
Dopo questo film Jackson ritorna nei luoghi che lo hanno reso celebre in tutto il mondo e dirige Lo Hobbit, primo film di una nuova trilogia fantasy che funge da prequel per il Signore degli Anelli.


Il Cast
Timothy Balme è perfetto nell'interpretare l'impacciato Lionel, a tratti sembra quasi un cartoon grazie a un volto molto espressivo e a una recitazione molto caricata. Esilarante la sequenza in cui Lionel porta a spasso nel parco il bimbo Zombie. Elizabeth Coosgrove è davvero in parte, sia quando si tratta di ritrarre la dispotica madre mentre è in vita sia quando è sepolta sotto strati e strati di trucco quando interpreta la sua versione zombie. Diane Penalver è il perfetto contraltare di Balme, un cartoon dalla recitazione caricata. La palma del personaggio migliore però va a Stuart Devenie che con il suo Padre McGruder alias il Ninja di Dio è irresistibile nella scena notturna al cimitero, complice anche il doppiaggio italiano. Il tono generale della recitazione è sopra le righe, per dare un effetto comico e per rendere meno impressionante lo splatter.


Paquita pronuncia una delle battute cult del film
...e Quindi?
Splatter- gli schizzacervelli (meraviglioso il sottotitolo italiano) è un film che non può mancare nella videoteca di chiunque si definisca fan dell'Horror.
La miscela di splatter e commedia demenziale, che Raimi creò, raggiunge qui vette inarrivabili. Jackson avrebbe potuto essere uno dei tanti emuli di Raimi ma grazie al suo umorismo e alla sua capacità di osare è riuscito a ritagliarsi un posto d'onore nell'immaginario degli appassionati dell'Orrore. Un film da vedere e rivedere!


Grado di Splatterosità
Estremo: teste mozzate, gente fatta a pezzi dal tagliaerba, zombie semidecapitati.


Causa del contagio
L'orrenda scimmia ratto di Skull Island allo zoo
La scimmia ratto in tutto il suo splendore
Livello di stupidità dei sopravvissuti
Molto alto.
L'unico ad accorgersi che ci sono dei morti viventi in giro è Lionel mentre il resto dei personaggi se ne accorge solo quando è troppo tardi.
Discorso a parte merita Padre McGruder che quando vede gli zombie invece di fuggire terrorizzato li affronta a suon di arti marziali proclamandosi il Ninja di Dio.


Il ninja di Dio!
Zombie lenti o centometristi?
Lenti ma piuttosto vivaci.


Morticino 
Il corto a tema zombesco che accompagna Splatters è un frullato di Western, zombie movie, umorismo e animazione con i pupazzi.
It Came from the West è un gioiellino folle di 17 minuti in cui un ragazzino maltrattato da tutti si troverà a fronteggiare un invasione di morti viventi scatenata da uno sciamano desideroso di vendetta.
Questo corto è opera del danese Tor Fruergaard, all'epoca studente presso la Danish Filmschool.