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martedì 26 aprile 2016

Gli Eroi Criminali di 1997 FUGA DA NEW YORK e I GUERRIERI DELLA NOTTE

Le strade sono nostre, perdenti. Afferrate il concetto?

di PRISCILLA PAGE  

Le luci ingioiellate della Wonder Wheel e le sue vetture scintillano contro l'oscurità opprimente, il dorato calor bianco della metropolitana. La faccia di Jena Plissken inondata di rosso, illuminata dal bagliore verde della cabina di pilotaggio del Gullfire. Queste immagini ci conducono nei mondi notturni de I Guerrieri della Notte di Walter Hill e di 1997 Fuga da New York in sequenze reminescenti della sequenza spaziale di 2001: odissea nello spazio, sentieri verso differenti dimensioni, sebbene queste dimensioni siano portatrici di un incredibile rassomiglianza con la nostra. Roger Ebert descrisse I Guerrieri della Notte come "a un braccio di distanza dal realismo," ed entrambi i film presentano visioni familiari del futuro, di una New York che non si trova nell realtà ma forse è vista in sogno. I Guerrieri della Notte e 1997 Fuga da NewYork sfidano il crudo, orrendo realismo dei film dei primi anni 70 come Ispettore Callaghan il caso Scorpio è tuo (1971) e Il Giustiziere della Notte (1974) e il loro aperto disprezzo per gli oppressi e i poveri, storie dove i criminali e i "teppisti" devono essere sterminati. All'epoca in cui I Guerrieri della Notte (1979) e 1997 Fuga da New York (1981) uscirono, i criminali erano gli unici capaci di salvare il mondo.

John Carpenter scrisse 1997 Fuga da New York nel 1974 come una risposta al Watergate, ispirato parzialmente dal "senso di New York come una sorta di giungla" de Il Giustiziere della Notte, sebbene lui "non fosse daccordo con la sua filosofia, del prendere la legge nelle proprie mani."Sia I Guerrieri della Notte che 1997 Fuga da New York erano figli della NewYork reale degli anni 70. C'era una corruzzione estremamente diffusa nel dipartimento di polizia di New York negli anni 70, e la metropolitana di New York aveva un tasso di crimini superiore rispetto a ogni altro sistema di trasporto di massa nel mondo.  Con la città di New York sull'orlo della bancarotta nel 1975, il Presidente Ford rifiutò di salvare la città, paragonando le sue spese a un "insidiosa malattia." Poi arrivò Il Figlio di Sam, un blackout di 25 ore che portò a saccheggi e incendi dolosi, prigioni sovraffollate, che Jimmy Carter chiamo la "crisi di fiducia in se stessa" della nazione. Coney Island non era un posto per turisti all'epoca, con la sua passeggiata vuota, le bancarelle chiuse, e le giostre spente. James Remar trascore del tempo da solo lì per prepararsi per il suo ruolo di Ajax - Remar chiese a un assistente operatore che tipo di persone bazzicassero Coney Island, e l'uomo rispose "il tipo peggiore."

Benché spostata in una futuristica New York iperreale, il romanzo di Sol Yurick del 1965 The Warriors era ispirato all'Anabasi di Senofonte, la storia dei Diecimila, un esercito greco di mercenari che accompagnarono Ciro il giovanenella sua campagna per sottrarre il trono persiano a suo fratello nel 401 AC. Ciro è ucciso in battaglia, e senza più ragione per combattere, si fecero strada combattendo attraverso le truppe nemiche verso il mare. Ne i Guerrieri della Notte, Cyrus è il capo della banda chiamata Gramercy Riffs, e cerca di unire ogni banda nella città a un raduno nel Bronx.  Cyrus è "l'unico e solo," che proclama che rappresentati di ogni banda tutti in un posto solo è un "miracolo," che "miracoli è il modo in cui le cose dovrebbero essere," e potrebbero possedere la città se l'uomo non li avesse messi l'uno contro l'altro. Ma Cyrus è assassinato e i Guerrieri sono incastrati per la sua more dai Rogues. Devono trovare la strada di casa per Coney Island attraverso territori ostili, inseguiti sia da poliziotti che dalle bande. Dopo la morte del loro messia, i Guerrieri sono l'unica speranza l'un dell'altro, e il "miracolo" sarà la loro sopravvivenza.

La sceneggiatura di David Shaber e Walter Hill’ dichiara all'inizio: “Questa è la storia della marcia forzata di quell'armata. Questa è una storia di coraggio. Questa è una storia di guerra.” I Guerrieri non sono antieroi, sono eroi classici, come moderni cavalieri. Loro difendono la città, si difendono l'un l'altro, loro sopravvivono. Pauline Kael scrisse che, “con i Guerrieri della Notte di Walter Hill, i film sono tornati al loro conscio ruolo sociale di esprimere la rabbia dei diseredati." Ma più che la rabbia dei diseredati, i Guerrieri esprimono il loro valore.

Walter Hill spiegò che “il film vede le bande come una linea di difesa allo scopo di aiutarti a sopravvivere in un'atmosfera aspra." Cona lamore del loro Warlord Cleon, Swan (Michael Beck) diventa capo guerriero, incaricato del ritonro sano e salvi dei Guerrieri a Coney Island. Swan prova il suo eroismo proteggendo i Guerrieri, e il suo affetto per Mercy (Deborah Van Valkenburgh) lo redime. La salvezza dei Guerrieri, la loro unica speranza di sopravvivere alla città, sta nella connessione, nella lealtà, nell'aiutarsi l'un l'altro.

L'assassinio da parte di Luther di Cyrus è l'unico atto nel film che sembra davvero criminale. Luther capeggia i Rogues, una delle poche bande con membri tutti bianche che indossano iconografia nazista. Luther stesso indossa una stella da sceriffo e uccide Cyrus con la pistola di un poliziotto, l'unica morte per arma da fuoco nel film. Lui rappresenta non l'autorità stessa, ma l'impulso oscuro dell'autorità - o dell'umanità - di controllo creando il caos. È il tipo di impulso che creò COINTELPRO (Counter Intelligence Program), il programma illegale dell' FBI di J. Edgar Hoover che mirava a discreditare chiunque o qualsiasi cosa che potesse sovvertirelo status quo, come il movimento per i diritti civili o il Partito delle Pantere Nere. Questo impulso definisce i leader che percepiscono l'unità e la pace come una minaccia al loro potere.

La polizia ne I Guerrieri della Notte sono i poliziotti della Keystone (ndt. gruppo di poliziotti pasticcioni protagonisti di una serie di commedie nell'era del muto) comparati alla sinistra forza di polizia ritratta in 1997 Fuga da New York,resi anonimi da visiere protettive nere riflettenti e guidati dal vero cattivo del film, il commissario di polizia di New York Bob Hauk (Lee Van Cleef). Hauk è un sadico, e controlla l'isola di Manhattan, ora una prigione di massima sicurezza dove "una volta entrati, non si esce più." La Statua della Libertà, che una volta accoglieva "i vostri stanchi, i vostri poveri, le vostre masse infreddolite desiderose di respirare liberi" è diventato un centro di smistamento per detenuti dove possono scegliere se entrare nella prigione o essere "terminati."

Hauk ci presenta Jena Plissken (Kurt Russell) come un “Americano, tenente, unità di forze speciali Black Light. Due Cuore porpora : Leningrado e Siberia. Il più giovane uomo a essere decorato dal Presidente.” e Hauk rivela il crimine di Snake: rapina alla banca centrale federale. Nello stato di polizia fascista d'America, questo è un atto di eroismo. Il suo status di eroe di guerra è svilito sia dalla polizia che dai criminali - i detenuti sono scioccati che lui sia vivo, e Hauk vuole "sbatterlo a calci fuori dal mondo." John Carpenter disse che a Jena Plissken "semplicemente non importa," ma Jena una volta credeva nell'America abbastanza da andare in guerra per essa, e non fece le cose a metà: si guadagnò due Cuore Porpora. A un certo punto lui decise che l'America meritava di perdere, che questo mondo non valeva più la pena di essere difeso.

Il Presidente degli Stati Uniti non è nient'altro che un pupazzo senza fegato, interpretato come il frutto della pasione di Ronald Reagan e Margaret Thatcher da Donald Pleasance. Con l'Air Force One sotto attacco all'inizio del film, il Presidente fugge nella sua capsula, lasciando tutti gli altri a bordo a morire, offrendo debolmente, "Dio mi salvi e protegga tutti voi". Persino il Duca di New York (Isaac Hayes) il lieader dei prigionieri, ha più stile, più personalità, più grinta in lui rispetto al vero Presidente. Il Presidente offre di dare a Jena tutto ciò che vuole, e Jena gli chiede solo come si senta riguardo a tutte le persone che sono morte per salvargli la vita. Il Presidente risponde mentre guarda in un piccolo specchio: "Voglio ringraziarli. La nazione apprezza il loro sacrificio." Ma è più preoccupate del fatto che sarà in onda tra due minuti e mezzo.

Jena Plissken insiste che Hauk lo chiami “Jena” quando si incontrano la prima volta, preferendo l'informalità - alla fine del film, Hauk finalmente lo chiama Jena, e Jena risponde, "mi chiamo Plissken," distanziandosi ulteriormente da un sistema che lo disgusta. La sua mission era di recuperare la cassetta con informazioni cruciali riguardo alla fusione nucleare che potrebbe porre termine alla guerra. La novellizzazione della sceneggiatura spiega che la cassetta contiene informazioni riguardo a "una bomba termonucleare senza radiazioni" che il presidente intende usare sui suoi nemici se non si arrendono immediatamente. Jena fa a pezzi la cassetta, ritenendo l'America, e forse l'umanità, irredimibile.

Jena Plissken è l'antieroe dal cuore nero di uno spaghetti western - ma ha cuore. Per quanto disprezzabile ci possa sembrare Jena, è reso inerme dagli esplosivi iniettati nel collo, costretto dal sistema a preoccuparsi solo della sua stessa sopravvivenza. Fa il duro alla John Wayne, ma i suoi occhi tradiscono disperazione. Lui è il ferito ambilante. Non può salvare la ragazza nel Chock Full O’Nuts o Mente o Maggie, può solo continuare a combattere, continuando a obbedire all'autorità in modo da poter vivere. La ragazza in Chock Full O’Nuts (Season Hubley) dice a Jena, “pensavo che fossi morto,” e lui risponde, “lo sono.” Il vero eroe di guerra che era una volta Jena è morto, e nel corso del film rinasce come un antieroe, l'unico tipo di eroe che può affrontare un sistema come questo, che può esistere a dispetto di esso.

Nei primi anni 70, il crimine è incolpato per le disgrazie della città. Alla fine degli anni 70, dopo che le persone compresero la reale portata del Watergate, la realizzazione che in quella corruzione interna al sistema risiede la colpa. Negli universi de I Guerrieri della Notte e 1997 fuga da New York dove i criminali sono eroi e i cattivi sono corrotte figure autoritarie, gli eroi non si uniscono contro i cattivi, i cattivi mettono gli eroi gli uni contro gli altri. I Guerrieri della Notte segue il tradizionale viaggio dell'eroe, cerca di trovare cosa può essere salvato. Questa versione della realtà è un fumetto, presenta le bande con la purezza di bambini, e la città è un parco giochi. 1997 Fuga da New York è la storia di un antieroe, la città una prigione letteralemente, dove la sopravvivenza è un atto eroico e l'unica speranza del mondo è di distruggerlo e iniziare da capo.

John Carpenter ha dichiarato che il mondo di Jena Plissken è uno dove davvero pochi buoni rimangono: "C'è un sacco di oppressione e brutalità, e l'uomo che risplende e porta avanti la missione ed è il più affidabile e il più corraggioso di tutti è il più spregevole, incallito criminale." I Guerrieri della Notte e 1997 Fuga da New York rivala che uomini come Harry Callaghan da Il caso Scorpio è tuo e Paul Kersey da Il Giustiziere della Notte sono i veri cattivi. Loro non possono salvare la città degradata, ma forse i Guerrieri o Jena Plissken potrebbero. Chiunque dentro un sistema corrotto è intrinsecamente sporco. Solo gli ermarginati, coloro considerati criminali, possono essere i suoi salvatori.

TRADUZIONE a CURA di DAVIDE SCHIANO DI COSCIA
ARTICOLO ORIGINALE:birthmoviesdeath.com/

giovedì 24 marzo 2016

Il SEME DELLA FOLLIA è il film più spaventoso degli anni 90?


di WITNEY SEIBOLD

SE uno dovesse fare un'ampia generalizzazione sulla maggior parte dei film di genere, i film horror tendono a essere sulla paura del dolore e della morte, di solito ricorrendo a mezzi violenti. In quanto membri del pubblico tutti possiamo immedesimarci, a livello viscerale, alla paura di essere pugnalati da un altro essere umano. Pertanto, non ci vuole molto - in termini di regia - per raffigurare quella paura nei dettaglio più crudi. Se uno dovesse godersi i film horror al loro livello più superficiale, c'è ancora qualcosa di universale.

Ma un grande film dell'orrore farà qualcosa un po' più in profondità. A un livello, il pubblico si immedesimerà con le vittime e con il loro destino, vivendo il loro panico e il loro dolore. Ma, simultaneamente, i registi ci offrono un amico cinematografico stranamente catartico nel killer. Un grande film horror ci farà notare che anche il killer è una figura in cui immedesimarsi, e che noi, forse, abbiamo il bisogno di provocare morte e distruzione nelle profondità delle nostre anime. E riconoscere quell'orrenda universalità è più spaventoso e disturbante dell'essere semplicemente presi e polverizzati. Non importa quale film horror stiate guardando, il killer sarà attraente.

Sto sollevando la questione per distinguere i grandi film horror da quelli meramente buoni. Un buon film horror minaccerà il vostro corpo. Un grande film horror minaccerà la vostra mente. Venire mutilati è orripilante, certo, ma in termini di più grandi, più oscure, più universali paure, nulla può battere la nozione che la vostra mente stia sfuggendo al vostro controllo. Un grande film horror farà notare che c'è ben poca distanza tra voi e i folli, e che voi - presumibilmente sani - siate a una singola convincente, pericolosa idea di distanza dall'essere dei mostri.

Questo è il motivo per cui il film del 1995 di John Carpenter IL SEME DELLA FOLLIA è il film più spaventoso degli anni 90.


Parlando personalmente, IL SEME DELLA FOLLIA fu un momento cruciale nel mio personale viaggio nel consumo di film. Il film, mentre forse maldestro e impreciso, colpì la mia mente di sedicenne come qualcosa di ineffabilmente profondo, raffigurando la nozione summenzionata - che la pazzia è la paura definitiva, e che l'essere semplicemente introdotto in filosofie pericolose può trasformarvi in una creatura - come la più impressionate, nuova, impossibile idea che avessi mai visto prima. Questo fu il film che vidi semplicemente all'età adatta, e me lo sono portato appresso da allora. Non SHINING, non L'ESORCISTA, nessun altro fantastico classico. Questo non-molto-apprezzato film della metà degli anni 90.

Ma, dopo molte rivisitazioni, posso dire che IL SEME DELLA FOLLIA non solo resiste, ma ha si è solo rivelato essere rilevante universalmente, visivamente creativo, e infinitamente spaventoso. Esploriamo.

Il SEME DELLA FOLLIA parla di un agente assicurativo chiamato John Trent (Sam Neill), un tipo burbero, con i piedi per terra, cinico. Come molti poliziotti e investigatori, Trent è stato esposto a più disonesta che onesta, e ha perso molto tempo fa la fede nell'umanità. “Se tu puoi pensarlo,” dichiara “loro l'hanno fatto.” Un compagno evidenzia che questa sua filosofia non lascia molto in cui credere. Lui concorda, ma ribatte che non lascia nemmeno molto di cui essere delusi. C'è sempre un angolo, una debolezza umana, una spiegazione razionale. Abbiamo visto questo personaggio in molti film. Le sue qualità archetipiche sono in realtà una forza drammatica, che capiremo. In modo gradevole, comunque, Trent è un uomo di classe. Non è un grigio alcolizzato o un bruto non rasato.

Trent racconta il film da dentro un manicomio, quindi sappiamo che le cose non si metteranno bene per lui.


Trent è assunto da una casa editrice(gestita da, di tutte le persone Charlton Heston) per rintracciare un autore scomparso chiamato Sutter Cane. Sutter Cane degli autori più di successo del mondo, chiaramente modellato su Stephen King per popolarità e aspetto, ma molto più simile a H.P. Lovecraft nello stile. Il prossimo romanzo di Cane, NELLE FAUCI DELLA FOLLIA non è arrivato alla data prevista all'editore, e i suoi fa iniziano a diventare irrequieti (ndt. in originale sia il film che il romanzo si intitolano IN THE MOUTH OF MADNESS). Viene inoltre detto che il lavoro di Cane sta avendo...un effetto...sui suoi lettori. Le persone non stanno semplicemente schiumando per l'eccitazione. Sembrano stare diventando letteralmente pazzi.

Trent legge i libri di Cane, scopre una mappa nascosta nelle copertine dei libri, e si dirige a una piccola cittadina del New England per trovare Cane, accompagnato da un editor di nome Linda (Julie Carmen). Linda soccomberà alla follia per prima.

La piccola cittadina del New England, iniziamo lentamente a realizzare, non è interamente reale. Le persone che la abitano assomigliano a personaggi dai libri di Cane, e le situazioni sono simili ad altre scene dai libri di Cane. Trent, un realista, si trova di fronte al fatto reale che sta fronteggiando qualcosa che è in qualche modo reale e di finzione. Cane è diventato così influente, che può alterare la realtà con la scrittura.

Quando leggi un buon libro, voi svanite in esso in un certo modo. Negli stati più alti del rapimento letterario, potete sentire come se il vostro corpo svanisca, e che la finzione ha soppiantato il mondo "reale". Per chiunque sia stato così profondamente emozionato da un lubro, è facile immaginare un lavoro letterario alterare drasticamente la vostra mente al punto di trasformare. Questo è ciò di cui i romanzi di Cane sono capaci — disfare la mente al punto della metamorfosi. Se uno guarda alla questione correttamente, non è ciò che fa tutta la grande arte? Entrare nella vostra testa e cambiare il modo in cui vedete le cose?

E se il mondo è cambiato dalla vostra prospettiva, e un autore può cambiare la vostra prospettiva, allora è una terrificante nozione reale che un lavoro letterario possa introdurre nella vera apocalisse.


IL SEME DELLA FOLLIA parla di quella sfida cognitiva. Vedere qualcosa così audace — e tuttavia così convincente — che il mondo deflagra nel caos. Nei migliori casi d'influenza letteraria, il lettore può evolvere, e lo scrittore sta provando a cambiare le menti in meglio.

Sutter Cane (interpretato da Jurgen Prochnow), comunque, non ha una tale benevolenza. Sta operando sotto l'influenza di antiche divinità malvagie che sono così antiche e così aliene che il solo posare lo sguardo su di loro causa la rottura della mente umana. Cane non vuole mettere a posto il mondo. Vuole forzarlo a tornare allo strano e indescrivibile caos antidiluviano degli antichi. Un caos così esasperante, che niente può fermarlo. Solo contemplare le motivazioni di Cane è terrificante.

IL SEME DELLA FOLLIA evidenzia che qualsiasi ordine vediamo nel mondo non è nient'altro che un illusione temporanea. Ordine e sanità sono solo finzioni. Opinioni popolari. Nozioni malleabili che possono essere disfatte da una buona storia. Il mondo non funzionerà per i realisti duri e puri come Trent, perché è confrontato con cose che non si incastrano nella sua visione del mondo. Il film è, più o meno, la storia di come un ateo duro e puro è improvvisamente messo a confronto con il Diavolo. Lui è impreparato per ciò che vede, lo combatte, e fallisce.

Il film va fuori dai binari? Certo che lo fa. In termini di struttura del film, IL SEME DELLA FOLLIA si dissolve nella sua seconda metà. Scopriamo a metà del film che la missione di Trent per rimanere sano e salvare il mondo dal romanzo apocalittico di Cane è destinata a fallire. Il romanzo verrà pubblicato, farà impazzire la popolazione, causerà la mutazione e il declino dell'umanità (oh si, e per quelli che non leggono, c'è anche un adattamento filmico presto in uscita) Queste cose stanno per succedere. Di conseguenza, i 30 minuti finali del film sono essenzialmente una serie di vignette connesse a casaccio di Trent che incontra Cane e la sua roba magica.  Questo è esasperante per i fan della struttura filmica tradizionale, ed è la critica più saliente de IL SEME DELLA FOLLIA.


Ma alla fine, si è così avvolti nell'estremismo concettuale del film, che non importa. Lo ammetto, imbattersi in queste nozioni all'età di 16 anni le fa sembrare, forse, più complesse e piene di significato di quanto sarebbero per qualcuno nei suoi trentanni. Ma le nozioni sono, penso, ancora terrificanti. Queste nozioni avrebbero potuto esser esplorate in modo più sofisticato da un un regista più abile, ma in quel modo non sarebbe stato così visceralmente eccitante. John Carpenter è un grande esperto dell'arte del cinema, e la sua disinvoltura dietro la macchina da presa dispone per un film immensamente godibile.

IL SEME DELLA FOLLIA bilancia eccellente immaginario horror, alcuni fantastici effetti speciali di creature (ottenuti da Stan Winston), un teso tono da thriller, e qualche terrificante nozione per creare uno dei più inquietanti film del decennio.

TRADUZIONE a CURA di: DAVIDE SCHIANO DI COSCIA
ARTICOLO ORIGINALE:blumhouse.com

sabato 19 marzo 2016

Cinque ulteriori sottogeneri Horror che potrebbero (o dovrebbero) essere ufficialmente morti


di WITNEY SEIBOLD

In precedenza, abbiamo passato in rassegna cinque sottogeneri horror defunti che hanno - anche se ci sono stati alcuni film di recente che li rappresentavano - essenzialmente perso l'interesse del pubblico. Nessuno, per esempio, cerca film J-horror con l'entusiasmo con cui faceva prima. J-horror è un sottogenere horror morto.

Mentre l'horror compie la sua fiera marcia lungo la Storia, norme culturali in trasformazione assicurano che il genere abbandoni i cadaveri di innumerevoli sottogeneri nella sua scia; semplicemente non troviamo più spaventose alcune cose. Come illustrato nel precedente episodio di questa analisi, poche persone sembrano avere la stessa paura dei culti Satanici suburbani che avevano una volta; questa era la prerogativa dei tardi anni 60 e dei 70. Cosi come le nostre paure cambiano, anche i nostri film fanno altrettanto.

Ma, come è stato già detto, alcuni sottogeneri horror semplicemente scompaiono - alcuni per sempre, altri non proprio. Qualunque intraprendente fan dell'horror dovrebbe, forse, trovare un genere defunto e studiarlo. Non solo farebbe luce sulla storia del genere che tutti noi conosciamo e amiamo, ma offrirebbe un interessante analisi della nostra cultura. Alcune cose ci interessano intensamente... fino al momento quando non lo fanno più.

Ecco cinque ulteriori sottogeneri horror defunti da esaminare:



1. Splatstick

Gli appassionati dell'horror tendono ad avere un senso dell'umore piuttosto salutare riguardo al loro genere scelto di affezione, e questo non risulta più chiaro in nessun altro genere che nel moribondo - e ancora stranamente celebrato - sottogenere dello splatstick. “Splatstick” è una fusione di "splatter" (un sottogenere estremo di horror - forse iniziato dal leggendario Herschell Gordon Lewis - marcato dagli schizzi di sangue) e "slapstick" ( comicità fisica di bassa lega). I film Splatstick ricorrono a un approccio ridicolo al gore estremo; dopo tutto, quando uno spinge il gore abbastanza lontano, diventa in un certo modo assurdo. Molto presto, stai semplicemente leggendo un testo di anatomia, e non provi più shock o paura. Perché non sfruttare quell'estremismo per le risate?

Splatstick può essere un buon modo per portare i non fan dell'horror al genere, in quanto la paura è sollevata dall'umorismo. O potrebbe essere solo una gigantesca battuta, capita sol odalle persone che hanno un implicita comprensione del perché il gore estremo sia attraente. Ad ogni modo, questo è un sottogenere unico e coraggioso i cui classici si stagliano nella memoria culturale. Sto parlando de La Casa 2, i film di Peter Jackson SPLATTER - GLI SCHIZZACERVELLI e BAD TASTE, tutti i film di Frank Henelotter, e praticamente qualsiasi film horror rilasciato dalla Troma. Alcuni includerebbero persino RIKI-OH. Li lascerò fare.

Ma qui c'è l'impiccio: dopo i primi anni 90, la nozione di splatstick andò fuori moda. Gli anni 80 furono un'epoca gloriosa per l'horror, in quanto i cineasti potevano passarla liscia con alcune cose davvero assurde: potete scommettere che TERRORVISION non verrebbe realizzato oggi. Amavo questo genere. Ogni appassionato dell'horror che conosco ama questo genere. Come mai energici film horror commedia sono così rari di questi tempi? Perché il genere è morto? Abbiamo perso il nostro gusto per il bizzarro? Non so voi, ma io non l'ho mai perso.


2. Adattamenti di Edgar Allan Poe

I primi anni 60 videro una nuova esplosione di film horror basati su classici dell'orrore. La Hammer stava resuscitando i vecchi mostri Universal in una nuova forma una generazione dopo, e registi americani dell'horror - soprattutto Roger Corman - iniziarono a guardare al più famoso autore dell'orrore americano, Edgar Alla Poe, per l'ispirazione. Pertanto, ci fu un periodo di cinque anni in cui Poe era dovunque. I film non erano necessariamente fedeli alle storie originali di Poe, ma il suo nome era sulla bocca di tutti. Inoltre, Vincent Price era in molti di essi.

Sono affezionato a I RACCONTI DEL TERRORE, un film a tre episodi con Peter Lorre e Price, ma c'erano inoltre IL POZZO E IL PENDOLO, LA MASCHERA DELLA MORTE ROSSA, LA TOMBA DI LIGEIA, I MAGHI DEL TERRORE, I VIVI E I MORTI  e molti, molti altri. Mi sta benissimo il classicismo, e mentre molti di questi film possono risultare artificiosi per il pubblico moderno (tendono a essere teatrali e melodrammatici), essi attingono maggiormente nel deprimente, sensibilità gotica da vecchio mondo del grande autore.

Poe ancora spunta di tanto in tanto, ma penso che i primi anni 60 l'abbiano bruciato. Mai più.


3. Horror Metafiction

Alla fine degli anni 80, molti critici lasciarono che l'horror si facesse fuori da solo. Non c'era più niente da fare dopo una prolungata decade di seguiti di slasher e,uh, ancora più sequel di slasher. l'Horror si stava fossilizzando, e l'unica cosa che la maggior parte dei registi potesse pensare di fare era mettere in fila teenager e lasciare che un brutale serial killer li abbattesse.  Alcuni di questi film erano buoni, alcuni erano pessimi, ma la maggior parte era stanca.

Fortunatamente, gli anni 90 - il decennio di sarcastica autocoscienza - riuscì a dare un occhiata a questi cliché, e riproporli con un taglio consapevole, ammiccante e leggermente cinico. La metà degli anni 90 vide un'ondata di film horror che mettevano attivamente in discussione la nozione stessa di film horror. Se eri cresciuto con gli horror, sicuramente te ne saresti accorto quando ti fossi trovato in un film horror, giusto? I film diventarono sia su l'horror stesso, e sia sulla meta fiction in cui ti vedevi prender parte. Il fatto stesso che tu lo stia consumando ti rende parte della narrativa.

Pertanto, abbiamo visto NIGHTMARE NUOVO INCUBO portare Freddy nel mondo reale. IL SEME DELLA FOLLIA parlava di un libro horror che era adattato nel film stesso che stavi guardando. SCREAM mostrava teenager parlare di film horror che erano così vicini al vivere. Diventò un cliché di molti film horror degli anni 90 per i personaggi sottolineare il proprio ruolo nel film in cui erano. La quarta parete divenne trasparente. Alcuni film continuano a provare a scuotere un po' lo zeitgeist (QUELLA CASA NEL BOSCO inscena un film horror come un bizzarro giorno di lavoro in un esercizio per placare gli dei), ma furono gli anni 90 la loro epoca d'oro.


4. Vecchiacce Horror

Ho sentito inoltre riferirsi a questo sottogenere come al genere delle "pettegole psicopatiche", o semplicemente "hagsploitation." Questo fu un genere che discutibilmente fu lanciato nel 1962 con l'uscita di CHE FINE HA FATTO BABY JANE?, e visse tranquillamente per qualche anno prima di passeggiarsene via. Il film di vecchiacce era tipicamente su di una esageratamente orrenda vecchia signora - di solito interpretata da una sbiadita star di Hollywood - che sarebbe stata coinvolta in torture mentali, scenografie gotiche, e un sacco di meravigliosa recitazione sopra le righe. C'era raramente sangue in questo sottogenere, ma questo non vuol dire che non fossero una delizia per gli amanti del camp.

I film di vecchiacce erano spesso associati alla comunità gay, grazie a quell'essere sopra le righe. C'è certamente un piacere da gustare - per quanto tragico - nel guardare un'attrice una volta grande abbassarsi a materiale "basso", mentre fornisce al pubblico con un sacco di grida e sgraffiate. PIANO, PIANO DOLCE CARLOTTA, 5 CORPI SENZA TESTA, LA TERZA FOSSA, I RAPTUS SEGRETI DI HELEN e UNA NOTTE PER MORIRE sono tutti fiere perle di questo genere. Non c'è una regola che stabilisca che il titolo debba essere lungo e contenere una punteggiatura insolita (ndt. almeno nella titolazione originale!).

Penso che le attrici siano più sensibili alla loro eredità di questi tempi, quindi il film di vecchiacce potrebbe essere una cosa del passato. Ma, wow, alcuni di questi film sono spettacolari.

5. Remake

Internet ha fratturato la nostra consapevolezza pop, e l'unico modo in cui possiamo tenere un un occhio lucido sulle cose è assicurarsi che non facciamo niente di nuovo per intorbidire le acque già affollate. Pertanto, la nostalgia è la celebrata regola del tempo, e qualsiasi cosa che evochi un titolo che già conosciamo è destinato a guadagnare attrattiva nel mercato corrente.

Quindi, per essere sicura che non abbiamo nessun nuovo intruso nella conversazione horror, Hollywood ha deciso di rifare tutti i suoi horror classici (e anche quelli non tanto classici). Li abbiamo visti tutti al cinema, da NON APRITE QUELLA PORTA a POLTERGEIST a CHIAMATA DA UNO SCONOSCIUTO. Non mi disturbo a elencarne ulteriormente...ce ne sono fin troppi.

Nonostante siamo ancora radicati nelle più profonde trincee della nostalgia culturale (quanti film di supereroi ci sono ancora all'orizzonte di nuovo?), vorrei essere il primo a dichiarare il genere del remake morto...penso grazie alla mera mancanza di materiale da rifare. Stiamo finendo le proprietà familiari. Il prossimo passo è o abbandonare la nostalgia (il che prenderà un lungo e doloroso processo chirurgico), o semplicemente rifare i remake. Vedendo che stiamo per avere presto una terza mitologia di Spiderman nei cinema, e remale di tutti gli adattamenti di fiabe Disney, direi che siamo inclini all'ultima ipotesi.

TRADUZIONE a CURA di:DAVIDE SCHIANO DI COSCIA
ARTICOLO ORIGINALE:blumhouse.com

giovedì 17 marzo 2016

Tutto ciò che non avete mai saputo sulla realizzazione di 1997 Fuga da New York



Di Ryan Plummer

In che modo 1997 Fuga da New York diventò uno dei più grandi film cult di tutti i tempi? Fu pura fortuna persino il fatto che questo film venne realizzato -  e una simile quantità di fortuna ci volle anche affinché Kurt Russell sopravvivesse alle riprese. Ecco tutti i più bizzarri segreti, e le avventure più selvagge, dalla realizzazione del classico film di John Carpenter.


Ispirazione

John Carpenter vide il film Terrore nello Spazio nel 1974. Il film era incentrato sul mandare un burbero antieroe in un posto non proprio ospitale. Carpenter prese questa idea e la sviluppò. Prese due dei posti più terribili a cui qualcuno potesse pensare - la New York degli anni 70 e beh, la prigione - e ideò l'ambientazione di uno dei più grandi classici cult degli anni 80.

La sceneggiatura, che era stata portata in giro per un po', alla fine venne fatta per via del fallimento di elaborare un terzo atto per un film intitolato "The Philadelphia Experiment" mentre Carpenter stava lavorando con la AVCO Embassy. Carpenter doveva pagare una cauzione, ma fortunatamente aveva lo script di 1997 Fuga da New York da offrire al suo posto.

Location

Il film, famoso per la sua ambientazione in un crudo 1997, fu ambientata in una terra desolata futura per ragioni finanziarie: New York nei primi anni 80 era troppo costosa per potervi girare. Quindi invece, la troupe approfitto di un grande incendio che era avvenuto nel centro di St. Louis, una città molto più economica in cui girare. St. Louis fu inoltre estremamente coperativa quando si trattò di girare secondo Carpenter:

"St. Louis - incredibile!" dice Carpenter. "Andammo lì perché, beh, c'erano alcune sequenze che semplicemente non avremmo potuto fare a New York; avrebbero bloccato troppo l'intera città. E St. Louis,  a causa di un grande incendio che avevano avuto lì nel 1977, aveva semplicemente la giusta quantità di desolazione nel centro della città. E anche la giusta architettura. Così tanto della città appare morto e vuoto; perfetto per i nostri bisogni fintanto che non avremmo potuto usare nulla che sembrasse nuovo o fresco. I funzionari del comune letteralmente misero sottosopra la città per noi. Chiusero 10 isolati alla volta per aiutarci. Mi era stato detto che non avevano ospitato un film per 15 anni; non avevano neppure una vera commissione per i film, solo un Dipartimento per il Turismo. Ci consentirono di coprirla di spazzatura, e fare tutto ciò che ci necessitava." Un colpaccio fu trovare, a St Lous, una replica esatta - deserta, desolata, inutilizzata - della Grand Central Station di New York, completa di treni. Dice Carpenter, "Mi era stato detto che è la più grande area coperta del mondo. Entrammo e io dissi, 'Oh Signore! Non dobbiamo nemmeno ridecorarla!'"

Gli vennero consentiti due giorni di riprese a Liberty Island, New York City . Dalla stessa intervista del 1980: "I funzionari cittadini non solo diedero il permesso, ma furono davvero molto di aiuto. Eravamo la prima compagnia cinematografica della storia a cui fosse consentito di filmare a Liberty Island, alla Statua della Libertà, di notte. Lasciarono che avessimo l'intera isola per noi. Siamo stati fortunati. Non fu facile ottenere quel permesso iniziale."

E a quanto pare le riprese notturne furono una vera fatica, in quanto Carpenter sostiene di non aver visto il sole per buona parte della durata delle riprese. "Il film ha due aspetti distintivi. Uno è lo stato di polizia, ad alta tecnologia, un sacco di Neon, degli Stati Uniti dominati da computer sotterranei - quello fu facile da girare in contronto alle sequenze sull isola prigione di Manhattan, che avevano poche luci, principalmente luci di torce, come l'Inghilterra feudale."

Casting

Chuck Norris e Tommy Lee Jones furono considerati per il ruolo di Jena (Snake) Plissken. Lo studia in realtà preferiva sia Norris che Jones a Kurt Russell, in quanto ritenevano che Russell fosse troppo conosciuto. Secondo l'AMC, Chuck Norris fu scartato perché Carpenter pensava che fosse troppo vecchio. Jones era perfetto, perché all'epoca non era stato in niente degno di nota — ma Russell fu selezionato alla fine, per via del suo lavoro con Carpenter sul biopic su Elvis del 1979 giustamente intitolato Elvis - Il re del rock.

Altre persone che furono considerate per il ruolo erano Clint Eastwood e Charles Bronson. Russell ha parlato un po' riguardo alla sua scrittura al Cape Town Film Fest dell'anno scorso:

"Devo dire che solo una volta ogni tanto hai l'opportunità di fare qualcosa che davvero vuoi fare. Non mi sentivo così riguardo a  Elvis, ma sapevo che era una meravigliosa opportunità e sapevo di potercela fare. Fui scritturato in quel progetto prima che John fosse preso a bordo. Lì è dove ci siamo conosciuti. Imparammo un linguaggio molto velocemente l'un con l'altro. Andai in Australia e ritornai, e dicemmo, 'Facciamolo ancora, ma con qualcosa che sia completamente nostro.' Ritornai dall'Australia e dissi, 'So cosa mi piacerebbe fare con te.' E lui disse, 'Lo so. è davvero fico. è leggermente futuristico.' Così lo lessi, e dissi, 'Questo è esattamente ciò che voglio fare. Si tratta di qualcosa che so di poter fare e so che nessuno penserà a me per questo eccetto te, John.' Loro volevano che lo facesse Charlie Bronson, e John lottò per me. Un paio di volte nella mia vita, mi è capitato di leggere qualcosa  –Tombstone fu così – e dire, 'Adorerei farlo.'"


Donald Pleasence, che interpretò il presidente, era anche lui una vecchia conoscenza di Carpenter. In un intervista con Marc Shapiro, Pleasence ebbe a dire questo su John Carpenter, "John Carpenter è il miglior regista con cui abbia mai lavorato,"..."Una delle principali ragioni è la sua audacia nel modo in cui mi ha scritturato nei suoi film. Scritturandomi come il Presidente in 1997 - Fuga da New York e come il fondamentalmente buono Dottor Loomis nell'originale Halloween, mi diede opportunità che avrei perso se fossi rimasto a interpretare il pazzo stereotipato." 


Pleasence inoltre si assunse la responsabilità di scrivere una backstory per il suo personaggio. La sua storia includeva un mondo dominato da Margaret Thatcher in cui gli Stati Uniti erano ritornati a essere una colonia dell'Inghilterra. Carpenter non usò nulla di tutto ciò.

Lee Van Cleef stava soffrendo di una ferita alla gamba piuttosto dolorosa durante le sue scene. Sul commento del DVD Carpenter dice,

"Lee aveva riportato una ferita al ginocchio prima di filmare 1997 Fuga da New York, una ferita da cui non si era pienamente ripreso quando venne il momento di filmare le sue scene. Sua moglie era sul set per assicurarsi che l'attore avesse potuto affrontare le sue scene, in special modo quelle che gli richiedevano di camminare e recitare allo stesso tempo. Carpenter nota che Van Cleef che la scena con Hauk e Jena Plissken che camminano per il corridoio discutendo della missione fu la più dura di quelle che girò per il film ."

Jamie Lee Curtis (non accreditata) era la voce del computer e il narratore mentre il collega di Halloween Nick Castle ("The Shape" Ndt. il nome con cui Michael Myers è indicato nei credit) interpretò Cabbie (Ndt. questa informazione, contenuta nel pezzo originale è in realtà un errore: Castle interpretava in realtà il pianista nella scena del teatro dove è presente per la prima volta Borgnine l'interprete di Cabbie, il tassista. Si ringrazia Vittorio Silvestri per la precisazione).

Dietro le quinte

Lavorando dietro le scene c'era un giovanotto che si sarebbe fatto anche lui un certo nome. James Cameron lavorò dietro le quinte sia come direttore degli effetti speciali della fotografia sia come realizzatore dei fondali. Cameron cercò di rendere gli effetti analogici nella scena dell'aliante quanto più simili fosse possibile a quelli dell'allora nuovo campo della CGI.


Creare il personaggio di Jena Plissken fu decisamente un processo collaborativo. Nel commento del DVD Carpenter menziona che Jena, "Non ha rispetto per nessuno. La sua battuta indica che non sa chi sia il Presidente, non sa cosa succede, o dove stia andando, e nonostante tutto non gli interessa Lui è il classico tipo con cui ho tanto in comune."

Originariamente fu filmata una scena che avrebbe messo Jena sotto una luce molto più sensibile. Avrebbe dovuto scegliere tra salvare se stesso e salvare uno dei suoi amici. Ma fu tagliata,  e questo andava bene a Russell.

"E poi John tagliò quella parte dal film. E per la prima volta, davvero - pensai che fosse davvero affascinante - il tipo entra in scena, scende da un bus, ed è semplicemente tipo, 'F*ttiti.? Non gli interessa di niente e di nessuno. Lui è un ragazzaccio. Non viene mai spiegato da dove venga."


La famosa benda sull'occhio fu di fatto un idea di Russell A cui Carpenter replicò secondo Russell," 'Questo è grandioso! Non penso che nessuno abbia indossato una benda sull'occhio dai tempi di John Wayne in Il Grinta!" Russell in realtà indossò due differenti bende per le riprese, una che era opaca e una che era trasparente - per rendere le scene d'azione più facili da filmare

Un altro elemento del costume che fu ideato da Carpenter e Russel fu la mimetica bianca e nera che indossava. Nel commento del DVD, Carpenter parla del fatto che decisero che aveva combattuto in una guerra che aveva avuto luogo in Siberia, da qui il bianco e il nero invece del più familiare verde. 

Russel racconta un incredibile aneddoto riguardo ai suoi momenti vestito come Jena nel centro East di St. Louis,

"Una notte dovevo dovevo passare per tre isolati, e non avevamo nessuno che mi accompagnasse, così semplicemente mi vestì di tutto punto con le mie pistole e tutto il resto - Jena sta arrivando a creare scompiglio - e girò l'angolo e ci sono questi quattro tipi lì. Abbiamo girato l'angolo adesso, e nessuno di questi tipi riesce a vedermi. Ho semplicemente guardato questi tipi e loro mi hanno guardato. E questo è quanto diverso fosse all'epoca: quando vedevi quel tipo, con una mitragliatrice e un coltello e un mucchio di roba che non sapevi cosa fosse, persino. Feci giusto un po' di luce sulla pistola, e questi tipi mi guardarono, ed erano dei tipi piuttosto ruvidi, e fecero semplicemente, "Hey amico, calma, calma.' E si girarono e se ne andarono. Non vedevo l'ora di tornare e dire a John, 'Penso che questo personaggio funzionerà!'"

 Riprese

Originariamente la scena d'apertura mostrava Jena che rapinava una banca. Ma fu tagliata dopo che il pubblico di prova ne fu confuso:


A parte il girare di notte ci furono pochi problemi durante le riprese degni di menzione. L'uomo che interpretava Slag era il wrestler professionista Ox Baker, il quale,secondo Russell, non sapeva come tirare un pugno. Ox fece pratica con lo stuntman di Russell, che venne pestato piuttosto duramente. La sua faccia era nera e blu alla fine delle riprese. Baker lanciò persino un cestino dei rifiuti in testa a Russell mentre brandiva una mazza con degli spuntoni.

Russell ebbe l'ultima risata quando fu tempo di completare il combattimento. Lo script richiedeva che Russell colpisse Slag dietro al collo con la mazza da baseball con gli spuntoni. Tutto ciò che Ox aveva per protezione era un po' di imbottitura e Russel doveva colpire il suo segno perfettamente. Ox era visibilmente nervoso, ma fortunatamente Russell lo centrò in pieno. Russell ammise che quello fu uno dei giorni peggiori che avesse mai trascorso sul set.


Un altro problema venne fuori quando la troupe si stava preparando a filmare l'iconica scena dell'inseguimento. Non riuscirono ad assicurarsi l'utilizzo del ponte della 69esima strada in centro , quindi utilizzarono il Chain del Rocks Bridge che era situato a 20 minuti di distanza.

C'era inoltre una scena, di cui Carpenter fa menzione nel commento, dove Jena avrebbe dovuto accendere una sigaretta auto infiammante, ma semplicemente non riuscirono a ottenere l'effetto, a causa delle bruciature sulle mani di Russel e la mancanza di budget.

Un altro pseudo problema che ebbero sul set fu la dinamica sessuale tra Jena e la ragazza del Chock Full O' Nuts (Interpretata dall'allora moglie di Russell). Non erano sicuri di come indirizzare una qualsiasi sorta di tensione sessuale, in quanto non sarebbe stato nel personaggio di Jena di baciarla. Comunque, non volevano che Jena fosse asessuale. Finirono per ucciderla, quindi andate avanti e interpretatelo in qualsiasi modo vogliate.


Secondo Russell, Maggie era l'unico personaggio per cui Jena provasse qualcosa. Era interpretata dall'allora moglie di Carpenter, Adrienne Barbeau. La scena finale di Maggie fu in realtà filmata nel garage di Carpenter, dove il personaggio viene colpito da un auto e muore. Originariamente ciò non era mostrato, ma il regista voleva che il pubblico sapesse che era sicuramente morta. Di nuovo, interpretatelo in qualsiasi modo vogliate.

Una scena che mostrava un gruppo di Nativi Americani vivere in un cinema abbandonato fu tagliato, stando al commento del DVD, il che spiega l'altrimenti inspiegabile battuta "Dannati pellirosse" quando l'aliante di Jena viene fatto cadere dal tetto delle torri gemelle.

La performance di Pleasence fu modellata sulla sua attuale esperienza come prigioniero di guerra durante la seconda guerra mondiale. Questo fu specialmente visibile quando il Presidente uccide il Duca. Inoltre concepì l'idea di indossare una parrucca bionda durante la scena dove il Duca umilia il PDSUDA.

Russell, patriottico come sempre, rifiutò di gettare direttamente la sua sigaretta al petto del Presidente fittizio. Giungendo a un compromesso con Carpenter, semplicemente la lancia nella sua generica direzione.

TRADUZIONE a CURA di: DAVIDE SCHIANO DI COSCIA
ARTICOLO ORIGINALE:io9.gizmodo.com

sabato 5 marzo 2016

L'HALLOWEEN di Donald Pleasence/Christopher Lee che avrebbe potuto esistere


Di Robert Galluzzo

Come fan dell'horror, amiamo sentire storie di film che sono stati quasi fatti; i progetti che sono stati quasi realizzati; i talenti che quasi hanno unito le loro forze per ciò che avrebbe potuto essere, al meno, un momento memorabile nel cinema di genere.

Ci sono stato un giro di documentari usciti negli ultimi anni mostrando i "E se?" (What if) di certi progetti proposti come in JODOROWSKY’S DUNE. E persino le storie sussurrate riguardo AMERICAN PSYCHO di Stuart Gordon o IL RITORNO DELLO JEDI di David Lynch sono tutte diventate folklore. Eccone uno che sarebbe stato così epico, che mi fa male ogni volta pensare cosa sarebbe potuto essere.


Non è un segreto adesso in retrospettiva che HALLOWEEN: LA MALEDIZIONE DI MICHAEL MYERS (alias HALLOWEEN 666: THE ORIGIN OF MICHAEL MYERS) fu funestato da tantissimi problemi produttivi, una prima "producers cut" che il pubblico di prova non apprezzò e scene rigirate dopo che la star principale, Donald Pleasence, morì. Dopo anni di versioni di contrabbando e infinite discussioni riguardo 2 versioni del sequel, entrambe adesso disponibili in alta definizione su Blu-ray per i fan da comparare, mettere a contrasto e godersi.


L'idea dell' “Uomo vestito di nero” con il tatuaggio della spina fu introdotto in HALLOWEEN 5: LA VENDETTA DI MICHAEL MYERS senza alcun piano concreto riguardo chi fosse o cosa stesse facendo. Questo stava allo sceneggiatore della PART 6 Dan Farrands. E Farrands, un fan sfegatato della serie originale, fece tutto quello che poteva per essere sicuro che il suo script rendesse onore ciò che era venuto prima e rispondesse a molte delle trame lasciate aperte dai precedenti episodi. Voleva che “l'Uomo vestito di nero” fosse il Dr. Wynn dal film originale. E difatti appare nel film, interpretato funzionalmente dall'attore Mitchell Ryan. Ma mentre stendeva la sceneggiatura, Farrands aveva qualcun altro in mente.

In questa intervista del 2005 per Icons Of Fright, Farrands spiegò. "la mia idea è sempre stata di chiudere il film con questa incredibile battaglia per l'anima di Michael Myers tra il buon dottore e il dottore malvagio e questo era ciò che davvero stava montando nello script. Avevo scritto la parte del Dr. Wynn con l'idea di scritturare qualcuno davvero alla pari con Donald. Avevo implorato i produttori di offrirla all'attore che avevo in mente mentre stavo scrivendo... In realtà scrissi la parte per Christopher Lee. Questo è perfetto perché si hanno due incredibili veterani caratteristi dell'orrore. Due giganti in un unico film.”


Una delle famose notizie dall'originale HALLOWEEN è che John Carpenter offrì il ruolo del dottore di Michael Myers e sua arcinemesi Sam Loomis a Christopher Lee e Lee rifiutò! Qualcosa di cui l'attore ha detto pubblicamente si è pentito successivamente. Questo sarebbe stato un modo incredibile per correggere tutto quello.

“Ve lo immaginate venire rivelato come l'uomo vestito di nero? Aveva il personaggio giusto e la giusta corporatura. E quei tratti scarni, glaciali. Era semplicemente la persona perfetta da mettere contro Donald. Immaginate vedere questi due insieme in un film...in che cosa si tarebbe trasformata l'ultima apparizione sullo schermo di Donald? Sarebbe stato pazzesco. Per gli amanti dei film dell'orrore e tutti i film fino a quelli della Hammer. Tutti quei film magnifici che entrambi hanno realizzato. Avrebbero portato questo film in un posto dove nessun film di HALLOWEEN era mai stato prima.”

Ricordate, era il 1995 – un momento in cui Lee non era nemmeno lontanamente attivo o conosciuto come quanto lo era stato in precedenza. E il "potere che decideva" disse allo scrittore che “a nessuno importa. Nessuno se lo ricorda.” Pochi anni dopo, Lee avrebbe fatto un ritorno in pompa magna apparendo sia nella trilogia prequel di STAR WARS sia nella trilogia de IL SIGNORE DEGLI ANELLI di Peter Jackson.

“Donald Pleasence, per me, meritava di stare sullo schermo con un suo contemporaneo” disse Farrands. “Questa era semplicemente un'altra cosa che ricordo venire buttata giù e stavo lì pensando " non potete dire sul serio!" Sapendo nel profondo che questa era il modo assolutamente giusto di farlo. Ed era stato reso molto chiaro che io non ero io quello che prendeva le decisioni.”


Donald Pleasence e Christopher Lee condivisero una breve scena insieme in un film horror. Apparvero entrambi nel cult classico di Gary Sherman del 1972, NON PRENDETE QUEL METRò, rilasciato negli Stati Uniti con il titolo di RAW MEAT. In un intervista del 2006 che ho avuto con Sherman in Icons of Fright, notò che la più grande sfida per queste due grandi leggende condividendo lo schermo era la loro differenza di altezza!

“Dovetti pensare come mettere questi due faccia a faccia," ci disse Sherman in quell'occasione. “Ciò determinò il modo in cui girai. All'inizio, Donald era il personaggio dominante, quindi inziai con un primo piano di Donald e un totale di Christopher e mentre Christopher acquisiva padronanaza nella scena, la camera continuava ad avvicinarsi a lui e ad allontanarsi sempre di più da Donald. Fino a che Christopher non si sedette loro non eran mai insieme nell'inquadratura.” Guardate un po'.


Quanto era fico? Ve li sareste immaginati questi due insieme in un film di HALLOWEEN?!


TRADUZIONE a CURA di: DAVIDE SCHIANO DI COSCIA
ARTICOLO ORIGINALE: blumhouse.com/