Darkman, l'oscuro eroe dai mille volti
La Trama
Il dottor Peyton Westlake (Liam Neeson)
sta cercando disperatamente di mettere a punto il progetto della sua
vita, una pelle sintetica indistinguibilie da quella reale, arrivando
a un passo dal realizzarlo ma la pelle pur essendo perfetta ha un
fatale difetto: dopo 99 minuti si dissolve nel nulla e l'unica cosa
che la fa durare di più è l'oscurità. La fidanzata di Peyton,
Julie (Frances McDormand) è una giornalista che sta indagando su di
un imprenditore in odor di corruzione e questo mette in agitazione i
criminali che lavorano con lui. Per dissuadere Julie dal continuare
le sue indagini, i criminali, capeggiati dallo spietato Durant (Larry
Drake), fanno irruzione nel laboratorio di Peyton, uccidendone
l'assistente, riducendo in fin di vita Peyton e facendo saltare in
aria il laboratorio. Lo scienziato, creduto morto da Durant, si
risveglia in ospedale ma non è più lo stesso: un intervento
chirurgico sui suoi nervi che gli ha donato una sovrumana resistenza
al dolore e lo ha reso insensibile alle sensazioni e il volto
sfigurato lo hanno reso folle di rabbia. Fuggito dall'ospedale Peyton
riorganizza il suo laboratorio e si lancia in una tremenda e
mefistofelica vendetta nei confronti di chi gli ha rovinato la vita, trasformandosi nell'inafferrabile giustiziere Darkman.
Sam Raimi e Liam Neeson sul set |
Il Regista
Sam Raimi è uno di quei registi che
non avrebbe bisogno di presentazioni ma la farò comunque per i più
distratti.
Raimi esordisce al cinema nel 1981 con
un film che sarebbe diventato un cult, La Casa.
Una miscela di effetti caserecci, ritmo
indiavolato che Raimi porta avanti con una regia innovativa e
inconfondibile.
Il film oltre a lanciare il nome di
Raimi funge da trampolino di lancio anche per Bruce Campbell.
Dopo una commedia folle e surreale, i
due criminali più pazzi del mondo, Raimi ritorna al film che gli ha
dato notorietà firmandone il sequel, La Casa 2, il film in cui viene
rivelato compiutamente tutto il suo talento. Mentre il primo capitolo
era incentrato sullo splatter e sull'elemento d'orrore puro questo
seguito vira decisamente su di una commistione tra horror e comicità slapstick e questo si giova di un Campbell mattatore indiscusso e
irresistibile, una sorta di cartoon folle e sanguinario. Lo stile
registico di Raimi si arricchisce e diviene un esperienza
sconvolgente per lo spettatore, come un giro sulle montagne russe.
La Casa 2 |
Raimi aveva concepito questo film e il
suo sequel, l'Armata delle Tenebre come un unico film e dopo la Casa
2 avrebbe voluto subito metterlo in cantiere ma il fato decise diversamente.
Raimi avrebbe voluto ottenere i diritti per l'eroe pulp "The
Shadow" ma non riuscendo ad acquistarli dovette crearsi il
proprio supereroe da zero ed è così che nacque Darkman.
A giudicare dall'ottimo risultato forse
bisogna esser grati che Raimi non sia riuscito ad acquistare i
diritti. Il discreto successo di Darkman concesse la fiducia dei
produttori a Raimi che così potè girare il suo capolavoro, l'Armata
delle Tenebre, un film di culto.
Con l'Armata delle Tenebre Raimi
realizza un film totale, una pellicola personalissima e inimitabile,
in cui è riversato tutto l'amore del regista per il cinema
fantastico. Anche Bruce Campbell qui raggiunge il suo apice
recitativo, interpretando sia il prode e stupidissimo Ash Williams che il suo oscuro antagonista, una versione demoniaca dello stesso
Ash.
L'Armata delle Tenebre |
Negli anni 90 Raimi si discosta dal
fantastico e dall'horror e viene contattato da Sharon Stone per girare un atipico Western, Pronti a Morire in cui traspose il suo stile personale con omaggi a Sergio Leone scontentando i fan del western classico. Si mantiene lontano dai generi praticati per girare un noir e una commedia romantica:
il buonissimo Soldi sporchi e il fiacco Gioco d'amore in cui Raimi
appare irriconoscibile.
Nel 2000 Raimi realizza un buon thriller con venature horror, The Gift - Il dono che passa un po' inosservato.
Il nome di Raimi
sembrerebbe destinato a scomparire dall'immaginario collettivo ma
dopo esser passato di mano in mano arriva sulla scrivania del Regista
de la Casa un progetto destinato a rilanciarlo, Spiderman.
Raimi, fan del personaggio, realizza un
buon film che riesce a mediare tra le necessità di un blockbuster e
la sua vena autoriale. Il suo Spiderman è un film classico in cui il
regista riesce a inserire alcuni tocchi d'orrore e alcune sequenze da
antologia (è d'obbligo citare la carrellata finale all'indietro
verso l'alto che ricorda quella analoga nel finale di Quarto Potere).
Il buon risultato al botteghino permette a Raimi di realizzare
Spiderman 2 e qui al regista viene data la possibilità di esprimersi
al meglio. Il secondo film dedicato all'Uomo Ragno è un vero e
proprio gioiellino nel suo genere: diretto con maestria, ben scritto,
toccante, con personaggi ottimamente caratterizzati e un antagonista
affascinante e a tutto tondo che avrebbe meritato una pellicola tutta
per se, interpretato da un magnifico Alfred Molina. Se nel primo l'orrore era solo accennato, qui Raimi spinge
sul pedale dell'Horror, basti ricordare la sequenza della "nascita"
del dottor Octopus che non avrebbe sfigurato in uno degli episodi de
La Casa. Il film meritatamente sbanca ai botteghini ma con il capitolo
successivo l'idillio viene spezzato.
Il Dottor Octopus |
Spiderman 3 è uno dei film peggiori di
Raimi, a causa sopratutto di scelte imposte dai produttori.
Raimi avrebbe voluto come antagonista
il solo Uomo Sabbia e dedicare il successivo eventuale capitolo al
personaggio di Harry Osborn ma i produttori non concordarono e
imposero questi e Venom. Difatti si nota che la parte più
approfondita e curata è proprio quella dell'Uomo Sabbia.
Il film è confuso e risulta
discontinuo ma pur essendo lontano anni luce dal secondo non è quel
disastro assoluto di cui si legge in giro.
Quello che per un altro regista sarebbe
stata una condanna per Raimi diventa l'occasione per un ulteriore
rinascita, che arriva nel 2009 con Drag me to Hell.
Qui Raimi è senza freni e filma una
delle critiche più feroci alle derive del capitalismo, la storia di
un ambiziosa impiegata di banca che incorre in una tremenda
maledizione a causa di una proroga rifiutata a un anziana sinistra
signora. Con Drag me to Hell, Raimi fa ulteriori passi avanti nella
tecnica registica mettendo
in scena sequenze dirette in maniera
inconfondibile.
Il successo di questo film gli riapre
le porte degli studios e gli viene affidato Il Grande e potente Oz.
Di cui si parlerà più in là in un
altro articolo.
Il Cast
Nei panni (e nelle bende) del
tormentato Darkman troviamo un semisconosciuto (per l'epoca) Liam
Neeson. L'attore si trova un po' spaesato in questo ruolo ma va
precisato che il personaggio era stato scritto per Bruce Campbell,
attore feticcio di Raimi, dotato di un espressività e di una mimica
molto superiori a quelle del pur bravo Neeson. Difatti questo salta
all'occhio durante le violente crisi di Peyton/Darkman che quelle
scene erano state concepite per essere interpretate da Campbell,
scene che a tratti ricordano quelle che lo videro protagonista ne la
Casa 2. Detto questo, Neeson, seppure imposto dal produttore, svolge
comunque un buon lavoro donando a Darkman una sfumatura dolente e
malinconica. Frances McDormand ricopre efficacemente il ruolo della
"damigella in pericolo", ruolo che per certi versi si
palesa come tale solo nel finale in quanto durante lo svolgimento il
suo personaggio si dimostra il vero motore dell'azione. L'antagonista
di Darkman viene scelto l'attore Larry Drake, un po' bolso a dire il
vero ma con la faccia giusta per un cattivo.
Scene Cult
La "trasformazione" di Peyton
in Darkman; le crisi del protagonista e lo splendido finale.
Personaggi Cult
Darkman, tenebroso antieroe capace di assumere l'aspetto di chiunque.
...e Quindi?
Raimi realizza con Darkman uno dei
migliori film di supereroi mai realizzato con un protagonista che
entra di diritto nella galleria dei personaggi indimenticabili.
Darkman, non è un film perfetto comunque soffre di alcune sviste (si
veda la scena della fuga dall'ospedale) e di un attore protagonista a
volte un po' fuori posto. Darkman ha un ritmo molto inusuale con un
inizio a mille e poi man mano rallenta a voler coinvolgere lo
spettatore nella discesa nella follia del protagonista fino alla
parte terminale in cui sale di nuovo fino a culminare nello
struggente e inaspettato finale.
Darkman è anche una riflessione sul cinema e sui suoi limiti, non a caso la pelle sintetica ha una durata di 99 minuti se esposta alla luce e può durare illimitatamente solo al buio.
Sapevatelo
Il personaggio ha continuato la sua
"vita" in due sequel per il mercato dell'home video e ha
chiuso il cerchio vedendosi assegnata una serie a fumetti (che ha
avuto un cross-over con l'altra creatura di Raimi che ha ottenuto un
suo fumetto, L'Armata delle tenebre)
Le ultime Parole famose
"Io sono tutti gli uomini e
nessuno. Sono dappertutto e in nessun luogo. Io sono Darkman"
Darkman
Darkman si allontana nella folla |
Trailer
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