Mortacci Nostri
Salve a tutti, o'cinevori.
Oggi inauguriamo una nuova rubrica che
ci terrà compagnia ogni due venerdì del mese (ma la periodicità
potrebbe anche variare causa pigrizia, lavoro, apocalissi e quant'altro).
In questi ultimi anni stiamo assistendo
a una rinnovata popolarità per gli zombie: i nostri cari morticini
famelici sembrano essere proprio all'apice del successo, basti solo
ricordare l'enorme seguito di pubblico che sta ottenendo la serie
"The Walking Dead".
Quella che si apre oggi è una
cavalcata attraverso la storia del cinema dell'orrore in cui i nostri
putrescenti amici sono stati protagonisti.
Si cercherà di trovare pellicole un
po' meno famose ma senza trascurare i grandi classici (e il pensiero
non può che andare a due maestri del calibro di George A. Romero e
Lucio Fulci)
Bando alle chiacchiere e iniziamo
questo primo episodio di "Mortacci Nostri".
La Trama
Un orrenda piaga si è abbattuta sul
placido paesino di Buffalora: dopo sette giorni dalla sepoltura i
cadaveri resuscitano e diventano morti che camminano. L'unico a
essersene accorto è l'imperturbabile Francesco Dellamorte (Rupert Everett), il
custode del cimitero che cerca di arginare il morbo uccidendo i
ritornanti, questo il nome che ha dato ai morti viventi. Francesco è
assistito da Gnaghi (François Hadji-Lazaro), un bizzarro ometto che si esprime dicendo
unicamente "Gna".
La (non)vita proseguirebbe così
all'infinito se non fosse per Lei (Anna Falchi), una donna senza nome di cui
Francesco s'innamora a prima vista. In quel momento la vita e la
morte sembrano mescolarsi e confondersi e Francesco inizierà a
ripensare la sua "missione".
Dellamorte dellamore è diretto da
Michele Soavi, uno degli ultimi registi italiani di genere fattosi le
ossa lavorando come aiuto regista sui set di Dario Argento e Lamberto
Bava. Esordisce dietro la macchina da presa con Deliria, un discreto
slasher. Il buon successo del film gli fa ottenere la sua seconda
regia, il cult La Chiesa prodotto e scritto da Argento. Nel 1991 è
la volta de La Setta, prodotto nuovamente da Argento. Nel 1994 Soavi
dirige l'originalissimo Dellamorte Dellamore che però non frutta il
successo sperato e allontana il regista dalle sale cinematografiche
facendolo approdare alla televisione e alla pubblicità. Bisognerà
attendere il 2006 per rivedere Soavi al cinema con Arrivederci Amore
ciao, un film magnifico che però anche stavolta non riceve il
successo meritato. Due anni dopo è la volta de Il Sangue dei Vinti,
tratto da un libro di Gianpaolo Pansa.
Nel ruolo del becchino Francesco
Dellamorte troviamo Rupert Everett, perfetto nella parte. L'attore
inglese riesce a donare a a Dellamorte un cinismo di superficie dal
quale traspare un disperato romanticismo. Ad interpretare Gnaghi ci
pensa il bravo caratterista e cantautore François
Hadji-Lazaro che facendo ricorso alla sua grande espressività riesce
a caratterizzare un personaggio dolcissimo e molto umano, nonostante
le sue battute si limitino a "Gnà!".
Lei,
l'amore ricorrente di Dellamorte è interpretato dalla splendida Anna
Falchi che con un interpretazione un po' di maniera non riesce a
stare al passo di un ispirato Rupert Everett.
Stona un po' la presenza di Stefano Masciarelli nel ruolo del sindaco del paese con la sua interpretazione decisamente sopra le righe.
Francesco Dellamorte e Dylan Dog
Gnaghi e "gentile signora" |
All'epoca della sua uscita e anche in
seguito Dellamorte dellamore è stato presentato da molti come il
film di Dylan Dog ma da dove deriva questo equivoco?
Dellamorte Dellamore è tratto da un
romanzo di Tiziano Sclavi, poliedrico e telentuoso scrittore e sceneggiatore ,
la cui creatura più importante è per l'appunto Dylan Dog.
Francesco Dellamorte con alcune
modifiche (New York al posto di Buffalora, Dectective piuttosto che
becchino) fu proposto da Sclavi alla Bonelli come prima bozza del
personaggio che poi sarebbe diventato il celebre indagatore
dell'Incubo. L'editore Sergio Bonelli cambiò alcune cose quali
l'ambientazione e la spalla, contribuendo a delineare il personaggio come è
conosciuto tutt'oggi.
Sclavi però non abbandonerà la sua
creazione e lo userà come comprimario in alcune avventure di Dylan a
partire dallo speciale "Orrore Nero".
Un altro parallelo fra Francesco e
Dylan è l'attore Rupert Everett: l'attore inglese era stato
indicato da Sclavi come modello per l'old boy e nella pellicola di
Soavi da volto a Francesco Dellamorte.
Dellamorte Dellamore è un film di
zombie inusuale in cui si mescolano l'orrore, l'ironia e un certo
male di vivere. Nel film ritroviamo tutti gli elementi che hanno
fatto di Dylan Dog, un successo: la malinconia della vita, il suo
nonsenso e soprattutto il suo orrore, l'amore disperato e al tempo
stesso unica speranza, i mostri che poi in fondo tali non sono. Il
film oscilla di continuo tra il grottesco e il surreale, alternando
momenti poetici a scivoloni nel ridicolo involontario. Dellamorte
dellamore non è un film perfetto ma è senzìaltro un film unico e
originalissimo che ha il pregio di riuscire a trasportare lo spettatore in un mondo
bizzarro e surreale.
Moderato, giusto qualche morso.
Causa del Contagio
Forse la confusione dell'uomo tra la
vita e la morte, diventate troppo simili.
Livello di stupidità dei sopravvissuti
Dellamorte reagisce agli zombie con un
misto d'indifferenza e fastidio, Ganghi s'innamora di una di loro e
il resto dei cittadini di Buffalora ignora la loro esistenza e i
pochi che ne vengono a conoscenza non durano molto, giusto il tempo per due morsi.
Effetti speciali
Gli effetti speciali sono di Sergio
Stivaletti
Di particolarmente interessanti
possiamo segnalare: uno zombie composto solo della testa, un morto
vivente motorizzato, una morte filosofa.
I morti viventi che "animano"
il cimitero di Buffalora sono davvero dotati di molti talenti: alcuni parlano, alcuni volano, altri sopravvivono se
decapitati, altri ancora corrono in moto, alcuni addirittura amano.
Oltre al film principale, in Mortacci
nostri verranno presentati dei filmati inerenti il mondo degli Zombie,
che siano corti, pubblicità, trailer, film d'animazione e videoclip
musicali.
Il primo Morticino, abbinato a
Dellamorte dellamore è The Clown (Le Quelone) di Patrick Boivin,
regista canadese che ha scelto di caricare tutte le sue opere su
Youtube, compreso il meraviglioso lungometraggio Enfin l'Automne(Fall, Finally). Il corto segue le avventure di uno spaesato Clown
resuscitato da un mix di mentos e coca cola. Ad interpretare il
decomposto pagliaccio troviamo Dominique Pinon, ricordato sopratutto
per Delicatessen e la Città dei bambini perduti.
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