domenica 12 aprile 2015

Dark Places, recensione del film



SHOWTIMES
Dark Places

Dark Places’: Film Review
 di Jordan Mintzer

Il Punto saliente:
Adattamento per lo schermo, con un cast forte, brillantemente realizzato con più trama che approfondimento.

Cast:
Charlize Theron, Nicholas Hoult, Chloe Grace Moretz, Tye Sheridan, Corey Stoll, Christina Hendricks

Regista-sceneggiatore:
Gilles Paquet-Brenner

Charlize Theron interpreta l'eroina del secondo romanzo dell'autrice di 'Gone Girl' Gillian Flynn

Una ragazza sbandata dopo il brutale assassinio della sua famiglia decide di riaprire il caso quasi tre decenni dopo in Dark Places, l'adattamento efficace anche se commerciale del regista francese Gilles Paquet-Brenner del bestseller di Gillian Flynn pubblicato tre anni prima del suo thriller matrimoniale di enorme successo, Gone Girl.
Avendo Charlize Theron nel ruolo di una sopravvissuta traumatizzata costretta a rivisitare i demoni della sua infanzia, e Nicholas Hoult nel ruolo del detective dilettante che la guida attraverso le varie svolte, le false piste e le rivelazioni del terzo atto, questo thriller dalla trama complessa perde un po' dell'originalità del libro nella trasposizione mentre fallisce nel canalizzare il suo senso di decadente malessere del Midwest , ma tiene in moto il gioco di deduzione abbastanza a lungo da compensare qualche caratterizzazione altrimenti  superficiale, mentre la Theron offre una seria e cupa svolta che comunica molto con pochi dialoghi - recitando per la maggior parte del film dietro un malconcio cappello da baseball che nasconde solo parzialmente il suo fascino sensazionale.
Uscito nei cinema Francesi ai primi di aprile, con A24 e DirecTV che hanno pianificato un'uscita negli States più tardi durante quest'anno, Dark  Places è improbabile che desterà lo stesso livello di dibattito e d'incassi di Gone Girl, il quale ha raccolto quasi 370 millioni di dollari in tutto il mondo quando uscì lo scorso autunno. Si tratta più di un programma di genere che di un' ispiratore di conversazioni, intrecciando abilmente passato e presente ma fallendo nel realizzare qualcosa da essi, e mentre potrebbe in questo modo realizzare un facile successo sulla tv via cavo e sul VOD invece porterà incassi modesti nei cinema nel primo periodo .
Parte di ciò che rendeva il libro del 2009 di Flynn così godibile era la voce arguta, sarcastica ma profondamente disturbata del suo narratore in prima persona Libby Day (Theron), uno dei due sopravvissuti conosciuti di un massacro che ebbe luogo nel 1985 nella fattoria di famiglia nelle campagne del Kansas L'altro sopravvissuto era il suo fratello teenager, Ben (Tye Sheridan nei flashbacks, Cory Stoll nel presente), colui il quale la Libby di otto anni (Sterling Jerins) accusò degli omicidi, sebbene diventa presto chiaro che la sua testimonianza era a dir poco traballante.
Libby ha molto da dire a proposito del suo status di vittima traumatizzata  ed emotivamente devastata, approfittandosi dell'ossessione del pubblico per l'uccisione dei Day mentre prende in giro i suoi "Fans" ad ogni pie sospinto. (Tali osservazioni prefigurano la frenesia alimentare mediatica di Gone Girl.) Lei è un ipocrita e non ha paura di ammetterlo, una donna-ragazza feria e una completa emarginata sociale, e questo è ciò che la rende un personaggio così forte nel libro
Eppure a parte pochi commenti in apertura e in chiusura, il punto di vista di Libby è in larga parte assente dalla sceneggiatura di Paquet-Brenner, che si destreggia tra una mezza dozzina di fili narrativi saltando avanti e indietro gli eventi che conducono al massacro e le scene in cui la Libby adulta cerca di scoprire cosa sia successo . Lei è incitata da Lyle Wirth (Hoult), il viscido/amichevole tesoriere del locale “Kill Club” i cui membri sono ossessionati da uccisioni seriali, massacri di famiglie e altre simili atrocità, cercando di beccare i veri colpevoli.
Al verde e indietro con l'affitto, Libby accetta di aiutare Lyle in cambio di denaro, visitando suo fratello in prigione e seguendo piste che includono una spogliarellista (Drea de Matteo) che accusò Ben di molestie, un padre fannullone (Sean Bridges) che si era comportato violentemente il giorno dell'omicidio, e un venditore di grano (J. LaRose)coinvolto in alcune attività sataniche molto anni 80. Flashback forniscono ulteriori indizi, specialmente quando scopriamo riguardo la relazione di Ben con la ricca e instabile Diondra (Chloe Grace Moretz) – qualcosa che ha tenuto segreto alle sue sorelle e a sua madre, Patty (Christina Hendricks), una donna che soffre sotto il peso di quattro figli e una grande pressione economica.
Ci sono semplicemente troppe cose nel libro per essere condensate in un film di due ore, ciò nonostante Paquet-Brenner – che ha trasposto un altro bestseller basato sui flashback, Sarah’s Key, per lo schermo nel 2010 – fa un lavoro decente impacchettando il più possibile mentre ci aiuta a connettere tutti i puntini. Ma questa enfasi su di una narrazione a rotta di collo e molteplici fili narrativi lascia fuori alcuni degli aspetti più complessi e raffinati del libro, in special modo quelli che coinvolgono l'umiliazione sofferta da Ben e Libby come poveri ragazzi di fattoria cresciuti in un posto dove mandare avanti non è più uno stile di vita sostenibile  (Il fatto che l'ambientazione della storia nel Kansas è stata per la maggior parte filmata in Louisiana non aiuta necessariamente la questione, che siano dannati i tax credits.)
L'ottimo cast aiuta a compensare la totale mancanza di consistenza del film, con la Theron che trasferisce il senso di rabbia interiore e di perdita del suo personaggio con pochi gesti, e Hoult fa di Lyle in un piacevole stramboide che potrebbe essere un serial killer lui stesso se non fosse così impacciato e goffo. Anche la Hendricks è ottima in un ruolo che avrebbe potuto avere più tempo sullo schermo, mentre la Moretz è brava come teenager instabile e adoratrice di Satana part time (persino se dico che l'adorazione include, in una volta, guardare Dee Snider blaterare alla TV).
I contributi tecnici sono assemblati brillantemente, con il direttore della fotografia Barry Ackroyd (The Hurt Locker) che fornisce una sobria gamma di colori che si aggiunge all'atmosfera generale, e il  production designer Laurence Bennett (The Artist) dando all'allestimento scenico un aspetto logoro e trascurato, in special modo nella ristretta casa a schiera di Libby a Kansas City. Agli Editor Douglas Crise (Birdman) e Billy Fox va riconosciuto il merito per essere riusciti a concludere così tanti finali slegati, comunque il passo veloce e il costante montaggio parallelo finisce per sorvolare sugli aspetti più intriganti della storia  – una in cui il diavolo è certamente nei dettagli.


Compagnie di Produzione: Denver & Delilah Films, Hugo Productions, Mandalay Pictures
Cast: Charlize Theron, Nicholas Hoult, Chloe Grace Moretz, Tye Sheridan, Corey Stoll, Christina Hendricks
Regista: Gilles Paquet-Brenner
Sceneggiatore: Gilles Paquet-Brenner, basata sul libro di Gillian Fylnn
Produttori: Stephane Marsil, Charlize Theron, A.J. Dix, Beth Kono, Matt Jackson, Azim Bolkiah, Matthew Rhodes, Cathy Schulman
Produttori esecutivi: Peter Safran, Ginger Sledge, Jillian Longnecker, Tobin Armbrust, Guy East, Nigel Sinclair, Alex Brunner, Matthias Ehrenberg, Jose Levy, Nicolas Veinberg, Jeff Rice, Toby 
Direttore della fotografia: Barry Ackroyd
Production designer: Laurence Bennett
Costumi: April Napier
Editor: Billy Fox, Douglas Crise
Compositori: BT, Gregory Tripi
Direttore del Casting : Carmen Cuba
Rated R, 113 minutes

TRADUZIONE di DAVIDE SCHIANO di COSCIA
ARTICOLO ORIGINALE:hollywoodreporter

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