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lunedì 30 maggio 2016

SCUOLA DI MOSTRI: una collaborazione Black & Dekker


Celebrando il film di Shane Black e Fred Dekker in cui ragazzi tosti e istintivi affrontano i mostri Universal. 

di JACOB KNIGHT 

In onore di The Nice Guys, abbiamo dato il via a un mese di articoli settimanali dedicati a celebrare Shane Black e ai sottogeneri visitati dal suo ultimo film.

Se c'è una stele di Rosetta riguardante l'identità cinematografica dello sceneggiatore/regista Fred Dekker, è il suo film di debutto dell'86, Dimensione Terrore. Parlando fluentemente un dialetto da nerd appassionato di film, Dimensione è una lettera d'amore con il cuore in mano al cinema di genere, mescolando insieme film di fantascienza scadenti degli anni 50, un film di zombie mutanti, e body horror Cronenberghiano - tutto mentre strizza l'occhio e rimane comunque incredibilmente sincero quando quando si parla del suo centro emotivo di studenti collegiali arrapati. Certo, l'interesse amoroso condivide il cognome con il Re Canadese della Carneficina Dismorfica, mentre ad altri è fatto dono di nomi delle più grandi icone horror come Raimi, Romero e Carpenter. Ciononostante, Dekker riesce comunque a farci sentire qualcosa per queste battute di nicchia, caratterizzandoli a tutto tondo mentre respingono lumaconi parassiti spaziali sbalzati da un intergalattica improvvisazione su Il Demone sotto la Pelle.  Questo è un vero dono: essere simultaneamente consapevoli di sé ed emotivamente onesti.

Il film di Dekker subito dopo Dimensione Terrore è il film per cui è più noto. Funziona come un esame accurato di 80 minuti della mente di un pre adolescente ossessionato con "Famous Monsters of Filmland", Scuola di Mostri del '87 è un film per ragazzi per quelli che si trovano spesso sperduti nella sezione horror del videonoleggio con la propria mamma. Simpatiche Canaglie incrociato con Abbot and Costello Meet Dr. Jekyll & Mr. Hyde, Scuola di Mostri è un ovvio tentativo di realizzare un film di mostri Universal da parte di coloro che pensavano che i Goonies non potesse grattare a fondo quel prurito alla Fangoria. È un bilanciamento quasi perfetto di humor, horror e cuore, in cui figura il bonus aggiunto di una sceneggiatura assistita da Shane Black. Quindi mentre l'incantevolmente solitaria interpretazione del mostro di Frankenstein di Tom Noonan è senza dubbio indimenticabile, è inoltre fantastico vedere il maestro dei film buddy cop prestare un po' della sua caratterstica salsa piccante nell'irriverente stufato di Dekker.

Black e Dekker sono stati buoni amici fin da quando erano compagni di classe all'UCLA. Dekker chiese a Black se voleva lavorare su Scuola di Mostri con lui, e i due buttarono giù l'idea della storia nel giro di qualche settimana mentre erano rinchiusi nell'appartamento di Dekker. Black poi uscì e scrisse la prima stesura della sceneggiatura da solo (guadagnandogli il primo credito in relazione alla sceneggiatura del film). Quello che risultò fu una sceneggiatura gigantesca, che si aggirava sulle 160 pagine. Con l'aiuto del produttore esecutivo Peter Hyams (Capricorn One), Dekker subentrò nelle revisioni, tagliando un ammontare significativo di sviluppo dei personaggi e snellendo la storia (la stesura originale di Black passava pagine su pagine sviluppando i genitori dei protagonisti cacciatori di mostri). Il risultato potrà non essere sofisticato come il cinema action per cui Black è diventato famoso, ma conservava lo sfrontato pastiche che Dekker aveva perfezionato con il suo film precedente.

Scuola di Mostri accoglie un aura di fantasia fatta a mano dai suoi fotogrammi originali, in quanto le lenti di Bradford May cattura la consistenza tangibile di questo dungeon del destino fondale dipinto. Oltre le ragnatele e i cadaveri ci sono bare, da cui il Principe delle Tenebre (Duncan Regehr) sorge e s'imbarca in una missione per distruggere il pianeta (subito dopo essersi confrontato con Van Helsing, ovviamente). Radunando un'orda di viscidi camerati del grande schermo – la Mummia, l'Uomo Lupo, la Creatura della Laguna Nera, e il Mostro – Dracula crea un sinistro "universo condiviso" in tredici minuti invece di tredici film. Stan Winston porta ogni essere alla vita con un occhio per il dettagli notevolmente marcati da museo delle cere; una meravigliosa collezione di icone manipolati e immaginati nuovamente per una nuova generazione dipendente dal gore estremo e dalla violenza della serie di Venerdì 13.  

I sobborghi invasi da questa truppa del terrore sono una nebulosa, poco focalizzata idealizzazione che sta da qualche parte tra Velluto Blu di David Lynch e il miasma melanconico da classe lavoratrice di una canzone di Springsteen. Nessuno lavora in un mulino o si fa mettere in cinta al fiume, ma i membri fondatori del “monster club” della città, Sean (André Gower), è il figlio di un poliziotto stanco morto (Stephen Macht) e una dotata casalinga sottovalutata (Mary Ellen Trainor). In queste diafane, anti realistiche descrizioni di conflittualità domestiche che sembrano gli avanzi più significativi della stesura epica di Black. Trainor porta una rassegnata tristezza al suo ruolo, mentre guarda il padre di Sean andar via da un appuntamento per lavorare su di una scena del crimine. Macht espressivamente incontra il suo meglio a metà strada, interpretando il padre come un uomo che sa di star dando la priorità alle cose sbagliate nella sua vita, ma non può farne a meno perché è dipendente dal suo lavoro. In una differente congiunzione con Shane Black, lui e il suo partner (Stan Shaw) sono un altra classica coppia da buddy cop – uno nero, uno bianco, entrambi che cercano di abbattere i cattivi. Solo che qui i cattivi hanno zanne e artigli, e gli adulti non sono pensati per credere a tali ridicoli esseri spaventosi. 

Completamente convincente è quanto cattivi sono i bambini. Tenendo il passo con la tendenza che i film di Shane Black non si inseriscono mai in uno stampino politically correct, la piccola casetta sull'albero è abitata da duri che si lanciano insulti omofobici l'un l'altro mentre danno al loro corpulento amico, Horace (Brent Chalem), il soprannome piuttosto letterale “ciccione”. Il loro protettore vestito di pelle iscritto alle superiori, Rudy (Ryan Lambert), spia e scatta foto da ricatto della bella ragazza della porta accanto quando si cambia prima di affilare paletti di legno nella classe di falegnameria. Comunque è difficile non aspettari che queste merdine siano spigolose tra di loro, mentre realizzano piani per proteggere il mondo mentre osservano ai poster per schifarsi di horror Italiani come Zombi 2 di Lucio Fulci e guardano film slasher nel drive-in dal tetto di Sean. Dekker ottiene delle performance da ogni attore adolescente che sono a cavallo della linea tra il cartonesco e il realista, in quanto la crudeltà casuale dello script suo e di Black sembra naturalistica in maniera scioccante nella sua descrizione di spavaldi fifoni ragazzini bianci emarginati.   Usando il gergo dei nostri tempi, Scuola di Mostri è fottutamente sveglio.

C'è inoltre una giustificata oscurità nel film di Dekker che si estende oltre l'invasione di bestie immaginarie. Il tipo tedesco spaventoso (Leonardo Cimino) che i ragazzi arruolano per tradurre il diario di Van Helsing e li aiuta a scacciare le forze delle tenebre si rivela essere un sopravvissuto all'Olocausto. Lui crede a questi ragazzi quando si presentano alla sua porta spacciando storie di vampiri e lupi mannari perché è già stato testimone del culmine della malvagità umana. In seguito, il padre di Sean è costretto a guardare il suo partner morire in un orribile esplosione, ululando in quanto il poliziotto è incapace di estrarre il suo migliore amico dalle fiamme. Scuola di Mostri è cattivo nella sua malizia, alludendo e ritraendo esplicitamente la sofferenza e le ferite emotive a cui molti film (fatti per giovani o teste bianche) si sottrarrebbero. 

Il finale di Scuola di Mostri prende la forma di un film di azione/avventura a rotta di collo, in quanto i ragazzi improvvisamente si ritrovano protagonisti nel loro film horror (ateriori a Danny Madigan e Last Action Hero). Il padre di Sean se le da con l'Uomo Lupo, mentre Horace raccoglie un fucile e si schiera contro la Creatura. Dekker ha spesso accreditato Hyams nelle interviste per aver promosso una mentalità da Vecchia Hollywood sul ste, e l'influenza dei Western dello studio può essere certamente sentita durante lo scontro di mezzanotte. Questo è mezzogiorno di fuoco (a mezzanotte), solo che invece che pistoleri che estraggono revolver con rigorosi sceriffi, abbiamo un gruppo di reietti che fanno sapere a queste creature della notte che loro non spazzeranno via la razza umana dall'esistenza. Tutto mente, la gamma di colori pop da fumetto di Dimensione Terrore rimane, in quanto Dekker non ha paura di prendere goffamente il largo.

Possibilmente l'elemento più affascinante di tutti è il fermo riconoscimento che i generi cambiano. I mostri dell'Universal di cui Dekker si innamorò da ragazzini non erano più popolari, e gli anni 80 avevano già visto la sensibilità del cacciare e uccidere divenire popolare e diventare demodé. Quindi resuscitò le icone di un era passata in un modo che doveva essere attraente per una generazione che avrebbe fatto parte de la Scuola di Mostri, avessero Dracula e i suoi scagnozzi invaso la loro città. Non solo il film di Dekker è un film di formazione che gira attorno a dei reietti nerd che realizzano pienamente il potente potenziale che posseggono, raddoppia come un trattato sulla natura transitiva del racconto, e come il genere cannibalizzi costantemente se stesso - rigurgitando carne e sangue per essere riformato in una nuova immagine per gli attuali consumatori. In questo modo, il film di Dekker stabilisce la sua stessa identità diventando inalienabilmente legato al decennio in cui fu concepito. Questo non è Piccole Canaglie o i Goonies, o uno degli altre facilmente comparabile collezione di mocciosi colorati. Questa è la Scuola di Mostri, e non c'è nessun lavoro troppo strano per loro da affrontare.

TRADUZIONE a CURA di DAVIDE SCHIANO DI COSCIA
ARTICOLO ORIGINALE: birthmoviesdeath.com

lunedì 16 maggio 2016

Recensioni dal Festival di Cannes: ‘The Nice Guys’


di Owen Gleiberman

Russell Crowe e Ryan Gosling fanno centro nell'ultima arma letale di Shane Black, una commedia anni 70 di aggressione di prim'ordine 

In “The Nice Guys,” una straordinariamente disdicevole mistery-comedy aperta a tutti diretta strizzando l'occhio all'entusiasmo volgare di Shane Black, Russel Crowe interpreta un delinquente freelance in affitto - il tipo di tizio che impedirebbe alla vostra figlia adolescente dall'uscite con uno squallido drogatello facendo visita alla casa del drogatello e colpendolo in faccia con un tirapugni.  (È sorprendente quanto questa cosa sia efficace.) Il film accoppia Crowe con un teneramente farfugliante investigatore privato, interpretato da Ryan Gosling, che è tanto convinto e inetto quanto il suo nuovo partner è bruscamente violento. È il 1977, e questi due si aggirano per Los Angeles su di uno sfondo di boogie-nights di poliestere colloso, spaccando teste, imbucandosi alle feste, scappando a sicari, e ficcandosi fin nel lurido fondo di una cospirazione che in qualche modo combina il sottobosco dei film per adulti con un piano dei tre grandi produttori di auto per sopprimere la marmitta catalitica. (Si, è un film messaggio di PC incarnato .) “The Nice Guys” è uno sberleffo ultra violento, il tipo di festicciola buddy allegramente ostile che è stata uno punto fermo sin dagli anni 80, solo che questo qui è singolarmente arguto riguardo la sua stessa trivialità, e offre il piacere trasandato di vedere due grandi attori moderare la loro solennità con stile. Il film probabilmente avrà un gran successo con il pubblico, e per la stessa ragione che si è dimostrato essere un perfetto pulisci palato a Cannes.  È una delizia vedere un popcorn movie così decadente fatto da persone che sanno esattamente ciò che stanno facendo. 

La moderna buddy comedy in origine scaturì da “Butch Cassidy,” ma lo sceneggiatore che l'ha pompata al suo voltaggio esagerato attuale è Shane Black, quando scrisse "Arma Letale" nel 1987. Il modo in cui quel film mischiò assieme azione esplosiva, commedia con insulti pungenti razzisti, e una generale atmosfera di pazzia ma-che-diavolo lo rese uno dei più influenti fil usa e getta degli anni 80, sebbene parte del suo fascino sia che Black, con il suo dono per i discorsi spietati affilatissimi, sembrava gloriarsi della nozione che non stesse mirando molto in alto.  Dopo aver scritto il primo seguito di "Arma letale", si reinventò scrivendo e dirigendo "Kiss Kiss Bang Bang" (2005), uno stravagante thriller noir che era un piccolo tesoro nelle sue battute sagaci piene di verve - ma si vedeva che Black stava cercando di fare qualcosa Poi, dopo una pausa di quasi 10 anni, diresse "Iron Man 3" e divenne un superbo cineasta pop, approfondendo la saga di Tony Stark con una combinazione di spettacolo e timore che si rivelo essere uno dei più elastici film Marvel mai fatti. “The Nice Guys” è come un film di "Arma Letale" realizzato dal più spiritoso e più abile Shane Black di "Iron Man 3." Il film non smette di sorprendere, quindi non si ha mai la sensazione di guardare un film dalla formula pugni-incontrano-un buffone - incontrano- corruzione (persino quando lo si sta facendo).

A un certo punto, potreste rimanere a bocca aperta di fronte a uno degli attori principali di Hollywood e pensare che sembri un po cicciottello, un po gonfio, un po strapazzato. Poi c'è il punto in cui quell'attore ha portato la sua aura d'esser strapazzato così a lungo che inizia a lasciare che lo difinisca; inizia a usarla lui stesso.  Qui è dove si trova Russell Crowe in “The Nice Guys.” Il suo Jackson Healy, strizzato e paffuto in una sporca giacca di pelle blu chiaro, con i capelli tirati indietro in un taglio alla james dean, è come una sorta di scagnozzo di uno strozzino, escluso il fatto che non lavora per la Mafia. Lavora per chiunque possa raggranellare pochi miseri verdoni. Quel che è divertente nel guardarlo è che tratta la crudeltà del suo lavoro tanto casualmente come se stesse riempiendo un modulo per le tasse. Crowe, sfruttando abilmente l'ironia del titolo del film, rende Jakson un cortese bullo, un tipo che picchierebbe a sangue chiunque - ma solo come mezzo per un fine. (Il fatto che possa godrene è un sotto testo profondamente seppellito.) All'inizio, gli viene assegnato di fare visita a Holland March (Gosling) per fargli mollare un caso. Spezza il suo polso in due — il che, in questo film, è l'equivalente di una stretta di mano. Sicuro abbastanza, i due presto lavorano assieme, incaricati di rintracciare Amelia (Margaret Qualley), una brunetta a piedi nudi in un vestito giallo che continua a spuntare come un apparizione. Ha interpretato il film “sperimentale” – che è, nudo — del suo ragazzo, e poi la sua casa viene bruciata, e un crudele sicario di nome John Boy (Matt Bomer, con un ciuffo da brividi) vuole disperatamente mettere le mani sul film. Ma perché?

All'inizio, Holland fissa il suo partner con un barlume di terrore farsesco. Gosling, tra i suoi molti talenti, è sbocciato in un ispirato comico fisico, ed è uno spasso guardarlo conversare con Crowe da un bagno mentre prova funambolicamente di tenere aperta la porta, puntare una pistola e tenere un magazine sul suo pacco allo stesso tempo. Ma Holland è più divertente quando fa bella mostra della sua incapacità autodidatta. È naturalmente sbronzo, di solito ubriaco, e miopicamente sincero, e quando affronta un incauto poliziotto che dice che stava obbedendo agli ordini proclamando onestamente, "Sa chi altro stava solo seguendo gli ordini?  Hitler!” Gosling investe quella battuta con così tanta convinzione che non possiamo far a meno di notare che Holland l'ha detta mezza giusta, e questo è quasi toccante nella sua ilarità.

Per un film ambientato nei tardi anni 70, “The Nice Guys” ha una notevole quantità di atmosfera luccicante, fradicia di smog - la fotografia di Philippe Rousselot da a L.A. un bagliore da notte sbocciata — ma non, alla fine, molta autenticità del periodo. Earth, Wind & Fire, interpretati da attori, suonano a un parti tenuto da un produttore porto, ma perché, solo minuti prima, ascoltiamo "Boogie Wonderland" dei EWF nella colonna sonora - una canzone che non uscirà se non fino a due anni più tardi?  Holland veste in turbinanti camice psichedeliche, è ci sono riferimenti alla novità del divorzio consensuale, ma questi sono pegni che rappresentano con non si sommano mai alla frivola stonata sordidezza degli anni 70.

Ancora, quel che è divertente riguardo “The Nice Guys” è che la sua casuale ostilità senza rimorso, è riflessa in tutto dalle spiritosaggini mozzafiato alla crudeltà slapstick della sua violenza, esprime nient altro così intensamente che lo spirito dell'oggi. C'è un grande momento quando i nostri eroi hanno preso l'ascensore di un hotel per prendere d'agguato un cattivo, e quando le porte dell'ascensore si aprono vediamo un corpo artigliare le pareti del corridoio, poi un altro venire sparato, e i nostri eroi si chinano di nuovo nell'ascensore, con una scrollata di spalle "non abbiamo bisogno di questa roba". I tempi comici delle gag sono squisiti, perché è il modo di Black di esprimere ciò che si prova ogni qualvolta ci si aspetta che le cose quasi certamente vadano peggio. In “The Nice Guys,” la passione cinica che che era solo una battuta alimentata di caos ne i film di "Arma Letale" qui viene spinta in qualcosa un leggermente più risonante - una commedia di agressione rassegnata, dove chiunque sta trollando tutti gli altri

C. MPAA Rating: R. durata: 116 MIN.
Produzione
A Warner Bros. release of a Silver Pictures, Waypoint Entertainment, RatPac-Dune Entertainment production. Prodotto da Joel Silver. Produttori esecutivi, Anthony Bagarozzi, Ken Kao, Michael J. Malone, Hal Sadoff. Co-produttori, Aaron Auch, Ethan Erwin.
Crew
Diretto da Shane Black. Sceneggiatura Black, Anthony Bagarozzi. Fotografia (colore), Philippe Rousselot; montatore, Joel Negron; music, David Buckley, John Ottman; production designer, Richard Bridgland; art director, David Utley; costume designer, Kym Barrett; sound, Peter J. Devlin; sound designer, James Harrison; supervising sound editor, Oliver Tarney; re-recording mixers, Chris Burdon, Paul Massey, Mark Taylor; special effects foreman, John J. Downey; assistant director, Andrew Ward; casting, Sarah Finn.
Con
Russell Crowe, Ryan Gosling, Matt Bomer, Kim Basinger, Keith David, Ty Simpkins.

TRADUZIONE a CURA di DAVIDE SCHIANO DI COSCIA
ARTICOLO ORIGINALE:variety.com/

venerdì 13 maggio 2016

Il Ragazzo prodigio di 'Arma Letale' (ed ex festaiolo) Shane Black è tornato... ed è ancora in cerca d'Azione


di Benjamin Svetkey  

Il suo ultimo film proiettato a Cannes —  'The Nice Guys' interpretato da Ryan Gosling e Russell Crowe  —  mentre il 54enne rivela i suoi giorni selvaggi a Hollywood e come Robert Downey Jr.   lo ha portato dentro per dirigere 'Iron Man 3.'

Trenta anni fa, quando Shane Black stava iniziando come sceneggiatore, sapeva dove viveva quando divenne ricco. di fatto, descrisse la casa in una sceneggiatura a cui stava lavorando all'epoca "EST. LUSSUOSA CASA di BEVERLY HILLS  — Tramonto," inizia una scena. "Il tipo di casa che comprerò se questo film sarà un grande successo. Cromo. Vetro. Legno intagliato. In più un solarium esterno: una struttura di vetro, come una serra, solo che c'è una grande piscina all'interno. Questo è davvero un grande posto per fare sesso."

Quel film — Arma Letale — fini per incassare 120 milioni di dollari in tutto il mondo. E Black in seguito si trasferì in un lussuoso castello francese in Hancock Park. Non avevo un solarium o tanto cromo, ma decisamente sembrava esserci parecchio sesso. Per larga parte degli anni 90 e all'inizio dei 2000, è stata l'ambientazione per alcune delle più selvagge, più corrotte feste di Hollywood.  "Era sconvolgente per me," ricorda Black con un ghigno mentre si stende nella spazioso salotto della casa, dove così tante celebrità ubriache hanno pomiciato con stelline in topless. "La Hollywood di cui avevo letto da ragazzo — era proprio lì, nella mia stessa casa!"

I giorni di Black da animale da festa sono finiti. A 54 anni, sta entrando nel terzo atto della sua carriera — un risultato notevole considerando che i primi due l'hanno quasi ucciso. Cominciò negli anni 90 come uno dei più pagati, più ricercati sceneggiatori di Hollywood (4 milioni di dollari per Spy) e ha finito il decennio come una battuta dell'industria, un simbolo degli eccessi sullo schermo - e fuori da esso. Alcolismo, abuso di droga, atrofia della carriera, ex-ragazze arrabbiate con avvocati a seguito - Black ha spuntato più o meno tutte le crisi sulla lista per uno sceneggiatore di successo di Hollywood dell'epoca. Ma diversamente da molti dei suoi pari - come lo sceneggiatore di Showgirls Joe Eszterhas, che ha finito per trasferirsi in Ohio - Black riuscì rimanere nei paraggi.

"I tipi con cui sono uscito durante gli anni 90, i grandi sceneggiatori di genere all'epoca, sono scomparsi dal radar," nota Black. "Per qualche ragione, eccomi qui, 30 anni nell'industria, ancora valido, ancora realizzo film.

E adesso, cavalcando lo slancio a razzo del suo successo del 2013 anno in cui scrisse e diresse Iron Man 3, ha continuato il suo più scioccante colpo di scena finora: il suo stesso ritorno. Sarà a Cannes per mostrare il suo ultimo film, The Nice Guys, un ritorno alla formula della commedia buddy d'azione (che ha scritto e diretto) interpretata da Ryan Gosling e Russel Crow come detective stupidotti che si muovono impacciati per L.A. negli anni 70. d.

"C'è un po' di Cinderella Man in lui," dice Robert Downey Jr., paragonando Black a Jim Braddock, il peso massimo degli anni 30 che si riprende da una crisi per vincere un titolo mondiale. "È sopravvissuto ad alcuni veri e propri pestaggi. Ma è un tipo rialzati-e-butta-in-fuori-il-mento. È incredibilmente tosto."

"Pensai che stesse portando il caffé," dice il regista di Arma Letale Richard Donner, ricordando il suo primo incontro con Black nel 1986. "Era solo questo ragazzino. Davvero sobrio. Davvero intenso."

Black aveva solo 24 anni, appena uscito dalla scuola di sceneggiatura dell'UCLA, quando vendetto la sua specifica sceneggiatura su due poliziotti spaiati di L.A.  — uno un uomo tutto famiglia, l'altro un sociopatico suidica — alla Warner Bros. Viveva con un mucchio di amici sceneggiatori in un bungalow a West L.A. — loro lo chiamavano "Pad o' Guys," (un cartello "Open 24 Hours" era appeso alla finestra). "Era un gruppo notevole," dice Black. "David Silverman era lì - lui proseguì a dirigere il film dei Simpson. C'era Ed Solomon, che scrisse Men in Black. Jim Herzfeld, che fece Ti presento i miei. David Fincher passava di tanto in tanto."

Arma letale cambiò tutto — per Black e per Hollywood. Era una visione completamente fresca della formula action - un dramma basato sui personaggi a cui capitava di avere dell'esplosioni - e rese Black lo sceneggiatore più caldo in città. "I film Action prima di allora, erano tutti personaggi generici e violenza gratuita," dice Donner. "Ma i personaggi nella sceneggiatura di Shane erano così brillanti, l'azione divenne semplicemente parte della metafora. Non avevo mai letto niente di simile." Ce ne sarebbero stati altri tre come quello in seguito, nonostante Black smise di scrivere seguiti dopo divergenze creative con la Warner su Arma Letale 2 (Black voleva che il personaggio di Mel Gibson morisse, lo studio non voleva, quindi se ne andò). Invece, nel 1989, scrisse un altro buddy d'azione, L'Ultimo Boy Scout, un thriller su di un Agente del Servizio segreto in disgrazia che unisce le forze con un giocatore fallito del NFL per risolvere l'omicidio di una spogliarellista.  La sceneggiatura innescò una guerra di offerte, con la Warners (che alla fine scritturò Bruce Willis, Damon Wayans e una nuova arrivata di nome Halle Barry) che staccò un assegno di 1,75 milioni di dollari, il massimo che uno studio avesse pagato per una sceneggiatura all'epoca.

Quel giorno di paga impallidì in confronto con ciò che successe nel 1994, quando Spy, un thriller che sarebbe finito per diventare un veicolo per Geena Davis, divenne la prima sceneggiatura originale a essere venduta per 4 Milioni di dollari. Black festeggiò comprando la casa di Hancock Park e dando enormi feste. Ma era in realtà l'inizio della fine della sua buona sorte. "C'era una vampata di ritorno nella comunità degli sceneggiatori," ammette Black. Rendendo le cose peggiori, il film alla fine ruppe le uova nel paniere in maniera spettacolare, incassato solo 33 milioni negli USA. (con un budget di 65 milioni).

E così di punto in bianco, non era più richiesto.

"Cercai di unirmi all'Academy," dice, ricordando il momento in cui la sua fiducia in se stesso è crollata. "Ricevetti una lettera in riposta. Diceva, 'Lei non è adatto a diventare un membro, ma è libero di ritentare quando avrà realizzato più opere.' Avevo fatto Spy, Last Action Hero, Arma letale 1 e 2, L'ultimo Boyscout Lì è quando realizzai che non era la mia immaginazione. Questo era un affronto intenzionale. Questo era, 'Non vogliamo quel costoso scribbacchino tra di noi.' "

Nel 1998, Black scomparve dalla vista in un certo modo. Poteva ancora essere ritrovato a dare feste al suo castello e a volte spuntava per un cammeo nel film di un amico (ha interpretato il manager di un cafe in Qualcosa è cambiato di James L. Brooks). Ma  il suo nome scomparve dai crediti come sceneggiatore per quasi un decennio. Articoli suggerivano che avesse abbandonato la scrittura. In verità, trascorse molto di quel tempo meditando sulla percezione che Hollywood aveva di lui come uno strapagato hipster festaiolo. "Non capivano che non lo facevo solo per i soldi — Io volevo raccontare una buona storia," dice. "Mi videro in una casa piena di super modelle, non una casa piena di libri. Non mi conoscevano."


Per la cronaca, gli scaffali nella sua casa sono pieni di migliagia di vecchi romanzi pulp tascabili. Black ha letto questa roba sin da quando era un timido, ragazzino introverso che viveva a Pittsburgh - suo padre, un tipografo, lo iniziò presto ai romanzi Hard boiled - e i ritmi e i gerghi di queste storie di detective sono avvolti nei dialoghi di ogni sceneggiatura di Shane Black. Dopo il rifiuto dell'Academy, Black decise di mirare più in alto e scrivere un film senza massacri - una commedia romantica. Ci lavorò su per anni, cercando consiglio da Brooks, che diventò un mentore, ma non andava da nessuna parte. Alla fine, risolse i problemi della sceneggiatura aggiungendo un omicidio e una coppia di detective. Diventò Kiss Kiss Bang Bang, e a Black piacque così tanto, che decise di dirigerlo lui stesso. Il guaio era che, nessuno all'epoca voleva assumere Shane Black come regista. Nessuno voleva assumerlo come sceneggiatore. "Nessuno voleva nemmeno leggerlo," ricorda.

Quasi nessuno. Joel Silver, l'esuberante produttore che aveva lavorato con Black su Arma Letale e L'Ultimo Boyscout, riuscì a racimolare 15 milioni di dollari per un budget. E poi Silver trovò una stella che Black potesse permettersi per quella miseria: Downey, appena uscito di prigione e tutto eccetto che inabile al lavoro, per caso stava uscendo con il braccio destro di Silver, Susan Levin (in seguito Susan Downey). "Quando andavo all'ufficio di Joel per un incontro, Downey era lì tutto il tempo con Susan," dice Black. "Così dicemmo: 'Hey, puoi leggere queste battute? Stiamo facendo un po' di prove di lettura,' e Joel e io ci guardammo l'un l'altro e dicemmo, 'Questo è f__mente perfetto.'"

Kiss Kiss Bang Bang si rivelò essere un contorto thriller pieno di battute sagaci e sfacciate, voci fuori campo che rompono la quarta parete.  "C—, cattiva narrazione," Downey si scusa con il pubblico dopo aver trascurato di rivelare un po' di informazioni chiave nella sequenza d'apertura. "Come mio padre quando racconta una barzelletta. Oh, aspetta, torniamo indietro. Mi sono scordato di dirti che il cavallo era quello dei pantaloni." Il film divenne un classico cult moderno; Rotten Tomatoes gli da quattro stelle. Ma nel 2005, scivolò dentro e fuori i cinema quasi ignorato. Fu un grande smacco per Downey — "Non fu il party di rilascio che pensavo sarebbe stato," dice, ma la sua performance attrasse l'attenzione del regista Jon Favreau, che solo pochi anni dopo avrebbe messo Downey in un certo vestito di metallo. "Fini per essere il mio biglietto da visita per Iron Man," dice l'attore.

Black fece i conti con la delusione facendo festa più intensamente che mai. "Ero abituato a cavarmela con il bere," dice. "Potevo dire, 'Berrò solo due drink stanotte, e mi fermerò lì.' Ma circa intorno a quell'epoca, persi la capacità di fermarmi." Allo stesso tempo, ci fu inoltre un'incasinata rottura con una fidanzata che fece causa a Black, sostenendo, tra le altre cose, che durante una crisi alimentata dalla cocaina, Black le aveva puntato la pistola contro e aveva sparato nel muro. Black negò le accuse e fece causa a sua volta, chiedendo al giudice di ordinare una perizia mentale della sua Ex. "Mi sono fatto un sacco di droghe prima di disintossicarmi," dice Black. "Pensavo di essere così attraente e così fico, ma realizzai che quando l'alchol finì e la sacca delle droghe era vuota, tutti si erano spostati a un altro party." Quel fallimento romantico, tra gli altri, ha tenuto Black single e diffidente nei confronti delle relazioni. "Sono cinico riguardo al tipo di ragazza che gira nella comunità di Hollywood," dice.


Nel 2008, toccò il fondo e decise di fare alcuni cambiamenti. Black svuotò l'armadietto dei liquori, e buttò nel gabinetto la sacca delle droghe - e iniziò a scrivere nuovamente. Racimolò qualche progetto durante i successivi due anni. E poi, nel 2010, il telefono squillò. "Era Robert Downey Jr.," dice Black. "Mi disse, 'Voglio che tu scriva e diriga un film di Iron Man.' E tutto cambiò di nuovo."

Pessima narrazione, ma torniamo ai primi anni 2000, alla parte dove Black finì la sceneggiatura di Kiss Kiss Bang Bang ma non riusciva a farla leggere a nessuno. Black decise di trascorrere un po' di tempo sperimentando con una idea per una sceneggiatura con il suo amico e talvolta co-sceneggiatore Anthony Bagarozzi. Nessuno dei due ha una idea chiara di ciò che stavano scrivendo— detective a L.A. era tutto ciò che avevano da cui partire— ma iniziarono a sfornare scene per vedere cosa sarebbe successo. "Shane avrebbe scritto una scena e me l'avrebbe mandata, allora io avrei scritto una scena e la avrei rimandata a lui," dice Bagarozzi. "Questo è come funziona Shane. Semplicemente scrive un mucchio di scene e vede cosa va bene." Col tempo, si trovarono a lavorare su di un omaggio ai romanzi di detective che entrambi adoravano: The Nice Guys era nato.

Il progetto venne risucchiato in un folle vortice di sviluppo. Era un film ambientato nella Los Angeles contemporanea, poi una serie TV che CBS prese in considerazione e alla fine un film ambientato negli anni 70. "Il cartellone di Hollywood stava cadendo a pezzi, e nessuno si prendeva il disturbo di ripararlo," dice Black riguardo all'epoca. "L.A. era questa sorta di abisso pornografico in stile Sodoma e Gomorra carico di smog . Per l'ambientazione di una storia di detective, come puoi fare di meglio?" Hollywood, comunque, non stava facendo la fila per essere nell'affare Shane Black, in special modo perché insisteva nel dirigere il film da se. Quindi la sceneggiatura fu chiusa in un cassetto per quasi un decennio.

Ma la chiamata di Downey nel 2010 cambiò tutto. "Shane era uno delle mie ancore di salvezza mentre realizzavo il primo Iron Man," dice l'attore. "Lo chiamavo per chiedergli della sceneggiatura e dei dialoghi. Probabilmente leggeva un tascabile noir mentre parlavamo, ma i suoi consigli erano brillanti." È stata una mossa rischiosa mettere un regista inesperto dietro il timone di una serie Marvel da 200 milioni di dollari,, ma pagò un debito karmico. Dopo tutto, Black aveva corso un rischio con Downey quando nessun altro in città l'avrebbe fatto. Tutto funzionò alla fine: Iron Man 3 incassò 1.2 miliardi di dollari in tutto il mondo. Certo, alcuni puristi Marvel si lamentano riguardo all'interpretazione di Black dell'amato cattivo del fumetto - "Due giorni fa, ho ricevuto un meme che mostrava me inculato dal Mandarino", riporta Black - ma alla fine era di nuovo richiesto.

Così tanto che Silver rispolverò la prima sceneggiatura di Shane Black che riuscì a trovare. Il produttore raccolse 50 milioni di dollari per il budget de The Nice Guys, vendette la distribuzione alla Warner e prese all'amo uno degli attori più richiesti di questo decennio, Gosling. Per attirare Crowe nel progetto, Black volò fino alla casa di Crow in Australia per fare l'offerta di persona. "Gli offrì un drink," dice Crowe, ricordando il loro incontro nel suo salotto. "Shane disse no, non ne voleva uno. Gli chiesi perché no, e lui rispose, 'Oh, sai,bevi un drink, e la prossima cosa che sai è che sei in manette.' Pensai, 'Hmmm, Mi piace questo tizio. È acuto.' "

Quando il film verrà mostrato il 15 maggio a Cannes, sarà una sorta di ritorno a casa per Black. Ha passeggiato per l'ultima volta sulla Croisette nel 2005, quando debuttò Kiss Kiss Bang Bang. Ma pur con tutte le dure lezioni che ha imparato durante quel decennio di alti e bassi, Shane Black rimane Shane Black. "Andrai a Cannes?" ha chiesto alla fine dell'intervista. "I party sono davvero fantastici."

***

Arma Letale (1987)
Incasso: $120M

Il regista Richard Donner ha cambiato a malapena una parola della sceneggiatura di Black', ma ha aggiunto una scena — la resa dei conti a base di kung fu tra Riggs e Joshua. Dice Black, "Non ho mai pensato che quello fosse eccitante."

Arma Letale 2 (1989)
Incasso: $227M

Black abbandonò il progetto quando la Warner voleva cambiare il finale (Nella stesura di Black, Riggs muore) "Dissi: 'Ragazzi, voi volete una commedia. Io non posso farlo. Semplicemente non sono io.' Sembrava come la versione buonista di un film di poliziotti."

Spy (1996)
Incasso: $89M

Quando Black vendette la sceneggiatura originale per la cifra record di 4 milioni, i critici gli si avventarono addosso. "Le tariffe per le sceneggiature vomitano in alto per Mastro-Massacro," derideva un titolo. Riconosce Black, "Ci fu una vampata di ritorno."

Kiss Kiss Bang Bang (2005)
Incasso: $15.8M

A dispetto della resistenza degli studio, Black scritturò Robert Downey Jr. nel suo debutto registico. "Continuavano a dire, 'No, no, abbiamo bisogno di qualcuno di grosso!' È divertente adesso — non volevano fare un film con Robert Downey Jr."

Iron Man 3 (2013)
Incassi: $1.2 MIL

È il film che ha incassato di più nella serie - persino i critici l'hanno amato - ma Black ancora viene rimproverato dai fan Marvel duri e puri che furono delusi. "Dovresti vedere le lettere che ricevo: 'Hai distrutto Iron Man. Brucia all'inferno.' "

TRADUZIONE a CURA di DAVIDE SCHIANO DI COSCIA
ARTICOLO ORIGINALE:hollywoodreporter.com

venerdì 25 marzo 2016

RYAN GOSLING STRILLA & ULTERIORI SCOOP DA 'NICE GUYS' DAL REGISTA SHANE BLACK


di MATT PATCHES

Il regista di Iron Man III Shane Black è un esperto di buddy comedy d'azione. A 25 anni, fresco uscito dall' UCLA, vendette il suo script per Arma Letale, un poliziesco di cui non abbiamo ancora smesso di parlare. Fece delle vendite da record per degli script per L'Ultimo Boyscout, Last Action Hero, Spy, e stupì tutti nel giro con il suo debutto dietro la macchina da presa Kiss Kiss Bang Bang. L'uomo diventò uno stile - nessuno fa dialoghi martellanti, scene di inseguimento incentrate sui personaggi, battute nerissime come Black.

Quindi mentre lo Studio stampiglia il suo nome sul trailer per The Nice Guys di aprile, i fan dovrebbero riconoscerlo come un film di Shane Black. Il film accoppia Ryan Gosling e Russel Crowe come un detective privato e un picchiatore professionista, rispettivamente, che uniscono le forze per svelare l'apparente suicidio di un'attempata porno star. Abbiamo raggiunto Black per dettagli, e sorprendentemente, nessuna pistola è stata estratta e non è esploso niente:


Hai realizzato un film originale a Hollywood. Molti lo considererebbero un miracolo.
Penso sia interessante perché semplicemente è venuto fuori parlando con [il produttore] Joel Silver. Joel ha sempre creduto nello script. Era semplicemente seduta lì, e lui la raccolsa e [disse], "Sai cosa? Alcune persone stanno parlando di fare un film noir come questo. Diamogli un ultima spinta." Stranamente, lo mandammo in giro per le agenzie. Nel giro di qualche giorno gli agenti di Ryan Gosling chiamarono e dissero, "Ryan l'ha appena letto. Lui è davvero interessato." Anche l'agenzia me lo disse e disse, "Russell Crowe, che ne pensi di lui?" Parlai con Russel e lui disse, "Ryan Gosling -- Mi piacerebbe molto lavorare con lui. Mi piacerebbe parlarne." Non appena disse questa cosa, mollai il telefono e praticamente ero su un aereo. Andai in Australia e sono stato a una cena davvero affascinante con il tipo. In pratica nel giro di tre o quattro giorni le cose si sistemarono dopo 13 anni.

Quando hai scritto questo script? Prima di Iron Man III?
Il mio partner Anthony Bagarozzi e io decidemmo di sederci e scrivere lo script chiamato the Nice Guys con questi due personaggi nel 2001. In pratica, avevamo una bozza ambientata ai giorni nostri, e non facemmo il film allora. Finimmo a provare a farne una serie tv, il che non riuscì. Non sarebbe diventato una serie televisiva, questo divenne ovvio. Lo proponemmo brevemente all'HBO, non funzionò. Pressapoco nel 2010, scrivemmo una versione che aveva luogo negli anni 70. Fu a questo punto che iniziò a piacere alla gente, ma non successe fino a tre anni più tardi, quindi è stata una lunga gestazione.

Non avevo realizzato che Ryan fosse un tale buon urlatore fino a che non ho visto il trailer.
In pratica nel film interpreta un codardo che è assolutamente codardo. Alla fine troverà un po' di coraggio dentro [il personaggio], ma penso che si sia semplicemente buttato anima e corpo e abbia detto, " Se dovrò interpretare un codardo, semplicemente strillerò come un bambino piccolo.

Russell strilla nel film? Può superare in intensità di strilli Ryan?
Penso che fu deciso che Ryan avrebbe fatto la maggior parte di quella roba. Il personaggio di Russell nel film è un po' più pratico, un po' più semplice, persino una sorta di innocuo. Penso che il suo personaggio non sia particolarmente cattivo, sta solo accettando il suo destino, in un certo modo. Se qualcosa, vuole solo migliorarsi, il suo personaggio.


Quanto in la ti sei potuto spingere con la violenza? Ci sono dei trailer R rated per il film, e sono ben meritati.
Sono nel giro, tristemente, da lungo tempo. Ho lavorato nell'industria per 30 anni, quindi i film con cui ho iniziato, Arma Letale, Predator, Die Hard, questo tipo di film, sono tutti R rated. Sono film duri su gente dura, ed è questo che preferisco. Non cerco deliberatamente di essere caustico o scioccante, ma penso che il rating R quando hai a che fare con un film noir possa essere d'aiuto. Io debbo fedeltà alla storia dei film noir con cui sono cresciuto, che sono i film sulla falsariga di Ispettore Callaghan il caso Scorpio è tuo, Bullit quel tipo di film degli anni 70, che non vedi più tanto in giro.

Su Charlie's Angels, la vecchia serie televisiva, avrebbero preso queste tre bellissime modelle, rapito due di loro, e messe in un magazzino. I cattivi le avrebbero legate in un angolo, coperte con parka, e poi si sarebbero seduti e avrebbero giocato a carte e pulito le loro pistole. "Non toccate quelle ragazze laggiù.  Semplicemente lasciatele lì." Hai la sensazione che se scappano, grande, ma non percepisci davvero che loro fossero in pericolo. Se qualcuno viene rapito e loro lo picchiano a sangue e tagliano una delle sue dita e poi scappa, pensi, "Credo che perché è passato attraverso tutto ciò e ha mantenuto il suo sangue freddo e in qualche modo è riuscito a sfuggire alle più insopportabili circostane a cui io possa pensare." Adesso posso sentire la catarsi.


In una scena del trailer, c'è un ape gigante che sta nel sedile posteriore con Russell e Ryan. Inaspettato! A cosa stiamo assistendo esattamente?
L'idea qui è che lui stia andando su di una scena del crimine e semplicemente si addormenta al volante. Si tratta di un sogno.

L'epoca ti da spazio per giocare con il surreale?
Penso di si. Penso che ci si possa divertire molto con l'essere giocoso nello stile de film da colpo grosso (caper film o heist film) e semplicemente provare a dire, "Forse non siamo più così legati ai ruoli tradizionali del trhiller più di quanto non lo siamo dai tradizionali ruoli della commedia." Possiamo semplicemente divertirci un po'. Fintanto che il pubblico rimane con te mentre li conduci su quel sentiero, sapendo che stai per tornare a qualcosa di solido su cui puoi poggiare i piedi. La mia speranza è che sia una sorta di nucleo morale in questa cosa. Nel trailer, c'è una ragazzina che gioca un grande ruolo nel film. Lei era, in un certo modo, la coscienza di questi due tipi.

Un ragazzino era fonte di saggezza anche in Iron Man III.
Già, quel ragazzino era un genio scientifico. Questa era come la sua caratteristica. Questo è più un ragazzino tipo Bad News Bears - Che botte se incontri gli orsi/Paper Moon - Luna di Carta.


Che cosa ti ha attratto degli anni 70 come periodo storico?
Negli anni 70 avevano le sirene a LA, e poi vennero tolte. Si supponeva che tu dovessi rientrare. Avevano annunci come, "Per favore non esercitativi fino a dopo le 6 del pomeriggio, e oh, non vuoi lasciare che i tuoi figli giochino a palla oggi. C'è troppo inquinamento." Mi ricordo di quei giorni. L'hanno ripulito. Allo stesso tempo, se avessi mai camminato per Hollywood Boulevard nel 1974, non c'era nientaltro che porno ovunque guardassi. I due problemi che incarnavano LA negli anni 70, penso, erano lo smog e il porno. [Noi volevamo] una storia che li contenesse entrambi. Nello stessa maniera di Chinatown, che buttò una luce sugli anni 30, noi [volevamo] raccontare la storia nel modo in cui volevamo raccontarla, ma come strumenti della storia, queste cose funzionano piuttosto bene. Parlano dell'epoca storica.

Quindi non è stato per un amore per la disco anni 70.
Joel Silve ha una storia d'amore con gli Earth, Wind & Fire. Da quando era un teenager, ha amato il gruppo. Quando gli ho chiesto perche li amasse, ha detto, "Se li vedi dal vivo, indossano questi costumi, che sembrano come ali, e ballano e hanno tromboni e coriste, e le persone girano e ballano, ed era il più grande show dal vivo. Stupefacente." Poi disse, "Sai cosa? Io posso avere gli Earth, Wind & Fire, e noi ricreeremo la band con degli attori." Alla prima proiezione, gli Earth, Wind, and Fire iniziano a cantare, e il pubblico applaude, il che mi sorprende, ma è grandioso.

Sei stato per lo più inattivo tra Kiss Kiss Bang Bang del 2005 e Iron Man III del 2013. Stavi cercando di realizzare Nice Guys?
Stavo cercando di farlo, e non ha funzionato. Stavo cercando di mettere assieme qualcosa chiamato The Cold Warrior, con Mel Gibson. Quello è andato a monte per varie ragioni, nelle quali è meglio non addentrarsi. Davvero non vedevo l'ora di vedere Mel interpretare questa spia in The Cold Warrior. Semplicemente non è mai avvenuto. C'erano un paio di cose che semplicemente sono andate male. Io inoltre ho smesso di bere. Per circa un anno, quello era più importante di qualsiasi altra cosa, stavo intraprendendo una qualche sorta di sentiero spirituale.


Iron Man era un progetto una tantum per te? Farai un altro film Marvel?
[Dopo Iron Man III,] Marvel aveva già tutti i suoi film in ordine. Hanno registi per i prossimi tre, e uno si sta già preparando. Quindi era chiaro che dopo Iron Man III, non penso ci sarebbe stato un Iron Man 4. Certamente non è stato pianificato fino al, tipo, 2020, quindi non aveva nessun significato pensare a esso. The Avengers era tutto Joss Whedon, e Thor era Alan Taylor. Se mai mi chiameranno, sarò felice di rispondere alla chiamata.

Hai qualcosa a che fare con la serie televisiva di Arma Letale di cui si sta attualmente facendo il cast?
Niente.

Dovresti?
No. Arma Letale, nel 1985, questo vuol dire 30 anni fa, quindi è qualcosa che a questo punto non è nemmeno sul mio radar.

Hai mai proposto Arma Letale come una serie? 
Quello che ho fatto a un certo punto, flirtammo con un Arma Letale 5, e penso che avevamo un film piuttosto buono, potenzialmente. Avrebbe avuto una versione leggermente più vecchia e più pistolera di questi due personaggi. Adesso uno ha 50 anni e uno 60. Quello era un altro progetto che qualsiasi possibilità abbia mai avuto se ne andò via con Mr. Gibson. Sia che pensi che sia giusto o ingiusto, le sue possibilità di realizzare un film da 100 milioni è come se fossero evaporate a quel punto.


Stai per scrivere e dirigere un nuovo film di Predator, 30 anni dopo che la Fox ti chiese di potenziare la sceneggiatura per il film originale e tu rifiutasti. Quindi lo studio ti ha scritturato in un ruolo, sperando che tu riscrivesti la sceneggiatura, e tu rifiutasti ancora. Come fa un tipo che ha continuato a dire no a finire a prendere sulle sue spalle il franchise?
Mi hanno chiamato e io ero riluttante. Io dissi, "Sentite. Voi tipi alla Fox, voglio dire. Mi piacciono questi film, ma abbiamo sfornato questi AVP vattelapesca, ognuno costa una certa quantità di soldi, sono ok, ma non c'è nessuno sforzo di innalzarli o di farne un qualche tipo di evento." Sono giusto una sorta di un altro Predator. "Oh, ce n'è un altro che sta uscendo." Dissero, "E se ti dicessimo che vogliamo reinventarlo, e davvero trattarlo come un evento, o fare tanto rumore quanto ne faremmo per il prequel di Alien, che sta anche uscendo? Vogliamo davvero farne un qualcosa di grosso. Il tipo di film per cui fa la fila." dissi, "Davvero, spenderete un mucchio di soldi?" E loro fanno, "già." Io vado, "Farlo davvero su scala, spettacolare?" "Già." "Merda, questo suona interessante."

Gli ammiratori dell'originale potrebbero non immaginare Predator come un blockbuster gigantesco.
Penso che il primo fosse grande, ed era contenuto, ed era una piccola gemma perfetta per quello che era. Penso che ci sia un espansione che ha bisogno di accadere, e inoltre persino un amore per quel periodo, quel film, e la mitologia del Predator. Penso che loro siano venuto da me sapendo tutto ciò... dissero, in pratica, se volevo realizzare Predator ma trattarlo come se fosse Iron Man III invece che semplicemente un altro piccolo film. Io dissi, "Facciamolo davvero per bene questa volta."

E Arnold Schwarzenegger ritornerà?
è ancora in trattative, lo script è ancora un segreto.

Inoltre hai un adattamento dei romanzi pulp di Doc Savage in lista d'attesa...
Doc Savage è tipo nell'etere per ora. Speriamo di farlo in qualche momento l'anno prossimo. Mi piacerebbe davvero tanto fare Doc con un tipo chiamato Dwayne Johnson se riusciamo a farlo funzionare. Ho deciso che quel Dwayneè il tipo giusto. [Il progetto] è nel cassetto mentre lui è impegnato.

Hai immaginato The Nice Guys come una serie televisiva, e hai giocato il gioco del franchise a Hollywood. Vedi questo film come il primo di una serie, o speri che rimanga unico e solo?
Non ho problemi con le serie di detective. Puoi sempre avere un altro caso. Specialmente io amo questa nozione, se va fatta bene, io non voglio portare iella a niente è una serie legata a un luogo. Questo ha luogo negli anni 70. Nel prossimo, potremmo dare uno sguardo a cosa succede negli anni 80, cosa sta succedendo nel 84, diciamo. Cosa possiamo fare? Poi, se ne facessimo un altro, sarebbe negli anni 90. Amo quella nozione di scivolare attraversi gli anni, ma sono tutti legati a un luogo specifico. Sono tutti in un era passata.

TRADUZIONE a CURA di: DAVIDE SCHIANO DI COSCIA
ARTICOLO ORIGINALE:thrillist.com/