Visualizzazione post con etichetta George A. Romero. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta George A. Romero. Mostra tutti i post

venerdì 26 febbraio 2016

Come il remake de La Notte dei Morti Viventi ha sistemato il più grande problema dell'Originale

di Nathan Brehmer

La Notte dei Morti Viventi di George Romero è un classico assoluto. è uno dei film che ha davvero definito il genere. Ha creato un sotto genere che siamo arrivati a conoscere come il film di zombi moderno, nonostante sia stato pesantemente influenzato in dal veicolo di Vincent Price, L'ultimo Uomo della Terra  Fatto quasi per nulla, filmato nei fine settimana lungo il corso di un anno con membri della famiglia del cast e della troupe che interpretavano gli zombi, La Notte dei Morti Viventi è stato un vero successo indipendente ed è stato inoltre uno dei primi del suo tipo.

è granuloso, crudo, e puoi certamente dire che è stato fatto da giovani quasi senza soldi, ma tutto ciò lavora molto bene. Fornisce una sensazione di realtà al film nel suo complesso, persino considerando che lo stile è effettivamente esagerato, con ombre pesanti e scure prese a prestito stilisticamente dall'epoca della Germania Espressionista Alcune inquadrature sembrano prodotto dell'epoca, altre inquadrature sembrano B movie degli anni 50 e altre inquadrature ancora non sfigurerebbero in un film come Nosferatu. Questo perché Romero era un regista che conosceva le sue influenze e le conosceva bene, persino agli inizi della sua carriera.


La vera forza de La Notte dei Morti Viventi è nei suoi personaggi. Il film risulta molto simile a una piece teatrale, con tutto il commento sociopolitico che viene fuori dai dialoghi. Ben è la nostra guida e la maggior parte della nostra attenzione è attirata su di lui e il dibattito che ha con Cooper su chi - in pratica - sia che comanda nella casa. Le donne sulla scena non hanno molto da fare, il che ha senso da un lato in quanto così tanto della narrazione è focalizzato su come gli uomini non riescano ad andare d'accordo gli uni con gli altri e come ciò crei la maggior parte dei problemi che sorgono per i personaggi

Le persone erano ragionevolmente scettiche quando il remake de La Notte dei Morti Viventi fu annunciato. Ma è un remake che deve va accettato per via dei talenti coinvolti. Romero ritornò per scrivere la sceneggiatura, adattando la sceneggiatura originale che scrisse insieme a John Russo. Fu diretto da Tom Savini, il quale era stato supposto provvedere gli effetti di trucco per il primo ma poi tornò per lavorare su Zombi e Il Giorno degli Zombi Quindi dal punto di vista della produzione, La Notte dei Morti Viventi fu tenuto molto in casa.

Quando a Romero fu presentata l'opportunità di scrivere il remake, non voleva semplicemente scrivere di nuovo lo stesso film di nuovo. Sicuramente rimase fedele alla storia originale e ad alcuni dei classici momenti, ma vi inserì nuovi elementi  per disorientare il pubblico . Più di quello, vide questa come l'opportunità per aggiustare quello che pensava fosse il problema principale dell'originale: Barbara. Ciò non vuol dire che Judith O'Dea abbia fatto un cattivo lavoro tratteggiando il personaggio nel film originale, semplicemente interpretava il personaggio che era descritto sulla pagina.


Ma nell'originale La Notte dei Morti Viventi, Barbara non è un granché come eroina. Scappa in una vicina casa di campagna dopo che uno zombi uccide suo fratello e quando incontra Ben, lei è quasi totalmente svanita. Scivola in uno stato quasi catatonico ed è incapace di aiutare chiunque. Questo andazzo continua fino alla sua conclusiva, probabilmente inevitabile morte.

Il personaggio funzionava bene abbastanza nel 1968, ma non era il personaggio che Romero voleva vedere ritratto nel 1990. Invece, Barbara nel remake è una combattente quasi dalla prima scena. Lei mette costantemente in evidenza quanto infantilmente si stiano comportando gli uomini ed è convinta di avere la forza di farcela attraverso gli zombi e andare a cercare aiuto. Inoltre lei è l'unica che è sicura di farcela, nessun altro è sicuro che possano farcela.

Il remake riplasma Barbara come un eroina dura alla Ripley ed è la cosa migliore che si avrebbe potuto essere stata fatta. è dura, capace, indipendente e non è una coincidenza che lei in realtà sopravviva in questa versione invece di essere semplicemente un altro cadavere nel fuoco. Si, questo cambiamento funziona meglio di altri, in quanto il finale del remake non ha la causticità del finale dell'originale Comunque mostra la forza di Barbara come personaggio quando vede che Cooper, di tutte le persone, è sopravvissuto alla notte semplicemente nascondendosi come un ratto, facendo uccidere chiunque altro con il suo fallimento a cooperare e - in questa versione - persino sparandogli. Anche se Ben è uno zombi nel finale, Cooper ha sparato il colpo che lo ha rallentato se non l'ha ucciso completamente. La decisione di Barbara di sparare Cooper mostra solo la sua forza come sopravvissuta. In una singola notte è venuta alle prese con esattamente quale tipo di mondo sia diventato e cosa ci voglia per vivere in quel mondo.


A parte Barbara, La Notte dei morti Viventi di Savini è piena di punti di forza. Si pregia di alcuni dei migliori, se non i migliori, trucchi da zombi che io abbia mai visto. La recitazione è buona globalmente con Tony Todd che è un eccellente Bene e Tom Towles che fa un gran lavoro come un Cooper persino più abietto del primo

Ma Barbara è la nostra eroina, la protagonista femminile che non avemmo la prima volta e siamo più che grati di vedere qui. è una leader forte e capace, una combattente, e diventa il personaggio che da voce al pensiero che corre attraverso tutti i film di zombi di Romero: che i vivi e i morti sono la stessa cosa. Anche se lei non è semplicemente una dichiarazione politica. Ben e Cooper sono quelli politici e la loro incapacità di andare d'accordo causa la maggior parte dei problemi dentro l'abitazione.

Barbara è la vera voce del popolo, la voce del pubblico. Lei non è la persona che ti fa urlare allo schermo, Lei è quella che dice alle persone di non andare lì, di non fare qualcosa di stupido o gli costerà la vita. Questa, penso, è la forza definitiva di Barbara nel remake ed è una gran parte del suo duraturo fascino.

TRADUZIONE a CURA di: DAVIDE SCHIANO DI COSCIA
ARTICOLO ORIGINALE:wickedhorror.com

giovedì 25 febbraio 2016

Perché Zombi 2 di Fulci è l'essenza distillata del cinema di zombi

RETROSPETTIVE

Perché Zombi 2 di Fulci è l'essenza distillata del cinema di zombie

di  Nat Brehmer

è un film dai molti, molti titoli. Nell'arco di 30 anni, è stato conosciuto come Zombi 2, Zombie Flesh Eaters, Zombie Dawn of the Dead e tanti altri, ma il titolo americano Zombie—mentre è il più semplice— potrebbe essere il più adatto. Sin dalla sua uscita, il film si è guadagnato una reputazione per essere uno dei più sanguinari, più famigerati film di zombi di tutti i tempi. Diretto dal maestro Italiano del Gore Lucio Fulci, si è guadagnato il suo posto tra i grandi come La Notte dei Morti Viventi e Zombi (Dawn of the Dead) e rimane inoltre il lavoro del regista più conosciuto e influente 

Ci sono un sacco di ragioni per questo. Zombi 2 non è solo un film di zombi seminale; per certi versi è il film di zombi. Nel corso della sua durata, la pellicola riesce a toccare non solo ogni tropo ma ogni movimento nel cinema di zombi fino a quel momento. L'influenza più forte, ovviamente, viene da Zombi di George Romero. Nel suo paese natale, Zombi 2 fu effettivamente lanciato come un sequel di quel film. Si può sentire l'influenza di Romero in tutto dal livello di gore alla claustrofobia che circonda i protagonisti e la sensazione della minaccia irrefrenabile che questa epidemia zombi rappresenta.

Questa minaccia è presentata in una luce molto differente rispetto a Zombi, sebbene, il che è apprezzato e certamente aiuta a differenziare il film dal suo immediato predecessore. Per la maggior parte, l'azione è confinata in una piccola isola. Qui, ci viene presentato uno scienziato pazzo che ha a che fare con pratiche di rianimazione, il che apporta un elemento dei classici zombi atomici sci-fi degli anni 50. La spiegazione principale data sull'isola, comunque, è il voodoo. Mentre si comportano e si muovono come i morti viventi di Romero, questi sono tecnicamente classici zombi voodoo che  si riconnettono direttamente alle origini del genere.


La spiegazione Voodoo rende lo rende unico come film di zombi moderno che effettivamente sfrutta le radici pre Notte dei morti viventi. Ogni film di questo tipo tende a ignorare qualsiasi altra cosa come se il classico di Romero fosse la nascita dell'intero sottogenere, ma in realtà ha una lunga e fruttuosa storia che almeno Fulci cerca di rispettare .

Ovviamente, quando le persone parlano di Zombi 2 - e persino del cinema di zombi in generale - parlano riguardo al Gore. Zombi davvero diede il via al movimento dell'avere effetti gore in piena vista in un film di zombi, ma Zombi 2 prese l'idea e la porto all'estremo. Questo diventò il primo film di zombi dove gli effetti gore erano centrali e in bella vista. Erano loro le star e tutto il resto semplicemente andò al suo posto intorno a loro. Ciò non vuol dire che Zombi 2 sia brutto o che non abbia il suo posto. Neanche per sogno; questa mentalità funziona quando gli effetti Gore valgono la pena di essere mostrati. E nelle mani di Lucio Fulci, ne valgono sempre la pena.

Abbiamo il gore fatto in primissimo piano qui, con il più efficace che è una sequenza di cui si probabilmente si parlerà per sempre: l'impalamento dell'occhio. è una delle più brutali inquadrature della storia del cinema, ma il suo successo deriva tanto dalla resa filmica tanto dall'inquadratura stessa . Questa è una scena lenta, montata quasi alla perfezione in quanto la mano dello zombi spinge la povera donna vicino a un enorme scheggia che spunta dalla porta, centimetro dopo centimetro. Sembra che ci metta un'eternità. Staccando dall'occhio alla scheggia e di nuovo all'occhio, entrambi diventando sempre più grandi e riempiendo l'inquadratura. CI sono abbastanza stacchi tra i due che noi come pubblico pensiamo che il film staccherà su altro in ogni momento. Brillantemente, non succede. L'inquadratura vera e propria della scheggia che penetra l'occhio è estremamente veloce, ma ottiene esattamente l'effetto voluto da Fulci.


La scena è, soprattutto, pura exploitation. Tutto il gore nella pellicola lo è. è mostrato pienamente come nel teatro del Grand Guignol. Mentre questo era rappresentativo del genere all'epoca, più di ogni altra cosa stabilisce le coordinate per tutti i film di zombi a seguire. Per questa ragione in particolare, Zombi 2 è veramente l'essenza del cinema di zombi stesso. Non solo rispettavo tutto ciò che era venuto prima; ha influenzato quasi tutto ciò che è venuto dopo

I film di Zombi non sono noti per i loro Happy ending e in riguardo a ciò, questo qui non delude. Il modo in cui gestisce il finale non è a corto di genialità ed è facilmente uno degli aspetti del film più sottovalutati. Dapprima sembra che i nostri eroi siano sopravvissuti. Hanno combattuto duramente e ce l'hanno fatta fino al finale tutti interi. E solo quando pensiamo che siano finalmente salvi ascoltiamo dalla radio la rivelazione che questa piaga è ovunque. Lascia il pubblico con una sensazione di assoluta disperazione, qualcosa che decisamente riecheggia da La Notte dei morti viventi e persino da Zombi per certi versi.

Tutti questi elementi si fondono per realizzare quello che davvero è la quintessenza dei film di zombi. Zombi 2 davvero ha tutto, in termini di gore, in termini di atmosfere, e anche l'elemento exploitation. Ha tutto ciò che il sottogenere aveva contenuto fino a quel momento e ha aiutato a fissare i punti cardine per tutto ciò che sarebbe seguito.


TRADUZIONE a CURA di:DAVIDE SCHIANO DI COSCIA
ARTICOLO ORIGINALE:wickedhorror.com/

domenica 27 gennaio 2013

L'Alba dei Morti dementi di Edgar Wright


           Shaun of the Dead ovvero aspettando l'apocalisse tra una pinta di birra e un brano dei Queen



La Trama
Shaun (Simon Pegg) ha una vita monotona e ripetitiva: il noioso lavoro come commesso, circondato da colleghi giovanissimi, gli screzi con l'ipercritico marito della madre (Bill Nighy) e le serate al pub, sempre lo stesso, il Winchester. La sua ragazza Liz (Kate Ashfield) gli rimprovera di continuo la sua mancanza di ambizione e soffre per la routine a cui si è ridotto il loro rapporto, cui non giova certo il fatto che il migliore amico e coinquilino di Shaun, Ed (Nick Frost) sia sempre tra i piedi. Dopo l'ennesima promessa mancata, Liz lascia Shaun che sconfortato e depresso verrà messo di fronte alla sua vita dal suo coinquilino, l'arrogante Pete (Peter Serafinowicz). Il giorno dopo Shaun riprende con la sua routine di sempre ma un evento inaspettato lo costringerà ad agire: un invasione di Zombie!

Il Regista
Shaun of the Dead rappresenta l'esordio cinematografico di Edgar Wright, di cui abbiamo già parlato in occasione di Scott Pilgrim Vs the World

Edgar Wright, Simon Pegg e Nick Frost

Il Cast
Shaun of the Dead in un certo senso è una rimpatriata: Wright aveva già lavorato con Simon Pegg, Nick Frost e Peter Serafinowicz nella serie Spaced cui trae ispirazione questo film (e di cui parleremo in un prossimo articolo).
Pegg è perfetto nei panni di Shaun, riuscendo a renderlo credibile sia nei momenti comici, sia nei momenti eroici conferendogli un certo spessore e riuscendo a evitare la trappola della macchietta.
Stesso discorso vale per Nick Frost, che interpreta Ed, indolente e cialtrone ma dal cuore d'oro.
Kate Ashfield dona alla sua Liz, un certo contegno ironico che le consente di rendere più interessante il classico personaggio della "donzella in pericolo".
Bill Nighy dimostra ancora una volta di essere un attore multiforme e di avere uno spiccato talento anche per i ruoli comici.
Menzione doverosa per Jessica Hynes, anche lei parte del cast di Spaced, qui nel piccolo ruolo di Yvonne.
Comparsata di Martin Freeman, il futuro Bilbo Baggins de lo Hobbit!

Colonna sonora
La colonna sonora di certo non è lasciata al caso ed è parte integrante dell'omaggio che Wright e Pegg hanno voluto tributare all'opera del regista di Zombie, George A. Romero: difatti nella scena in cui Shaun spiega il suo piano a Ed possiamo sentire in sottofondo un brano della colonna sonora di Dawn of the Dead. La musica oltre che omaggiare Romero viene usata anche per creare effetti comici, si pensi alla scena in cui i protagonisti picchiano uno zombie con delle stecche da biliardo mentre il jukebox suona "Don't stop me now" dei Queen oppure quando Ed e Shaun scambiano gli urli di uno zombie per il testo di White Lines.

Scene Cult
I protagonisti per arrivare al pub Winchester devono oltrepassare un folto gruppo di zombie e per farlo escogitano uno stratagemma davvero originale: fingersi degli zombie a loro volta!



Personaggi Cult
Shaun, commesso goffo, fidanzato distratto e annoiato ed eroe all'occorrenza.
Quasi un Ash Williams due punto zero...

...e Quindi?
Spesso questo film viene definito una parodia ma non è così: Wright e Pegg realizzano un affettuoso e divertito omaggio alla saga zombesca di Romero con un film in cui sia l'aspetto comico che quello horror funzionano alla perfezione. Un umorismo irresistibile divertente che riesce a non scadere nel triviale o nel demenziale che si fonde con sequenze tipiche del cinema horror ottimamente realizzate. L'Alba dei morti dementi (titolo italiano da denuncia a parte) è un film brillante e appassionante, la dimostrazione che è possibile raccontare una storia di morti viventi in maniera nuova e originale. Il film è stato così apprezzato da Romero che ha invitato Wright e Pegg a recitare in un cammeo ne La Terra dei morti viventi.
p.s.
Il film è il primo di una trilogia definita "The Three Flavours Cornetto Trilogy", che si compone  inoltre di Hot Fuzz e del film di prossima uscita, The World's End, tutti interpretati dalla coppia Pegg/Frost.

Le Ultime Parole famose
"You've got Red on you"
Vari personaggi rivolti a Shaun


A cura di Davide Schiano di Coscia