di Gregg Kilday
Alla vigilia della proiezione al Tribeca Film Festival, gli interpreti del film, il regista e lo sceneggiatore raccontano la tensione e l'agitazione (trivia: il pappone di Harvey Keitel era originariamente scritto come nero; i produttori "dovettero assoldare una gang per proteggerci dalle altre gang") che precedettero un film capolavoro.
Una versione di questa storia è apparsa per la prima volta nel numero del 22 aprile di
The Hollywood Reporter magazine.
Solo pochi mesi dopo che Martin Scorsese aveva finito di girare Taxi Driver nelle strade di New York nel 1975, il New York Daily News mostrò il suo famigerato titolo in prima pagina: "Ford alla Città: Crepate." Il presidente aveva negato un salvataggio federale a New York, all'epoca sull'orlo della bancarotta. Il film cattura quel nadir nella storia della città: mentre il suo taxi scivola lungo le strade inzuppate di pioggia, minaccioso nel suo incedere inesorabile come lo squalo in Lo Squalo, il Travis Bickle di
Robert de Niro, un solitario veterano del Vietnam, adocchia i papponi e gli spacciatori che affollano i marciapiedi e recita, "Un giorno o l'altro verrà un altro diluvio universale e ripulirà le strade una volta per sempre." Quelle strade pericolose è da molto che sono state tirate a lucido, ma Taxi Driver, che celebrerà il suo 40esimo anniversario con una proiezione che riunirà i cineasti al Tribeca Film Festival il 21 Aprile, non ha perso un briciolo del suo perturbante potere. Nella sceneggiatura di Paul Schrader, scaturita da un suo momento di crisi, Bickle all'inizio è ossessionato sul membro del comitato elettorale Cybill Shepherd, una fredda, inaccessibile bellezza, e quando viene respinto, tenta di diventare un angelo vendicatore, vegliando sulla prostituta adolescente di Jodie Foster. Pauline Kael definì il film "uno dei pochi veri film horror moderni." Guadagnò quattro nomination agli Oscar — per De Niro e Foster, il compositore Bernard Herrmann e per il miglior film, solo per perdere quel grande premio in favore del più eccitante, ottimista Rocky.
PAUL SCHRADER (sceneggiatore) Avevo una serie di cose che stavano andando a rotoli, la disgregazione del mio matrimonio, una disputa con l'AFI (ndt. American Film Istitute), avevo perso il mio lavoro di recensore. Non avevo soldi e presi a vagare, più o meno vivendo nella mia auto, bevendo un sacco, fantasticando. Il Pussycat Theater a L.A. era aperto tutta la notte, e io andavo a dormire lì. Tra il bere e i pensieri morbosi e la pornografia, finì al pronto soccorso con un'ulcera sanguinante Avevo circa 27 anni, e quando ero all'ospedale, realizzai che non avevo parlato con nessuno per quasi un mese. Quindi fu allora che mi venne la metafora del taxi - questa bara di metallo che si muove attraverso la città con questo ragazzo intrappolato in essa che sembra essere in mezzo alla società ma è di fatto tutto solo. Sapevo che se non avessi scritto di questo personaggio avrei iniziato a diventarlo - se non lo ero già diventato. Quindi dopo che uscì dall'ospedale, andai a dormire a casa di una ex ragazza, e semplicemente scrissi di continuo. La prima stesura era forse di 60 pagine, e iniziai la stesura seguente immediatamente, e prese meno di due settimane. Lo mandai a un paio di amici a L.A., ma in pratica non c'era nessuno a cui mostrarla [fino a pochi anni più tardi]. Stavo intervistando Brian De Palma, e noi ci trovammo bene insieme, e io dissi, "Sai, ho scritto una sceneggiatura," e lui disse, "OK, la leggerò."
MICHAEL PHILLIPS (produttore) [La mia moglie dell'epoca] Julia e io vivevamo a Nichols Beach, e i nostri vicini erano Margot Kidder e Jennifer Salt, e Brian De Palma viveva con Margot al tempo. Brian un guorno mi disse, "C'è questo tizio che ha scritto una sceneggiatura. Non fa davvero per me, ma penso che possa essere di tuo gusto." Era incredibilmente pura, un lavoro davvero onesto. Quindi andai dai miei due partner dell'epoca, Julia e Tony Bill, e gli proposi di acquistarla per 1,000 dollari, e per un voto di due a uno — Tony e I votammo per comprarla, e Julia votò contro — acquistammo l'opzione.
MARTIN SCORSESE (Regista) Brian mi diede la sceneggiatura. Reagii molto visceralmente, quasi in maniera mistica ad essa e al suo tono e alla lotta del protagonista. Ma stavo ancora cercando di farmi prendere sul serio come Regista. Avevo fatto un film indipendente a basso budget chiamato Chi sta bussando alla mia porta? e un film exploitation per Roger Corman chiamato America 1929 - sterminateli senza pietà. Mi piaceva molto Julia, ma lei continuava a respingermi, sbrigativa, ma divertente. Lei mi disse semplicemente, "Ritorna quando avrai fatto qualcosa di più di America 1929 - sterminateli senza pietà."
PHILLIPS Prese qualche anno per essere realizzato. Un giorno Paul suggerì di vedere un montaggio provvisorio di Mean Street [di Scorsese], e a metà, sentì davvero che questo fosse il nostro uomo. Johnny Boy [interpretato da Robert De Niro] è il nostro attore. Quindi facemmo una proposta all'agente di Marty e Bob. Dovevano farli entrambi o nessuno. Voglio dire fu sciocco, in retrospettiva.
ROBERT DE NIRO (Travis Bickle) A tutti piaceva molto la sceneggiatura e volevamo realizzarla ed eravamo impegnati in tal senso.
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De Niro, come Travis Bickle, fantastica di fronte a uno specchio. “Era una scena lunga nel primo montaggio. E tutti dicevano, ‘Taglia la scena. Va avanti all'infinito, Marty,’ ” ricorda Schrader. “Fortunatamente avevo la risposta giusta: ‘Perché non lo tagli a metà e lo usi due volte?’ ” E quindi porzioni della scena appaiono in due punti nel film. |
MICHAEL CHAPMAN (Direttore della fotografia) Realizzai anni dopo che è una sorta di storia folkloristica o di leggenda metropolitana. È un film di lupo mannaro in un modo bizzarro. Persino i suoi capelli cambiano. Ci sono queste cose che se ne vanno in giro di notte che sono pericolose. In questo caso, il licantropo salva la ragazza, invece di ucciderla.
PHILLIPS Provammo a venderlo, e fu rifiutato. Quindi Marty andò a fare Alice non vive più qu e Bobby andò a fare il Padrino [parte II] e Novecento.
SCORSESE Mi ricordo Robert De Niro che vince quell'Oscar per Il Padrino: Parte II. Quella notte Francis Coppola lo accettò per Bob, che stava girando un altro film, e io ero lì, e Francis mi disse, "Sarà una cosa buona per il tuo film."
PHILLIPS Per allora, Marty e Bob erano dei cineasti davvero fattibili, e noi fummo in grado di combinare la cosa alla Columbia Picture per un budget davvero piccolo di un milione e mezzo di dollari. Una delle cose che lo spinse in cima fu che il talento era esposto a prezzi da morti di fame. De Niro prese $35,000, Marty prese $65,000, i produttori presero $45,000 e Paul prese $30,000. Columbia era guidata da David Begelman, e lui premette il grilletto. Ma David era nervoso al riguardo, persino a un prezzo basso.
SCHRADER Avevo scritto il personaggio del pappone [che interpreta Harvey Kaitel] come nero, e ci venne detto dalla Columbia che dovevamo cambiarlo in un bianco perché i legali erano preoccupati "che se facessimo questa cosa e Travis uccide tutte quelle persona di colore alla fine, allora avremo una rivolta. E saremo responsabili per questo."
JODIE FOSTER (Iris) Io avevo fatto Alice [con Scorsese]. Chiamò mia madre per la parte, e lei pensò che fosse pazzo. Ma io lo incontrai per un colloquio. Mia madre pensò, con la mia uniforme scolastica indosso, non c'era speranza che pensasse fossi adatta per la parte. Ma lui disse si, e lei si fidò di lui.
PHILLIPS Dovevamo ottenere l'approvazione dalla Los Angeles welfare board, e stavamo finendo in un blocco, quindi assumemmo Pat Brown [ex governatore della California] come avvocato, e magicamente il problema svanì.
FOSTER Parte dell'accordo era che ogni scena che sembrava sessualmente disagevole, avrebbero avuto un adulto come controfigura. Quindi mia sorella Connie, che aveva più di 18 anni, posò per un paio di riprese sopra la spalla.
PHILLIPS All'ultimo minuto, la Columbia sentiva che avevano bisogno di più appeal per gli attori, ed è così che Cybill Shepherd entrò in scena.
CYBILL SHEPHERD (Betsy) Quando ottenni la sceneggiatura, il mio personaggio non aveva battute, e la lanciai attraverso la stanza, mirando al cestino dei rifiuti. Ma per via di Mean Streets, mi fidavo di De Niro e Scorsese. Il mio agente dell'epoca, Sue Mengers, mi disse, "Quando entri per il colloquio, uno, non parlare, e, due, acconciati i capelli e aggiustati il trucco."
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Foster, che interpretava la prostituta minorenne Iris, dice, " Io sono semplicemente così grata di essere stata parte di qualcosa che è davvero un classico americano, parte della nostra epoca d'oro del cinema, che per me sono davvero gli anni 70." |
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Un poster giapponese del film. Con le riprese da iniziare nel giugno 1975, De Niro aveva solo due settimane dopo aver completato Novecento di Bernardo Bertolucci, che stava filmando in Italia, per prepararsi per questo nuovo ruolo. |
DE NIRO Mi incontrai con Marty a Cannes mentre stavo girando Novecento, e esaminammo la sceneggiatura. E io lavoravo con alcuni tipi in una base militare in Italia del Nord sull'accento. Quindi ritornai a New York e iniziai a guidare un taxi e a prepararmi per le riprese.
FOSTER In quanto ragazza, pensai che sarebbe stato un lavoro come tutti gli altri, ma quando ci arrivai, realizzai che stavo creando un personaggio dal nulla, cosa che non avevo mai fatto prima. Mi era stato semplicemente chiesto di essere me stesso. Mi aprì gli occhi. Robert De Niro e io uscimmo un sacco insieme, in cui lui mi portava in diversi ristoranti in giro per la città e avanzava attraverso la sceneggiatura con me. Dopo la prima volta, io ero completamente annoiato. Robert era piuttosto inetto socialmente allora ed era piuttosto nel personaggio, il che era il suo procedimento. Penso che voltai gli occhi al cielo a volte perché lui era davvero imbarazzante. Ma in quella manciata di uscite, mi aiutò davvero a capire l'improvvisazione e la costruzione di un personaggio in un modo che era quasi non verbale.
SCHRADER Durante la pre produzione, mi diressi a uptown, semplicemente parlando alle persone per strada, in cerca del grande pappone bianco, e nel mezzo di tutto ciò finì in un bar per prostitute e attaccai bottone con questa ragazza [Garth Avery] che era come strafatta e molto, molto magra. Molto vicina a questo personaggio che scrissi. Le chiesi di tornare all'hotel - soggiornavamo al St.Regis perché era a buon mercato - e le dissi che l'avrei pagata, ma non era per il sesso. Attorno alle sette di mattina, feci scivolare un biglietto sotto la porta di Marty che diceva, "Sto andando giù a fare colazione con Iris. Dovresti unirti a noi." La osservammo versare lo zucchero sulla sua marmellata, il modo in cui parlava, e un sacco di quella roba è nella scena al diner nel film.
FOSTER Lei interpreta la ragazza che sta di fianco a me in strada nel film. Le parlai un po', ma loro erano più interessati nel suo atteggiamento, come si vestiva e camminava. Io odiai il mio costume. Alla prova costume, io stavo ricacciando indietro le lacrime perché dovevo indossare quegli stupidi short, gli zatteroni e la canottiera scollata. Era tutto ciò che odiavo. Ero un maschiaccio che indossava i calzini lunghi. Ma lo superai.
SHEPHERD Quel vestito aderente di Diane von Furstenberg che indosso, era un vestito mio che portai sul set.
SCORSESE Le strade erano affollatissime, e il calore era piuttosto straordinario. Di notte, era persino peggio. Hai la sensazione di quella situazione nel film dove i bambini giocano con l'idrante. Pioveva sempre, quindi era costantemente bagnato e i finestrini avevano gemme d'acqua che scintillavano verso di noi
CHAPMAN [Lo stile del film] era molto influenzato nella mia mente, e anche in quella di Marty, da [Jean-Luc] Godard e [dal suo direttore della fotografia] Raoul Coutard. Molto dell'estetica del film fu dettato dal fatto che non avevamo molto tempo e non avevamo molti soldi e quindi non potevamo fare cose tradizionali. Non potevamo illuminare le strade con grandi luci. Dovemmo abbassare il nostro livello di luci per lasciare che New York si illuminasse da sola. Ovviamente, quella si rivelò essere esattamente la cosa giusta da fare, e io ero desideroso di farlo in maniera piuttosto terrorizzata. Grazie a dio non avevamo altro tempo o soldi.
DE NIRO Mi ricordo che giravamo sulla 59esima e la Nona [Avenue], ed era davvero lento, farmi strada nel traffico.
CHAPMAN Eravamo in un vero taxi, nella vera New York. Non stavamo nemmeno trainando il taxi dietro una qualche sorta di camion. Era semplicemente Bobby che guidava il taxi lungo le strade di New York. Marty e io ci accovacciavamo nel retro [del taxi] con il cameraman che girava sulla spalla di Bobby. Avevamo un piccolo spazio per le batterie di riserva nel cofano. Incastrammo il fonico lì, povero diavolo, e guidavamo per le strade.
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Quando George Memmoli, l'attore che doveva interpretare un uomo che pedinava sua moglie che fa una corsa con Travis, venne ferito in un altro film, Scorsese fu d'accordo di interpretare la parte lui stesso. Dice Schrader, “Temevo che Marty si sarebbe visto e sarebbe stato così mortificato che si sarebbe tagliato fuori dal film, e mi piaceva la scena. Ma mi sbagliavo al cento per cento. La vide, l'adorò e tenne ogni singolo momento di se stesso." |
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Scorsese, Schrader e Phillips |
SCORSESE Il problema era che[le scene] non combaciavano quando pioveva. Dopo la prima settimana, ci fu un grande confronto [con lo studio] dove mi rifiutai di girare fino a che non ottenni il permesso di ottenere quanto più potessi contro la finestra [in una delle scene nel diner] C'era un problema costante di rimanere nella scaletta. Penso che finimmo in 45 giorni, cinque o sei giorni fuori.
PHILLIPS Costruimmo l'appartamento e Travis e quello di Iris in edifici inagibili. Dovemmo assoldare una gang per proteggerci dalle altre gang. È stato davvero usurante. Era una tempistica molto ridotta, eravamo in ritardo dall'inizio, e c'era molta pressione da parte dello studio.
SCORSESE Michael Phillips ne assorbì gran parte. Per esempio, girai con De Niro in questo cinema porno dell'Ottava Avenue, e c'è un controcampo in cui vedi la pornografia sullo schermo. Ci avrei messo un po' di olio sul negativo per oscurare l'immagine, ma per farlo dovevo ottenere l'immagine prima. Videro il film allo studio [prima che potessi oscurare l'immagine] e arriva la pornografia, e loro erano furiosi. Quindi urlarono a Michael. Non importa quello che feci, irritò tutti.
PHILLIPS Lui sbagliò. Quella cosa la sbagliò davvero. Avrebbe potuto girarla senza dover passare quel piccolo dramma attraverso cui passammo.
Quando George Memmoli, l'attore che doveva interpretare un uomo che pedinava sua moglie che fa una corsa con Travis, si infortunò su di un altro film, Scorsese fu d'accordo di interpretare la parte lui stesso.
SCORSESE De Niro mi disse che avrei dovuto farlo, e tutti erano contrari. Ma io pensavo che fosse un film fatto con passione, un film che era fatto per noi e non un film popolare nel senso che avremmo potuto provare delle cose e vedere cosa succedeva. Alla peggio, avremmo potuto rigiralra con un altro attore.
DE NIRO Non c'era nessun altro per farla, per come la ricordo io, e io ero felice che lo facesse Marty.
SCORSESE Bob fu davvero accondiscendente perché mi ricordò che la prima battuta del dialogo era "Fermi il tassametro." E io feci un ciak, e lui mi disse, "Quando dici 'Ferma il tassametro,' fammelo fermare. Semplicemente fammelo fermare. Non lo fermerò fino a che non mi convincerai che tu voglia che io lo fermi." Così, io imparai molto. In un certo modo recitò con la nuca, ma mi incoraggiò non rispondendomi. E usando quella tensione della violenza inerte, io fui in grado di partire e improvvisare un po' di dialogo.
SCHRADER Temevo che Marty si sarebbe visto e sarebbe stato così mortificato che si sarebbe tagliato fuori dal film, e mi piaceva la scena.
Dissi a Michael e aJulia, "Marty si scritturerà per questa parte e si vedrà e non gli piacerà e allora taglierà la scena!" Mi sbagliavo al cento per cento. La vide, l'adorò, e tenne ogni singolo frammento di se stesso.
Scorsese, nel sedile posteriore del taxi che De Niro guidò lungo le strade di New York. “Mi ricordo che giravamo sulla 59esima e la Nona [Avenue], ed era davvero lento, farmi strada nel traffico.
,” dice De Niro.
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Il Travis di De Niro affronta Betsy (Sherperd, in un vestito di sua proprietà) nell'ufficio della campagna elettorale mentre Scorsese da delle indicazioni. Quando era nel personaggio, ricorda Shepherd, “De Niro era davvero terrificante. E quello rende la recitazione molto facile, quando qualcuno è così tanto bravo.” |
La battuta del film più famosa — il "Stai parlando a me?" di Travis — non era presente nella sceneggiatura.
SCHRADER Bob mi chiamò e disse, "Beh, nella sceneggiatura, dice che sfodera la pistola, si guarda, parla con se stesso. Okay, cosa dice?" Io risposi, "Lui è solo un tipo di fronte a uno specchio che gioca con la sua pistola. Inventati qualcosa." Immaginai che qualsiasi cosa inventasse sarebbe stato meglio che scrivere quel tipo di battute.
SCORSESE Era l'ultima settimana di riprese. Eravamo in un edificio che stava per essere debolito su Columbus Avenue e l'89esima strada. Stavamo correndo dietro la programmazione, e sapevo che Bob avrebbe dovuto dirsi qualcosa allo specchio, e onestamente non sapevo cosa sarebbe stato. Mi ricordo soltanto di aver spremuto qusta scena in quell'angolo che si vede nel film, l'angolo sulla testa. Io ero seduto ai piedi di Bob, e poi lui iniziò a parlare con se stesso. Quindi semplicemente continuai a incoraggiarlo ad andare avanti.
DE NIRO Io stavo avendo delle difficoltà con la pistola, ma l'ottenemmo e questa fu usata nella scena. La cosa dello specchio era semplicemente qualcosa che improvvisai e che sembrava giusta. Marty era sempre propenso a provare cose nuove.
SCORSESE Dopo circa un ora e mezza, il nostro aiuto regista stava bussando alla porta per dire che dovevamo andarcene. Aprì la porta e dissi, "Per favore, dacci solo altri 15, 20 minuti. Abbiamo qualcosa di davvero buono qui"
Quando il film fu completato e mostrato ai dirigenti della Columbia, si svilupparono ulteriori problemi.
SCORSESE Tenemmo una proiezione allo studio in una piccola sala di proiezione per alcuni amici, e poi fu mostrato allo Studio. Non ricordo cosa dissero i miei amici, ma le persone erano come perplesse. Credo che fosse il giorno successivo che lo studio lo vide e ci fu un tipo di reazione sorridente che fu molto breve. Poi sentì che erano preoccupati che alle donne non sarebbe piaciuto il film. Poi, quello che successe fu che il film fu mostrato alla MPAA e gli venne dato un rating X. Non c'era modo che lo studio facesse uscire un rating x, comprensibilmente. Ebbi lo stesso problema con Mean Streets. Ci sono abituato. Ci venne detto che saremmo andati incontro a un meeting e lo studio avrebbe discusso con noi come procedere. Ci sedemmo, uscimmo una penna, e i digenti dello studio si girarono vero di noi e dissero, "Tagliatelo fino a ottenere un rating R o lo taglieremo noi." Quindi fummo congedati.
PHILLIPS Finì per mostrarlo molte volte al MPAA ratings board con cambiamenti moderati, minuscoli. Si diventa assuefatti, quindi si vede la stessa scena e lo stesso sangue e "Oh bene, è molto meglio adesso." Alla fine Marty desaturò il rosso, e quello fece una grande differenza. E non so se fosse una cosa buona o meno, ma mi piacque. Mi piace in quel modo.
SCORSESE Io ero furioso. Mi lamentavo al riguardo e ne parlavo a tutti i miei amici e colleghi. All'epoca stavo parlando un sacco con Eric Pleskow e Mike Medavoy, all'United Artists, e mi ricordo di essere stato alla mensa MGM, lamentandomi, e loro dissero, "Ti dico questo. Prenderemo il film visto non visto con un X." Quindi chiamai i miei produttori e dissi che l'UA l'avrebbe fatto. Ma loro erano incerti dei problemi legali, anche se cose più folli erano successe. Quindi avrebbe potuto essere una questione di poche settimane, ma io spuntai alcune delle scene di sangue. Ed ero ossessionato da questa idea di desaturazione che [il direttore della fotografia] Oswald Morris usò in Moby Dick di John Huston e io ho sempre voluto fare. Quindi domandai, "E se noi succhiassimo via un po' del colore e replicassimo il processo di Moby Dick?" Questo fu accettato dallo studio, e così l'intera sparatoria finale all fine assunse un aspetto più granuloso. E io alla fine mi sentì bene riguardo al film. In fatti, il logo d'apertura della Colombia Pictures è lo stesso. È davvero granuloso. Non posso dirvi quante volte quando hanno fatto i LaserDiscs e poi i DVD, hanno detto, "Adesso puoi usare l'originale logo della Columbia senza la sgranatura," e io ho risposto, "No la sgranatura è lì di proposito! Lasciatela stare!"
PHILLIPS Non c'era molto entusiasmo. Lo studio decise di farlo uscire in due cinema a Febbraio [1976] e sperò che facesse un po' di soldi.
Come guida per il direttore della fotografia Michael Chapman, Scorsese disegnò una serie di sketch (sopra) che mappava l'intero film, includendo la sparatoria culminante (sotto)
SCHRADER Columbia aveva un investimento in giovani talenti più di quanto avevano nel film, quindi non avrebbero fatto niente che avrebbe creato nemici - ma non pensavano che sarebbe stato un successo. Michael e Julia ebbero una cena allo Sherry [Netherland Hotel] a New York per Bob, Marty e me la notte prima che uscisse e in pratica Michael disse, "Penso che abbiamo fatto un film assolutamente fantastico e nessuno sa cosa succederà domani. Ma qualsiasi cosa succeda non inizammo a incolparci a vicenda, ma accettiamo il fatto che abbiamo fatto questo film e non ha funzionato finanziariamente." Io ero stato in macchina con Charlie Powell, che era il capo della pubblicità per la Columbia, tipo una settimana prima, e gli avevo detto, "Penso che questo film andrà bene, sto iniziando a percepire quella vibrazione." E lui disse "No, il film non andrà bene." E io dissi "Scommettiamo." E lui disse "OK" e io dissi "Scommetto con te 20 dollari." In quei giorni, potevano sfondare il giorno d'esordio e weekend d'apertura per la quantità di pubblicità che ci misero. Mi era stato detto che avevano pagato per un weekend 40,000 dollare e avevano ottenuto uno a 65,000 dollari. Nel momento in cui quella cosa successe, tutto cambiò. E Charlie pagò.
Esordendo a New York il Feb. 8, 1976, Taxi Driver fu un immediato successo di critica e pubblico, raggranellando 28,8 milioni di dollari in patria (117,9 milioni di dollari di oggi) Fu poi invitato al festival del cinema di Cannes.
FOSTER Ero nel bel mezzo delle riprese di Tutto accadde un venerdì. Columbia non voleva pagare per me perché andassi a Cannes, ma mia mamma disse, "Ascolta, questa è un'opportunità fantastica. Lei parla francese. Pagheremo da noi." Poi l'intero problema riguardo alla violenza nel film esplose. Marty, Bobby e Harvey rimasero bloccati all'Hotel du Cap e non uscirono granché. Ma io finì per lavorare tutto il tempo, e lo studio fu molto carino e disse, "Ok, pagheremo noi il tuo volo.
SCORSESE Una delle riviste del settore pubblicò una storia che Tennessee Williams, che era il presidente di giuria, odiò il film, e quindi tornammo a casa. Prima di tornare a casa, venimmo invitati a una cena con Costa-Gavras e Sergio Leone, che erano nella giuria, e gli piacque davvero tanto il film.
PHILLIPS Io rimasi dietro, quindi quando vincemmo, io accettai il premio - metà del pubblico era in piedi acclamando e l'altra metà stava fischiando
SCORSESE Ricevetti una chiamata dall'[agente pubblicitario] Marion Billings attorno alle 5 del mattino che diceva, "Avete vinto la Palma d'Oro." Pensammo che avremmo potuto vincere la sceneggiatura o il miglior attore per De Niro, quindi fu davvero sorprendente.
TRADUZIONE a CURA di DAVIDE SCHIANO DI COSCIA
ARTICOLO ORIGINALE:
hollywoodreporter.com/